Oggi, 4 giugno, compie 31 anni Lorenzo Insigne. Il calciatore, nato a Napoli nel 1991, dopo 17 anni trascorsi tra giovanili e prima squadra, indossando la maglia della sua città, volerà a Toronto per una nuova avventura nel campionato di calcio americano. La decisione non è stata facile per l’ormai ex capitano azzurro che all’ombra del Vesuvio è cresciuto come uomo e calciatore. In occasione del suo 31° compleanno, andiamo allora a celebrarlo al meglio ripercorrendone la carriera e i principali successi sul rettangolo verde.

I primi anni di carriera di Insigne

Il giovane Lorenzo cresce a Frattamaggiore e, compiuti 15 anni, riesce a entrare nelle giovanili della squadra del suo cuore: il Napoli. Il talento è evidente fin da subito, così come le sue enormi qualità tecniche. Qualche dubbio lo destano, invece, statura e forza fisica. La sua carriera sul rettangolo verde dirà chiaramente che erano preoccupazioni infondate. A farlo esordire in prima squadra, in un’amichevole, a soli 18 anni, è nel 2009 l’allora allenatore del Napoli, Roberto Donadoni. Ma l’esordio in gara ufficiale Insigne lo deve a Walter Mazzarri: è il 24 gennaio del 2010 e il funambolo di Frattamaggiore disputa gli ultimi minuti di gioco della trasferta di Livorno (vinta dal Napoli 2 a 0), in attacco, accanto all’argentino German Denis.

Dopo questa prima prova del fuoco, la società azzurra decide di girare in prestito Insigne per garantirgli il giusto spazio, farlo giocare con continuità e, quindi, crescere. Il giovane talento indosserà le maglie di Cavese, Foggia e Pescara in un continuo crescendo di prestazioni e fiducia nei propri mezzi. Un ruolo cruciale nel percorso di crescita di Insigne lo svolgerà Zdeněk Zeman, suo allenatore prima a Foggia e poi a Pescara, squadra con la quale centrerà una storica promozione in Serie A. Tra le file degli abruzzesi ci sono Immobile, Insigne per l’appunto e Verratti, che formeranno un trio irresistibile in grado di accendere l’entusiasmo di una piazza calda come Pescara.

Il ritorno di Insigne a Napoli

Dopo la crescita esponenziale raggiunta durante il periodo del prestito, il ritorno alla casa madre per Insigne è quasi inevitabile. L’esterno offensivo ritrova in azzurro Walter Mazzarri, l’allenatore che lo aveva fatto debuttare in Serie A. Complice la partenza dell’argentino Lavezzi, Insigne si ritaglierà un ruolo da protagonista e, soprattutto, da titolare quasi inamovibile. Non è un caso che anche tutti gli allenatori che verranno dopo Mazzarri – da Benitez a Sarri, fino ad Ancelotti, Gattuso e Spalletti – non rinunceranno mai a lui.

Dopo aver realizzato il sogno di giocare con la squadra per cui tifava da bambino, Insigne riesce anche a vincere un titolo in azzurro. Il 3 maggio del 2014, grazie alla vittoria nella finale di Roma contro la Fiorentina, Insigne solleverà la sua prima Coppa Italia e lo farà da protagonista segnando due dei tre gol con i quali gli Azzurri si imporranno sulla Viola per il 3 a 1 finale. In quello stesso anno arriverà anche un altro trofeo: la Supercoppa Italiana vinta a Doha in finale contro i rivali di sempre della Juventus. Dopo la sfortunata parentesi Ancelotti, il Napoli e Insigne avranno modo di riscattarsi sotto la guida di Gattuso, con cui torneranno a vincere la Coppa Italia, ancora in finale contro la Juventus. Questo trofeo avrà un sapore ancora più speciale per Insigne, poiché sarà il primo sollevato con la fascia da capitano sul braccio.

Lorenzo Insigne a Euro 2020 con l’Italia campione

Le prestazioni con i club non lasciano indifferenti nemmeno i selezionatori dell’Italia. È il 2 settembre del 2012 quando viene ufficializzata dall’allora Ct Cesare Prandelli la prima convocazione di Insigne in Nazionale per le partite di qualificazione agli Europei contro Bulgaria e Malta.

Dopo l’enorme delusione del 2018, con il mancato ingresso nello spareggio decisivo per l’accesso al Mondiale contro la Svezia a San Siro, costato la qualificazione all’Italia, Insigne e tutti gli Azzurri si sono riscattati con gli interessi la scorsa estate, salendo sul tetto del Vecchio Continente dopo la vittoria in finale a Wembley contro l’Inghilterra ai calci di rigore. Alla grande gioia europea, però, è seguita un’altra enorme delusione, visto che anche il prossimo Mondiale in Qatar non vedrà l’Italia tra i protagonisti.

La difficile separazione da Napoli di Insigne

Come se non bastasse la delusione cocente con l’Italia, i rumors di calciomercato su Insigne si sono fatti sempre più frequenti. Il giocatore ha dovuto convivere per tutta la seconda parte di questa stagione con la certezza che non avrebbe più fatto parte del suo Napoli il prossimo anno. A gennaio, infatti, visto il mancato rinnovo con il Napoli, è arrivata l’ufficialità del passaggio, al termine della stagione, al Toronto in Major League Soccer.

All’ultima nel suo stadio, il Maradona di Napoli, nella sfida di campionato contro il Genoa, il tributo del pubblico è stata di fatto una dichiarazione d’amore incondizionata nei confronti di Lorenzo Insigne. Il capitano è andato anche in gol su rigore nel 3 a 0 rifilato al Grifone. Si è mostrato visibilmente commosso durante la partita, ma soprattutto al termine della gara, per una dimostrazione d’affetto spontanea e genuina: il regalo di compleanno più bello possibile per chi, a questa maglia e a questa piazza, ha dato tutto, senza mai chiedere nulla in cambio.