Il 19 aprile festeggia il compleanno la tennista russa Maria Sharapova. Protagonista sui campi da gioco per 15 anni di carriera, nel febbraio 2020 ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica a causa dei troppi problemi fisici. Dall’esordio sui campi da gioco fino al tetto del mondo, andiamo a ripercorrere la carriera e i più grandi successi della tennista russa per celebrare il suo 34° compleanno.

Gli esordi nel tennis di Maria Sharapova

Maria Sharapova è nata in Siberia, a Njagan’, nel 1987, da genitori originari della Bielorussia. È ancora molto piccola quando si approccia per la prima volta al tennis: a soli 8 anni entra nella prestigiosa Accademia di Nick Bollettieri negli USA. Da qui sono passati alcuni dei più grandi campioni di questo sport e il talento della giovane giocatrice siberiana lascia intravedere un futuro altrettanto promettente.

Presto i risultati andranno via via confermando questa prima impressione. È il 2003 quando viene eletta dalla WTA “Newcomer of the Year”, riconoscimento conferito alle migliori new entry del circuito. Nel 2004, ad appena 17 anni, Maria Sharapova conquista a Wimbledon il primo slam della sua carriera superando in finale la detentrice del titolo. Serena Williams e Maria Sharapova si affrontano per due set entrambi vinti dalla russa che, con il punteggio di 6-1, 6-4, impartisce una dura lezione alla rivale statunitense. Non solo, grazie al successo sull’erba londinese, la campionessa siberiana diventa anche la prima russa ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo.

Maria Sharapova numero uno nella classifica WTA

Dopo aver conquistato Wimbledon, la Sharapova chiude la stagione 2004 trionfando anche alle WTA Tour Finals. Le straordinarie prestazioni in campo le valgono il posto numero uno nel ranking internazionale. A soli 18 anni Maria è una tennista che ha già scalato il tetto del mondo di questo sport.

L’ascesa peraltro, prosegue, nel 2006 con il secondo slam della sua carriera. Agli US Open il tennis della Sharapova si conferma ancora una volta uno dei migliori al mondo. A cadere in finale sotto i colpi della russa, questa volta, è la belga Justin Henin, battuta in due set con il punteggio di 6-4, 6-4. A partire dal 2007, però, cominciano i problemi fisici, su tutti quelli patiti alla spalla, che purtroppo caratterizzeranno buona parte della carriera della Sharapova frenandone spesso le velleità di successo.

Il tennis della Sharapova tra infortuni e trofei

Nonostante i problemi alla spalla, che la costringeranno a un intervento chirurgico e un lungo stop, nel 2008 Maria Sharapova agli Australian Open vince ancora. L’avversaria in finale è la tennista serba Ana Ivanovic, sconfitta in due tirati set con il punteggio di 7-5, 6-4.

Per l’appuntamento di Maria Sharapova con il Grande Slam, ovvero la vittoria di tutti e quattro i tornei più prestigiosi del circuito, bisognerà attendere, invece, il 2012. L’atleta siberiana, infatti, porta a casa l’ultimo torneo che le manca per completare il Career Grand Slam: l’Open di Francia. Al Roland Garros la Sharapova battein finale,  in due set (6-3, 6-2), l’italiana Sara Errani.

Due anni più tardi bisserà il successo sulla terra rossa di Parigi battendo Simona Halep, questa volta in tre set (6-4, 6-7, 6-4). I problemi alla spalla, però, torneranno a bussare alla porta di Maria nel 2013 e, ancora, nel 2015, impedendo alla campionessa quella continuità necessaria per mantenere l’alto livello di gioco mostrato soprattutto a inizio carriera.

Maria Sharapova, dalla squalifica per doping al ritiro

Il 2016 è probabilmente l’anno più difficile per la carriera della Sharapova, che risulta positiva a un test antidoping. Inizialmente viene squalificata per 24 mesi, ma successivamente il periodo di stop sarà ridotto a 15. Rientrerà solo nel marzo del 2017. I tentativi di tornare al vertice, però, verranno continuamente ostacolati dai problemi alla spalla, al punto da spingerla a prendere la difficile decisione di dire addio al tennis giocato a 32 anni.

In carriera la Sharapova, oltre ai cinque titoli slam, ha vinto altri 31 tornei WTA conquistandosi di fatto e con merito un posto nell’élite del tennis mondiale femminile.