Di Redazione William Hill News
12 Aprile 2021
Oggi, 12 aprile, festeggia i suoi 25 anni Matteo Berrettini, impegnato in questi giorni nel Masters 1000 di Montecarlo. Il giovane tennista italiano, cresciuto sportivamente sotto la guida di Raoul Pietrangeli, si è poi trasferito al Circolo Canottieri Aniene agli ordini di Vincenzo Santopadre. È stato il primo italiano dai tempi di Corrado Barazzutti ad accedere alle semifinali degli US Open. In occasione del suo 25° compleanno, andiamo quindi a ripercorrere le principali tappe della carriera e i successi di Berrettini nel tennis.
Gli esordi da tennista di Berrettini
Nato a Roma il 12 aprile del 1996, Matteo Berrettini comincia a muovere i primi passi nel mondo del tennis sotto la guida di un maestro d’eccezione come Raoul Pietrangeli, direttore tecnico del Circolo della Corte dei Conti nella Capitale. Trascorre qui i primi sette anni degli albori della sua carriera, fino al 2010. Per il primo incontro da professionista, bisognerà attendere ancora quattro anni. Risale, invece, al 2017 il primo ingresso di Berrettini nella classifica ATP tra i primi 300 tennisti al mondo, precisamente alla posizione numero 264. Nel 2018, contestualmente all’ingresso nella top 100, arriverà anche la prima convocazione in Nazionale per la Coppa Davis. Il cammino dell’Italia, però, si fermerà ai quarti di finale per mano della Francia.
Il primo slam e il primo titolo in carriera di Berrettini
Il 2018 è anche l’anno della prima vittoria in un incontro del torneo del Grande Slam: sulla terra rossa del Roland Garros, Berrettini ha la meglio sul tedesco Oscar Otte. Poco più tardi arriverà anche il primo successo di Matteo Berrettini in un torneo ATP: al master 250 di Gstaad il giovane tennista italiano conquisterà il titolo superando in finale lo spagnolo Roberto Bautista Agut. Berrettini scala la classifica rapidamente e nel 2019 si presenterà ancora all’Open di Francia, ma questa volta da numero 29 al mondo.
A luglio partecipa per la seconda volta in carriera a Wimbledon, diventando il più giovane italiano nell’era Open a raggiungere gli ottavi del torneo. Qui Berrettini e Federer incroceranno per la prima volta le racchette in un torneo dello slam, ma lo svizzero impartirà una dura lezione al tennista romano, concedendogli appena cinque giochi in tutta la partita. Nonostante la pesante sconfitta, l’esperienza di Berrettini a Wimbledon 2019 resta un passaggio fondamentale nel percorso di crescita del giovane talento, perché anche le cadute, per quanto pesanti, possono aiutare a migliorarsi.
La semifinale di Berrettini agli US Open
È storica anche la seconda partecipazione all’ultimo slam della stagione negli Stati Uniti. Agli US Open 2019 Berrettini accede alle semifinali dopo aver battuto ai quarti, in una partita infinita risolta solo al tie break del quinto set, il francese Gaël Monfils. Era dai tempi di Corrado Barazzutti, 42 anni prima, che un tennista italiano non arrivava così avanti sul cemento di Flushing Meadows.
La semifinale tra Nadal e Berrettini, nonostante la prova orgogliosa dell’italiano, avrà poca storia e si risolverà in tre set a favore dello spagnolo futuro campione del torneo. Lo storico risultato agli US Open, tuttavia, darà slancio notevole alla classifica del talento romano, favorendo l’accesso di Berrettini alle ATP Finals, il torneo di fine anno che mette di fronte i primi otto tennisti del ranking mondiale.
Matteo Berrettini oggi
Il percorso di crescita di Matteo Berrettini prosegue a buoni ritmi, anche se tra qualche difficoltà, complici alcuni problemi fisici che ne hanno frenato lo slancio, e questa settimana parteciperà da numero 10 della classifica ATP al Masters 1000 di Montecarlo, sulla terra rossa. Lo scorso febbraio il tennista capitolino ha sfiorato con la Nazionale il successo in ATP Cup, sfumato solo in finale contro la fortissima Russia. A 25 anni, però, c’è ancora tutto il tempo per togliersi soddisfazioni, sia individuali sia collettive, per un movimento, quello del tennis maschile italiano che, guardando anche alla crescita di giovani come Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, da tempo non esprimeva un talento così elevato.
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