Il 9 agosto del 1973 nasceva a Piacenza Pippo Inzaghi, l’attaccante italiano più prolifico nella storia della Champions League con 50 gol all’attivo. Dopo aver vinto tutto da calciatore con la maglia del Milan ed essersi laureato campione del mondo con la Nazionale nel 2006, Inzaghi ha iniziato la sua nuova vita da allenatore. Oggi guida con successo il Benevento che ha ritrovato la Serie A dominando in lungo e in largo il campionato cadetto. In occasione del 47° compleanno di Inzaghi, ripercorriamo allora la sua carriera e i successi dal campo alla panchina.

Dalla gavetta al passaggio di Filippo Inzaghi alla Juventus

Filippo Inzaghi comincia a giocare a calcio nella squadra del suo paesino natale, il San Nicolò, prima di essere prelevato, appena dodicenne, dal Piacenza. Con il club biancorosso fa il suo debutto tra i professionisti, il 28 agosto 1991 a 18 anni, nella partita di Coppa Italia contro il Modena finita 1 a 1.

La gavetta lo condurrà al Leffe in C1, quindi a Verona e di nuovo a Piacenza prima del passaggio al Parma nell’estate del 1995. L’avventura con i gialloblù dura lo spazio di un anno e nell’estate del 1996 firma con l’Atalanta. Con la Dea realizza la sua prima tripletta in Serie A, il 9 marzo del 1997, nel poker rifilato dai bergamaschi alla Sampdoria.

Al termine di quella stagione arriverà la chiamata della Vecchia Signora. Filippo Inzaghi alla Juventus trascorrerà quattro anni realizzando 89 gol in 165 presenze tra campionato e coppe e arricchendo il suo palmarès con i primi titoli: una Supercoppa italiana nel 1997, uno scudetto nel 1998 e una Coppa Intertoto nel 1999. Nell’estate del 2001 alla porta di SuperPippo busserà il Diavolo con un’offerta irrinunciabile: sarà l’alba di un ciclo di grandissimi successi, sia per lui che per il Milan.

La carriera e i successi di Inzaghi al Milan

Il matrimonio tra il Milan e Inzaghi dura ben 11 anni, fatti di 126 gol in 300 presenze e dieci titoli, cinque nazionali (due scudetti, due Supercoppe e una Coppa Italia) e cinque internazionali (due Champions, due Supercoppe Uefa e un Mondiale per club). Per uno strano scherzo del destino, la prima coppa sollevata con la maglia rossonera arriva in seguito alla vittoria ai calci di rigore nella finale di Champions League proprio contro la sua ex Juventus, il 28 maggio del 2003, nella meravigliosa scenografia dell’Old Trafford di Manchester.

Quattro anni più tardi Inzaghi si prenderà un’altra coppa dalle grandi orecchie da protagonista, segnando una doppietta nella finale vinta 2 a 1 contro il Liverpool, il 23 maggio 2007 allo Stadio Olimpico di Atene. In mezzo, il 9 luglio del 2006, salirà sul tetto del mondo con la Nazionale azzurra, campione nella finale di Berlino contro la Francia.

Inzaghi vince un titolo iridato anche con il Milan, laureatosi campione del mondo per club grazie al successo sul Boca Juniors il 16 dicembre 2007. L’attaccante rossonero incide il suo nome anche su questo trofeo firmando due dei quattro gol con cui il Diavolo si impone per 4 a 2 sugli argentini. Il particolare feeling con le competizioni internazionali di SuperPippo è certificato anche dai numeri: 43 dei 126 gol totali in rossonero sono stati realizzati oltre confine, tra Champions, Supercoppa europea, Coppa Uefa e Mondiale per club. Lo scudetto vinto al termine della stagione 2010-2011 sarà l’ultimo trofeo da calciatore. Il 13 maggio 2012, nella sua trecentesima e ultima partita con la maglia del Milan, segna il gol che vale la vittoria per 2 a 1 sul Novara.

La nuova vita di Inzaghi da allenatore

La nuova vita di Inzaghi da allenatore comincia da dove era finita quella da calciatore: al Milan. L’ex attaccante comincia dagli Allievi nazionali nel 2012 per poi essere promosso alla Primavera l’anno successivo. Il 9 giugno del 2014 gli viene affidata poi la panchina della prima squadra, subentrando al suo ex compagno di squadra Clarence Seedorf.

L’inizio brillante di campionato è solo illusorio perché il Milan di Inzaghi chiuderà la stagione al decimo posto e fuori dall’Europa per il secondo anno consecutivo. Così, nonostante abbia un contratto valido ancora per un anno, Pippo Inzaghi viene esonerato a giugno 2015. Ricomincerà dalla panchina del Venezia in Lega Pro dopo un anno di stop: in Laguna Inzaghi conquisterà una promozione in Serie B sfiorando la Serie A già al primo anno in Cadetteria. Sarà il Palermo a spegnere le ambizioni del Venezia di Inzaghi nella semifinale play off.

Il 13 giugno 2018 firma con il Bologna: risale proprio a questo periodo il primo, e ad oggi unico, derby in famiglia da allenatori avversari tra Simone e Filippo Inzaghi. Al Dall’Ara, nella sfida di campionato del 26 dicembre 2018, vincerà la Lazio di Simone per 2 a 0 grazie alle reti di Luiz Felipe e Lulic. L’esperienza sulla panchina felsinea non è particolarmente fortunata per SuperPippo, che verrà esonerato il 28 gennaio 2019 a seguito del pesante poker subito dal Frosinone, diretto rivale per la salvezza.

Nell’estate del 2019 è, invece, iniziata l’avventura sulla panchina del Benevento. La squadra guidata da Inzaghi ha dominato in lungo e in largo il campionato di Serie B guadagnandosi la promozione in A con ben sette giornate d’anticipo. Con gli “Stregoni” SuperPippo proverà a riscattarsi anche nel massimo campionato italiano, dopo le tante ombre e poche luci sulle panchine di Milan e Bologna. Come in tutta la sua carriera, Inzaghi lascerà il compito di giudicarlo al campo, l’unico e il solo che ha sempre avuto il diritto di farlo.