Oggi, 7 marzo 2022, festeggia i suoi 63 anni Luciano Spalletti. L’attuale allenatore del Napoli ha guidato diverse squadre del campionato italiano prima di accasarsi all’ombra del Vesuvio e vanta anche un’esperienza all’estero in Russia sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo. In occasione del suo 63° compleanno, celebriamolo al meglio ripercorrendo le tappe e i principali successi della sua carriera.

I primi anni di Spalletti da allenatore

Il percorso nel mondo del calcio per Spalletti comincia da giocatore sul rettangolo verde. Dopo una discreta carriera iniziata tra le giovanili del Cuoiopelli, squadra della provincia di Pisa, tra la fine degli anni Settanta e l’alba degli anni Ottanta e conclusasi a Empoli nel 1993, Luciano intraprende la strada di quella che è la sua vocazione: allenare. È proprio l’Empoli a concedergli l’opportunità di mettersi in mostra per la prima volta alla guida di un club: inizialmente sulla panchina delle giovanili e poi in prima squadra. Guida i toscani alla conquista della promozione in Serie A, ottenendo la permanenza nella massima categoria con una giornata d’anticipo nella stagione 1997-1998. Meno fortunata sarà la successiva esperienza con la Sampdoria. Prima esonerato e poi richiamato non riuscirà a salvare i liguri, condannati alla B al termine del campionato.

Da Venezia a Udine, passando per Ancona

Il viaggio di Spalletti prosegue sulla panchina del Venezia, ma questa parte della carriera del tecnico di Certaldo è piuttosto instabile: i lagunari lo esonerano nel febbraio del 2000. Dopo un anno di inattività, subentra a Luigi De Canio sulla panchina dell’Udinese che non lo conferma per la stagione successiva. A dicembre del 2001 approda ad Ancona dove supera ampiamente le aspettative della società, che gli aveva chiesto la permanenza in Cadetteria, chiudendo all’ottavo posto. Nell’estate 2002 tornerà a Udine dove, finalmente, ritroverà un po’ di continuità. In tre stagioni otterrà due qualificazioni consecutive alla Coppa UEFA e la prima storica partecipazione dell’Udinese in Champions League, al termine della stagione 2004-2005.

La Roma di Spalletti

Concluso il triennio in Friuli, Spalletti si trasferisce nella Capitale, sponda giallorossa, per iniziare una nuova avventura sulla panchina della Roma. Ci resterà per quattro anni conquistando due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. È Spalletti a inventarsi Francesco Totti falso nove e a dare nuovo slancio alla sua carriera, oltre che un’identità precisa e riconoscibile alla sua Roma, che si fa apprezzare per la qualità del gioco espresso. La prima avventura capitolina di Spalletti, però, si interrompe nel settembre del 2009: l’allenatore toscano si dimette, complici alcuni attriti con la società e i risultati in campo al di sotto delle aspettative.

I successi di Spalletti allo Zenit in Russia

A dicembre di quello stesso anno, Spalletti vola a San Pietroburgo per la sua prima esperienza professionale all’estero sulla panchina dello Zenit. In cinque anni in Russia, il tecnico di Certaldo aggiunge alla sua collezione due campionati russi, vinti nel 2010 (nella stagione d’esordio) e nel 2012, una Coppa e una Supercoppa di Russia, sollevate rispettivamente nel 2010 e nel 2011. L’epilogo dell’esperienza con lo Zenit è molto simile a quello vissuto a Roma: nel marzo 2014 l’esonero di Spalletti da parte della società russa farà seguito ad un avvio deludente di campionato.

Il ritorno a Roma: il rapporto incrinato tra Totti e Spalletti

Spalletti torna in Italia, ancora sulla panchina dell’AS Roma, nel gennaio 2016. La seconda esperienza in giallorosso, caratterizzata da un percorso quasi netto nel girone di ritorno della stagione 2015-2016, che varrà l’accesso ai preliminari di Champions League, avrà come leit motiv il controverso rapporto con Francesco Totti. Dopo aver polarizzato la piazza per una stagione e mezzo, si risolverà con l’addio al calcio giocato del capitano della Roma e la fine della seconda esperienza in giallorosso di Spalletti.

Luciano Spalletti all’Inter

Dopo aver salutato la Roma a maggio, a inizio giugno 2017 Spalletti firma con l’Inter. Sulla sponda nerazzurra del Naviglio trascorre due stagioni e in entrambe centra l’obiettivo qualificazione alla Champions League, nonostante gli ottimi gironi d’andata avessero fatto pregustare alla piazza anche qualcosa di più. Come a Roma, anche a Milano il rapporto di Spalletti con i capitani si conferma complicato. In particolare, quello con Mauro Icardi, al quale, di comune accordo con la società, Spalletti decide di togliere la fascia, per salvaguardare il bene superiore dell’equilibrio di spogliatoio. Anche il rapporto con la società nerazzurra si incrina fino a costargli la riconferma. Nonostante il raggiungimento da parte dell’Inter di Spalletti degli obiettivi di inizio stagione, infatti, il tecnico viene sollevato dall’incarico il 30 maggio del 2019.

Il Napoli di Spalletti

In seguito all’esonero di Spalletti all’Inter, il tecnico si prende due anni di pausa. Torna ad allenare dopo aver accettato l’incarico alla guida del Napoli che lo annuncia come nuovo allenatore il 29 maggio del 2021. Spalletti al Napoli, al netto delle difficoltà e gli imprevisti dovuti a infortuni, Covid e Coppa d’Africa, sta portando avanti il suo progetto con un solo obiettivo nella testa: far rivivere alla piazza una gioia che manca da più di 30 anni. Qualcosa di più di un desiderio da esprimere nel giorno del suo 63° compleanno.