Oggi, 27 settembre 2020, spegne 44 candeline Francesco Totti, bandiera e icona del popolo giallorosso, che ha legato la sua intera carriera calcistica a questi due colori, in un matrimonio lungo più di vent’anni. In occasione del suo compleanno, ripercorriamo la carriera e i successi del più grande capitano della storia romanista: dall’esordio nelle giovanili del club al tricolore riportato sulla sponda giallorossa del Tevere nel 2001, 18 anni dopo l’ultima volta.

L’alba della carriera di Totti

Francesco Totti cresce nelle giovanili della Roma dove approda nel 1989. A concedergli la prima apparizione in campo in Serie A è l’allenatore Vujadin Boskov nei minuti finali di un Brescia-Roma del 1993, ma sarà Carlo Mazzone a farlo esordire da titolare il 15 dicembre dello stesso anno nella partita di Coppa Italia contro la Sampdoria.

Per il primo gol nel massimo campionato italiano, invece, bisogna attendere la stagione successiva, precisamente il 4 settembre del 1994, quando Totti va in rete contro il Foggia di Zdenek Zeman. È l’alba di una carriera straordinaria, consacrata ai colori di un solo club, di cui diventerà capitano e bandiera. Totti scala rapidamente le gerarchie della squadra e, da giovane talento in erba, diventa ben presto un titolare inamovibile. Sono due, in particolare, i momenti chiave della sua crescita. Nel 1997, con Zdenek Zeman in panchina, eredita la maglia numero dieci dal “PrincipeGiannini. Un anno più tardi, il difensore brasiliano Aldair gli affida la fascia da capitano. Dopo questi passaggi di consegna l’epopea di Francesco Totti alla Roma può così cominciare.

Totti, la Roma e lo scudetto del 2001

Da capitano della Roma, Totti riporta lo scudetto sulla sponda giallorossa del Tevere nel 2001, scucendo il tricolore dal petto dei cugini della Lazio, campioni d’Italia appena un anno prima. Il titolo mancava ai giallorossi dal 1983. Nell’ultima e decisiva partita di campionato all’Olimpico contro il Parma, Totti apre le mercature nel match che si chiuderà poi sul 3 a 1 per la Roma. Nell’estate di quel 2001 arriverà anche la Supercoppa Italia, vinta il 19 agosto all’Olimpico contro la Fiorentina per 3-0, con reti di Candela, Montella e Totti.

Nei primi anni Duemila, il capitano giallorosso fa parlare di sé anche per la sua vita privata. Il 19 giugno del 2005, infatti, viene celebrato il matrimonio tra Francesco Totti e Ilary Blasi, alla quale il calciatore romano aveva dedicato un gol nel derby tre anni prima, mostrando la celebre maglia con la scritta “6 unica”. Oggi Ilary Blasi e Francesco Totti hanno tre figli: Chanel, Cristian e Isabel. Anche il legame con la Roma, nel frattempo, prosegue senza titubanze, nonostante le offerte di numerosi club blasonati, tra cui il Real Madrid, mettano alla prova la fedeltà del capitano giallorosso.

Dall’esordio in Nazionale al tetto del mondo nel 2006

Nell’anno in cui riceve la fascia di capitano da Aldair, Totti viene chiamato per la prima volta in Nazionale maggiore. Il 10 ottobre del 1998, infatti, partecipa alla vittoria dell’Italia per 2 a 0 sulla Svizzera, nella partita valida per le qualificazioni ai campionati europei in Olanda e Belgio. Totti parteciperà alla rassegna continentale del 2000 che passerà alla storia sportiva nostrana anche e soprattutto per il cucchiaio realizzato dal capitano della Roma nella semifinale vinta contro l’Olanda ai rigori. Il sogno europeo, però, verrà interrotto bruscamente dalla Francia in finale in una partita rocambolesca.

Ma la Nazionale avrà modo di rifarsi ai Mondiali di Germania del 2006. Per la verità Totti, infortunatosi gravemente alla caviglia a pochi mesi dall’inizio del torneo, rischia di saltarli. Dopo un recupero lampo, però, il Ct Lippi deciderà di inserirlo nella lista dei convocati e Totti lo ripagherà con il gol su rigore realizzato a tempo scaduto contro l’Australia, che vale il passaggio del turno ai quarti. In finale gli Azzurri batteranno proprio la Francia, riscattando la finale europea di sei anni prima.

Numeri e record di Totti da calciatore

I 307 gol di Totti in carriera con la maglia della Roma fanno dell’ex numero 10 il marcatore più prolifico nella storia del club. La bandiera giallorossa detiene anche il record di presenze, avendo disputato 785 partite con la stessa squadra. In Serie A, con un bottino di 250 gol in 618 presenze, è ad oggi secondo solo a Silvio Piola (274 gol in 537 match) nella classifica dei più grandi marcatori nella storia del massimo campionato italiano.

Totti detiene, inoltre, il record di goleador più anziano nella storia della Champions League: il 30 settembre del 2014, all’età di 38 anni e 3 giorni, ha segnato a Manchester nell’1 a 1 tra City e Roma. Con la maglia giallorossa ha vinto complessivamente cinque titoli: uno scudetto, due Supercoppe italiane e due Coppe Italia.

L’addio al calcio di Totti e il ruolo da dirigente

È il 28 maggio del 2017 quando Francesco Totti, contro il Genoa all’Olimpico, disputa la sua ultima partita da calciatore con la maglia della Roma. Il tributo dell’Olimpico è degno della storia che il suo capitano ha costruito in oltre 20 anni in giallorosso. Ma Totti, da dirigente, riabbraccerà la Roma poco dopo aver lasciato il calcio giocato.

Nonostante un contratto valido fino al 2023, però, l’esperienza nello staff dirigenziale del club si interrompe già alla fine della stagione 2018-2019. Alla base di questa separazione anzitempo alcune frizioni con il presidente Pallotta e la società, ma anche l’addio di un’altra icona giallorossa come Daniele De Rossi. Quest’estate si è concretizzato un cambio ai vertici della Roma, passata da Pallotta ad un altro imprenditore americano, Dan Friedkin. E chissà che le strade di Totti e la squadra della sua vita possano tornare a incrociarsi.