Il 12 agosto del 1946 nasceva l’U.C. Sampdoria, club di calcio ligure frutto della fusione dell’Andrea Doria e della Sampierdarenese. La società ha vissuto i suoi anni d’oro a cavallo tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, quando a guidare i blucerchiati c’erano Vujadin Boškov in panchina e i “gemelli del gol” Roberto Mancini e Gianluca Vialli in campo. In occasione del 75° anniversario della fondazione, andiamo allora a ripercorrere la storia e i principali successi del club genovese.

L’alba dell’Unione Calcio Sampdoria

La Sampdoria nasce ufficialmente nello studio di un notaio, il dottor Bruzzone, nella città di Genova, in galleria Mazzini. A dare vita al nuovo club è la fusione di due società cittadine: la Ginnastica Comunale Sampierdarenese e la Ginnastica Andrea Doria. Anche i colori della neonata squadra sono figli di quel legame, il biancorossonero della Sampierdarenese da una parte, il biancoblu della Doria dall’altra. Alla presidenza c’è Pietro Sanguineti che si alterna ad Amedeo Rissotto, prima che il timone del club finisca in mano ad Aldo Parodi dal 1947. È l’alba di una delle due più importanti squadre di calcio genovesi. L’altra è il Genoa, con la quale scriverà alcune delle pagine più passionali nella storia del campanilismo calcistico nostrano.

Gli anni d’oro della Samp

Il calcio della Sampdoria vive l’era del suo massimo splendore a cavallo tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta. Tra i tanti attori del film blucerchiato, sono tre i principali protagonisti di quell’età dell’oro: l’allenatore Boskov e i calciatori Mancini e Vialli. La straordinaria cavalcata doriana inizia nel 1984 quando il tecnico serbo approda sulla panchina della Samp. L’intuizione di invertire i due giocatori di maggior talento della rosa, mettendo Vialli prima punta e Mancini nel ruolo di regista offensivo a ispirarlo è la chiave di tutti i futuri successi. In sei anni, infatti, arriveranno uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe. Il sesto trofeo sfuma il 20 maggio del 1992 nella finale di Coppa Campioni disputata a Wembley contro il Barcellona e vinta dai Blaugrana grazie a un gol ai supplementari di Koeman. Sarà di fatto la fine di un ciclo straordinario, costruito con competenza e abnegazione dal presidente Paolo Mantovani. Sia Vialli sia Boskov lasceranno la Sampdoria in quel 1992, mentre Mancini indosserà la maglia blucerchiata ancora fino al 1997.

La presidenza della Samp di Riccardo Garrone

La Samp, dopo aver vissuto gli anni più belli della sua storia, entra in uno dei periodi probabilmente più bui. All’alba del nuovo secolo, il club blucerchiato arriva a un passo dal baratro rischiando il fallimento. A salvare la società risanando i conti è il petroliere Riccardo Garrone, che diventa il nuovo presidente della Sampdoria nel 2002.

Nel giro di otto anni, sfiorerà la Coppa Italia arrendendosi solo ai rigori nella finale contro la Lazio (2009) e riporterà la squadra in Champions League (2010). Quella Sampdoria, tra i giocatori della sua rosa, può vantare Giampaolo Pazzini, Antonio Cassano e capitan Palombo. Una squadra di assoluto valore che, però, pagherà caro lo scotto dell’eliminazione ai preliminari di Champions per mano del Werder e, soprattutto, le cessioni nella finestra del mercato della Samp di gennaio dei suoi uomini più rappresentativi: Pazzini e Cassano. Al termine della stagione 2010-2011, infatti, la Samp subirà l’onta della retrocessione in Serie B.

La nuova era con Ferrero presidente della Sampdoria

La Sampdoria ci mette appena un anno a riprendersi quello che ha perso e tornerà in Serie A nell’estate del 2012. Due anni più tardi, il 12 giugno del 2014, inizia una nuova era quando il produttore cinematografico Massimo Ferrero si prende il pacchetto di maggioranza della società diventandone il nuovo presidente e ponendo fine all’era Garrone.

Pur essendo lontana dai fasti del passato targati Mantovani e pur non avendo aggiunto alla propria bacheca altre coppe o altri scudetti, la Sampdoria oggi con Ferrero alla guida ha imposto un dominio stracittadino piuttosto evidente. Dall’inizio della nuova presidenza i Blucerchiati e i cugini genoani si sono affrontati 14 volte in Serie A e il Grifone ha conquistato i tre punti solo in due occasioni, a fronte di sette successi della Samp e cinque pareggi. Non male in una città dove il derby della Lanterna può arrivare a contare più di molti tito