Gianluca Vialli compie oggi, 9 luglio 2021, 57 anni. Tra gli attaccanti più prolifici del panorama calcistico italiano, con i suoi gol ha fatto le fortune di Sampdoria e Juventus prima e Chelsea poi, nella seconda parte della sua carriera che lo ha visto passare dal campo alla panchina. Oggi è capo delegazione della Nazionale italiana e, in occasione del suo 57° compleanno, andiamo a celebrarlo al meglio ripercorrendo la sua carriera dal rettangolo verde alla vita da dirigente.

I primi passi di Vialli da calciatore

Nato a Cremona nel 1964, Vialli inizia la sua carriera calcistica giovanile nel vivaio del Pizzighettone dopo aver preso confidenza con questo sport all’oratorio. Nel 1978 il suo cartellino verrà acquistato dalla Cremonese, il club che, oltre a completare il suo percorso di crescita, lo farà esordire tra i professionisti nella stagione 1980-1981. La squadra lombarda, allora, milita in C1. Il salto di categoria arriverà già in quell’anno e a settembre Vialli debutterà anche nel campionato cadetto. Nel 1984, con Emiliano Mondonico in panchina, sarà tra i protagonisti della storica promozione della Cremonese nel massimo campionato italiano. Ma all’esordio in Serie A, Vialli indosserà la maglia della Sampdoria, che lo acquista nell’estate del 1984. È l’alba di una grande epopea, sia per il calciatore che per il club ligure.

Lo storico scudetto della Sampdoria di Mancini e Vialli

A Genova, sponda blucerchiata, Vialli gioca per otto stagioni. La svolta e la definitiva consacrazione del campione cremonese ha una data ben precisa: il 1986. Nell’estate di quell’anno, infatti, l’allenatore serbo Vujadin Boškov prende in mano le redini della panchina doriana e diventerà una figura chiave per la crescita professionale di Vialli. Boškov, sulle orme di quanto fatto da Azeglio Vicini nella Nazionale giovanile, avanza Vialli nel ruolo di prima punta, di fatto invertendolo con il compagno di squadra Roberto Mancini. L’intuizione si rivelerà brillante così come l’intesa tra i due calciatori. La coppia, infatti, diventerà presto il simbolo del periodo più vincente nella storia della Sampdoria, che porterà nella bacheca del club genovese tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe, e avrà il suo culmine con lo storico scudetto del 1991, conquistato ai danni del Milan di Arrigo Sacchi e dell’Inter di Giovanni Trapattoni.

Il passaggio di Vialli alla Juve

Vialli e la Samp si separano nel 1992 quando è la Juventus ad assicurarsi le prestazioni dell’attaccante lombardo. La Vecchia Signora è una squadra formidabile e oltre alla verve offensiva dell’ex Samp, può vantare anche la genialità di Roberto Baggio, la forza di Fabrizio Ravanelli e, in un secondo momento, il talento di un giovane emergente arrivato da Padova: Alessandro Del Piero.

Gianluca Vialli alla Juventus vive due fasi profondamente diverse tra loro. Nella prima il feeling con l’allenatore Trapattoni non sboccia mai: arriverà comunque una Coppa Uefa nel 1993. Ma è tutt’altra storia la seconda parte dell’avventura bianconera, quella che inizia con l’approdo in panchina di Marcello Lippi. Con l’allenatore toscano in panchina, la Juventus vince tutto: scudetto, Coppa Italia, Supercoppa italiana e la Champions League del 1996 nel giro di appena due stagioni. La vittoria della Coppa dalle grandi orecchie coinciderà anche con la fine dell’esperienza juventina per Vialli, destinato a volare oltremanica per giocare in Premier League con la maglia del Chelsea.

L’avventura di Vialli al Chelsea

A Londra Vialli entra in uno dei capitoli più belli della storia dei Blues. Nella sua stagione d’esordio, infatti, vince la FA Cup, il primo titolo importante dopo oltre 25 anni di attesa da parte dei tifosi del Chelsea. Arriveranno anche una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa: tutti titoli sollevati nel 1998. Proprio a partire dal 1998 Vialli diventa allenatore dopo essere stato giocatore del Chelsea. Dalla stagione 1999-2000, appese le scarpette al chiodo, si dedicherà a tempo pieno alla nuova carriera in panchina.

La nuova vita di Vialli da allenatore

Sostituito a Londra da Claudio Ranieri, nel 2001 Vialli passa alla guida del Watford. L’avventura sulla panchina degli Hornets è breve e sfortunata, non all’altezza della luminosa carriera da calciatore. La fine del rapporto con il Watford coinciderà anche con la conclusione della carriera da allenatore di Vialli che, negli anni successivi, lavorerà in televisione come opinionista.

Gianluca Vialli e la malattia

La sfida più dura, però, Gianluca Vialli l’ha dovuta affrontare fuori dal campo, combattendo contro un cancro al pancreas dal 2017. L’ex calciatore ha definito il tumore “un compagno di viaggio indesiderato”, che spera un giorno possa stancarsi e lasciarlo vivere. Intanto, la nuova avventura con la Nazionale italiana nel ruolo di capo delegazione, iniziata nel marzo del 2019, sembra aver rigenerato Vialli che, in azzurro, ha ritrovato il suo compagno di viaggio alla Sampdoria, Roberto Mancini, CT dell’Italia. La speranza è che i gemelli del gol possano replicare, anche se in ruoli diversi, quanto fatto vedere sul rettangolo verde, in termini di successi e gioie regalate ai propri tifosi.