Il tifo degli appassionati di calcio, normalmente, va in direzione del club d’appartenenza. Certo, ci sono dei campioni così acclamati, come ad esempio Messi e Ronaldo, che vengono apprezzati un po’ da tutti, ma si tratta di casi eccezionali.

Poi ci sono le bandiere, ovvero quei giocatori in grado di conquistarsi un posto nel cuore dei tifosi perché essi stessi rappresentano la squadra. Stiamo parlando, ad esempio, di storie come quella che lega De Rossi alla Roma: quella della capitale è una delle piazze più calde d’Italia, dove il calcio non è soltanto una passione, è la vita. Dopo l’addio al calcio di Francesco Totti, i romanisti hanno dovuto subire lo shock dell’addio al suo erede al trono, Daniele De Rossi, calciatore simbolo dell’AS Roma proprio come l’ex capitano. E non è stata un’impresa semplice.

Gli esordi nell’AS Roma di De Rossi

Il piccolo Daniele comincia a sgambettare nel settore giovanile dell’Ostiamare, ma con il padre allenatore della Primavera della Roma il suo destino è già segnato. Il ragazzino promette bene e tra i 16 e i 17 anni si aggrega ai giallorossi, dove avviene la sua metamorfosi da terzino a centrocampista.

L’esordio in Serie A di De Rossi con la Roma arriva il 25 gennaio 2003, a 19 anni, nella partita contro il Como, persa per 2 a 0. Curiosamente Fabio Capello lo fa esordire prima in Champions League, nel secondo tempo di Roma-Anderlecht a soli 18 anni, esattamente il 30 ottobre 2001.

Il suo talento è sotto gli occhi di tutti e dalla stagione 2004-2005 diventa titolare inamovibile, prendendosi la maglia numero 4 orfana di Cristian Chivu. Con Spalletti alla guida della Roma, De Rossi viene arretrato di fronte alla difesa e in quella posizione diventerà tra i migliori interpreti della storia giallorossa, nonché tra i più forti al mondo nel ruolo.

De Rossi calciatore a caccia del Mondiale

Nel 2004 Daniele è protagonista assieme all’Under 21 dell’Europeo vinto in Germania. Il giocatore però non sa che nel 2006 ai Mondiali sarà lui a battere uno dei rigori decisivi che consentirà all’Italia di sconfiggere la Francia e conquistare la sua quarta Coppa del Mondo. A soli 23 anni Daniele De Rossi realizza il sogno di una vita; ora è il momento di realizzarne un altro: vincere con la Roma, la squadra della sua città.

L’impresa non è affatto semplice visto che, dopo lo scandalo Calciopoli, l’Inter monopolizza il campionato per cinque anni di fila. Poi il Milan e dopo solo la Juventus. La Roma colleziona 9 secondi posti dallo scudetto vinto nel 2000/2001 fino all’ultima stagione disputata, confermandosi sempre al vertice del Campionato Italiano di Serie A.

In parte lo deve proprio a Daniele, perno del centrocampo e futuro capitano, o meglio “Capitan Futuro“, com’era stato ribattezzato quando Re Francesco incantava l’Olimpico con la sua suola magica.

I numeri di Daniele De Rossi nella Roma

Con la Roma De Rossi ha vinto 2 Coppe Italia, nel 2006/2007 e nel 2007/2008 e una Supercoppa Italiana nel 2007, giocando per 18 stagioni consecutive nelle quali ha collezionato 459 presenze in Serie A mettendo a segno 43 reti.

In Europa invece, tra Champions ed Europa League, può vantare 99 presenze e 13 gol segnati, a cui vanno aggiunte le 56 presenze in Coppa Italia (e 6 reti) per un totale di 620 partite con la Roma e 64 reti. In Nazionale, invece, Daniele ha collezionato 117 presenze andando a segno in 21 occasioni, diventando il giocatore giallorosso con più presenze e reti con la maglia azzurra.

Per De Rossi quest’anno è iniziata una nuova avventura al Boca Juniors, squadra argentina con la quale ha collezionato già qualche presenza facendosi subito valere, anche se al momento non ha ancora segnato gol. E così, da Roma a Buenos Aires, la storia di questo grande calciatore continua, anche se il suo passato in giallorosso resterà per sempre nel cuore dei suoi tifosi.