La storia del calcio è stata scritta spesso dai giocatori brasiliani che con il loro talento e la loro passione per il pallone hanno impreziosito negli anni questo sport. Per il movimento verdeoro, il calcio è una sorta di fede laica, che si esprime in campo nella gioia per il gioco e nel perseguimento della bellezza, al di là del mero risultato. Per celebrare al meglio gli atleti che più di tutti hanno dato un contributo senza precedenti a questo sport, andiamo a ricordare alcuni dei calciatori più forti e famosi nella storia del Brasile, dalla Nazionale verdeoro di Pelè ai campioni che hanno calcato i campi della Serie A.

La Nazionale di calcio del Brasile di Pelè

In Brasile il calcio è senza dubbio sinonimo di Pelè, il più grande di tutti in patria e uno dei più forti calciatori di tutti i tempi. Ma la Nazionale di calcio del Brasile, che fu in grado di vincere tre titoli mondiali su quattro edizioni disputate tra gli anni Cinquanta e Settanta, era composta anche da altri straordinari talenti. Per esempio, quella del ’58, che superò in finale la fortissima Svezia padrona di casa di Nils Liedholm, poteva contare su una rosa formata, oltre che da Pelè, anche da Didi, Vavá e Garrincha.

Quel Brasile, pur privo di Pelè, infortunatosi nella prima fase del torneo, avrebbe concesso il bis in Cile quattro anni più tardi. I calciatori brasiliani campioni del mondo a Messico ’70, invece, li ricorda bene l’Italia. Della Nazionale verdeoro che aveva trionfato in Cile era rimasto Pelè ma, anche senza Didi, Vavá e Garrincha, quella Seleção restava un’autentica corazzata, forse anche più forte delle precedenti. Rivelino, Gérson, Tostão, Jairzinho e, ovviamente, Pelè, per fare solo alcuni nomi, schiantarono nella finale di Città del Messico la Nazionale azzurra, stremata dalla “partita del secolo” contro la Germania in semifinale.

I calciatori del Brasile degli anni 80

Il calcio brasiliano con la nostra Serie A ha storicamente avuto un feeling particolare. Basti pensare a tutti i fuoriclasse che nel corso degli anni hanno popolato il nostro campionato, facendo le fortune di svariati club. Tra i grandi calciatori brasiliani, transitati in Italia, non si può non citare Josè Altafini, vincitore di due campionati e una Coppa dei Campioni con la maglia del Milan, prima di passare al Napoli e poi alla Juventus: venne ribattezzato “core ‘ngrato” dai tifosi del Napoli, in quanto, con la maglia bianconera, segnò da ex proprio agli azzurri, con cui aveva militato per ben sette stagioni, dal 1965 al 1972, prima di accasarsi appunto alla Vecchia Signora.

Ma sono probabilmente gli anni Ottanta quelli che hanno fatto registrare il più alto tasso di calciatori brasiliani in Italia, sia per quantità sia, soprattutto, per qualità. Tra i giocatori brasiliani della Roma, Paulo Roberto Falcão è diventato un’indiscussa bandiera giallorossa, tra i grandi protagonisti dello scudetto del 1983. Careca e Alemão hanno formato la colonia verdeoro nel Napoli di Maradona. Zico ha impreziosito la rosa dell’Udinese dal 1983 al 1985. Sócrates ha militato per una stagione, quella 1984-1985, nella Fiorentina. Juary, in Italia dal 1980 al 1985, ha indossato le maglie di Avellino, Inter, Ascoli e Cremonese. Indimenticabili, poi, i baffoni di Junior, mente del centrocampo del Torino prima (1984-1987) e del Pescara poi (1987-1989).

Calciatori brasiliani in Italia: dal “Fenomeno” a Kakà

Anche nel corso degli anni Novanta, la tradizione dei brasiliani nel campionato italiano è proseguita senza soluzione di continuità. L’eredità di Falcão a Roma, ad esempio, è stata raccolta da Cafu, Aldair ed Emerson, protagonisti della formazione campione d’Italia nel 2001.

Nell’elenco dei calciatori brasiliani più famosi della nostra Serie A non può mancare Ronaldo il “Fenomeno”. Tra i giocatori brasiliani dell’Inter, Luis Nazario de Lima, conosciuto semplicemente come Ronaldo, è quello che ha inciso di più, abbattendosi sul campionato italiano come un uragano: un concentrato di potenza e velocità che solo i gravi infortuni alle ginocchia hanno frenato.

Tantissimi, soprattutto negli anni Duemila, i giocatori brasiliani del Milan. Il Diavolo è riuscito a portare in rosa alcuni dei più grandi talenti verdeoro al mondo, anche se con alterne fortune. Dall’epopea straordinaria di Kakà che in rossonero ha vinto tutto, compreso il pallone d’oro, alla meteora Rivaldo, passando per gli ex Roma Cafu ed Emerson. Anche Ronaldinho ha indossato la maglia del Milan, così come Pato, altro precocissimo talento, la cui esperienza rossonera, però, è stata fortemente condizionata in negativo dagli infortuni. E dopo aver indossato i colori nerazzurri, pure Ronaldo il Fenomeno è stato rossonero per una stagionee e mezza, dal gennaio 2007 al giugno 2008, dopo i cinque anni di Madrid sponda Real.

Oggi, rispetto al passato, la tradizione dei calciatori brasiliani in Serie A sembra essersi un po’ esaurita. Da Lucas Leiva della Lazio a Alex Sandro e Danilo della Juventus, fino a Joao Pedro del Cagliari, i numeri sono certamente calati. La speranza è che l’ondata verdeoro ricominci a portare talenti nel nostro campionato, insieme alla loro qualità e passione per il gioco, inteso come espressione della bellezza in campo.