Il 23 ottobre spegne 80 candeline la leggenda del calcio mondiale, “O Rey” Pelé. Inserito dal Time tra le cento icone del ventesimo secolo, è ancora oggi riconosciuto dalla Fifa come il più prolifico marcatore di tutti i tempi. In occasione del suo compleanno, celebriamo allora uno dei più grandi calciatori nella storia di questo sport ripercorrendone carriera, record e successi.

L’alba della leggenda: dal Santos al Brasile di Pelé

All’anagrafe Edson Arantes do Nascimento, Pelé cresce in una famiglia molto povera a Bauru, un comune dello Stato di San Paolo, in Brasile. Le ristrettezze economiche fanno sì che debba guadagnarsi da vivere pulendo le scarpe. Presto, però, il suo talento con un pallone tra i piedi lo strapperà, insieme alla sua famiglia, da quel contesto così difficile.

Già a 15 anni, infatti, Pelé fa un provino con il Santos, una delle squadre più blasonate del campionato brasiliano e lo supera. Entrerà nelle giovanili nel 1956 per poi fare il suo esordio in prima squadra un anno più tardi. Il 1957 è anche l’anno della prima convocazione in Nazionale e nel 1958 partirà per la Svezia in occasione della Coppa del Mondo che solleverà il 29 giugno, diventando il più giovane calciatore nella storia di questo sport a conquistare il titolo iridato. Anche con il club che lo ha lanciato, il Santos, Pelè vincerà praticamente tutto: non solo titoli nazionali, ma pure due Libertadores e altrettante Coppe Intercontinentali messe in bacheca nel 1962 e nel 1963.

Pelé, i record e i successi della leggenda del calcio

I successi sia individuali sia con club e Nazionale ottenuti da Pelé non si contano. Ad oggi la leggenda brasiliana detiene ancora il record di campionati del mondo vintitre – nel 1958, 1962 e 1970. Nel torneo del ’58, in particolare, con il Brasile Pelé stabilisce una serie incredibile di primati. Con il gol al Galles il 19 giugno diventa il più giovane marcatore nella storia della Coppa del Mondo e, successivamente, in semifinale contro la Francia, anche il più giovane a realizzare una tripletta nel torneo iridato. Nella finale contro la Svezia, sigla due dei cinque gol con cui il Brasile spazza via i padroni di casa, il primo dei quali – un pallonetto a scavalcare il suo marcatore seguito da un preciso tiro al volo – verrà scelto come uno dei più bei gol nella storia dei Mondiali.

Non si contano nemmeno i record che Pelé da calciatore ha stabilito a livello di club. È il giocatore che ha segnato più reti sia in un campionato (608) che nelle coppe nazionali (657). Nonostante i gol di Pelé siano ancora oggi motivo di dibattito, la Fifa gli riconosce il record di maggior numero di reti realizzate in assoluto in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 761 reti in 821 incontri, con una media realizzativa pari a 0,92 gol a partita.

Pelé oggi: dal cinema alla pace con Maradona

Questo campione è diventato, nel corso della sua carriera, un simbolo del calcio sudamericano e di quello mondiale. Pelé al Santos trascorre quasi tutta la sua carriera, tranne gli ultimi due anni durante i quali vive a New York vestendo la maglia dei Cosmos, prima di dire addio al calcio giocato nel 1977. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, la leggenda del calcio brasiliano si dedica a diverse attività: gravita nel mondo del cinema comparendo nella celebre pellicola del 1981 “Fuga per la vittoria” con Michael Cane e Sylvester Stallone; nel 2016, invece, è uscito “Pelé”, il film più recente sulla storia del campione.

O Rey è stato anche , suo malgrado, protagonista involontario, insieme ad un altro campione straordinario, di una delle diatribe più vecchie del calcio moderno. Quella su chi sia stato il calciatore più forte di tutti i tempi tra Maradona e Pelé che, peraltro, condividono il premio della Fifa di calciatore del secolo. I due non si sono mai particolarmente amati e nemmeno si sono risparmiati frecciate reciproche nel corso degli anni. La pace tra i due, però, è arrivata alla vigilia dell’Europeo di Francia nel 2016, quando hanno avuto modo di incontrarsi e lasciarsi alle spalle i dissapori del passato.

Pur non avendolo mai vinto da calciatore perché assegnato solo ad atleti europei, il Pallone d’oro a Pelé è stato assegnato comunque ad honorem nel 2013: un riconoscimento simbolico senz’altro dovuto, ma che non aggiunge nulla a un campione straordinario che, sul campo, ha costruito e alimentato la sua leggenda.