Oggi, 12 luglio 2022, festeggia i suoi 40 anni Antonio Cassano. L’ex calciatore nato a Bari nel 1982 è stato uno dei più grandi talenti che abbiano mai calcato i campi della nostra Serie A, ma non sempre la sua attitudine è stata all’altezza dei lampi di classe mostrati sul rettangolo verde. In occasione del suo 40° compleanno, andiamo a ripercorrere le tappe della sua carriera e i principali successi sul campo, dall’esordio fino al ritiro dal calcio giocato.

Antonio Cassano a Bari si presenta al grande calcio

Tutti gli appassionati di calcio hanno negli occhi il lampo di genio con il quale Antonio Cassano si presentò alla Serie A al tramonto degli anni Novanta. Cresciuto calcisticamente nella periferia barese, il giovane talento decise al San Nicola la partita di campionato contro l’Inter, inventandosi un gol da cineteca al minuto 88 per il 2 a 1 finale in favore del Bari. Era il 18 dicembre del 1999, Cassano aveva appena 17 anni e la sensazione chiara era che il calcio italiano avesse a disposizione una nuova stella. Dopo due anni di gavetta nella sua Puglia, Antonio ricevette la chiamata della Roma che lo portò nella Capitale, sponda giallorossa, dove insieme a Totti avrebbe formato una delle coppie più spettacolari e affiatate del nostro campionato.

Cassano alla Roma e la coppia d’oro con Francesco Totti

È l’estate del 2001 quando Cassano si trasferisce alla Roma per la cifra di 50 miliardi di vecchie lire più la comproprietà del centrocampista Gaetano D’Agostino. A volerlo fortemente sono l’allora presidente giallorosso, Franco Sensi e mister Capello che ne ha già intravisto il talento nella Primavera del Bari. Cassano e Totti parlano la stessa lingua sul rettangolo verde e insieme formano una coppia irresistibile. L’intesa in campo è evidente: gli effetti sono alcuni dei momenti di calcio più alti della nostra Serie A. In cinque anni di Roma, Cassano collezionerà un bottino di 161 presenze e 52 gol, ma si tradurrà, a livello di successi, in un solo titolo: la Supercoppa italiana conquistata nel 2001.

La bontà del talento di Bari Vecchia sarà certificata dalla chiamata, ad appena 23 anni, del Real Madrid, nel corso della sessione di mercato del gennaio 2006. I primi mesi in Spagna saranno complessi, complice soprattutto una scarsa condizione atletica. Con l’approdo sulla panchina merengues di Capello, le cose andranno un po’ meglio, ma non abbastanza da meritarsi la conferma. L’avventura di Antonio Cassano al Real Madrid si concluderà al termine della stagione 2006-2007 con la vittoria della Liga.

Cassano in Nazionale

Tre anni prima del trasferimento in Spagna, nel 2003, Cassano riceve la sua prima chiamata in Nazionale maggiore. Nel 2004 parteciperà alla sfortunata campagna europea in Portogallo, terminata anzitempo ai gironi, in cui risulterà comunque il miglior giocatore della selezione guidata dall’allora Ct Giovanni Trapattoni.

Cassano, dopo un anno di assenza, ritroverà la Nazionale grazie a Donadoni partecipando ai campionati europei del 2008. Conseguirà poi il miglior risultato del suo percorso azzurro agli Europei del 2012, sotto la guida del Ct Cesare Prandelli, perdendo solo in finale contro la fortissima Spagna. Chiuderà definitivamente la sua esperienza con l’Italia nel 2014, dopo i Mondiali in Brasile, con un bilancio di 39 presenze e 10 gol realizzati.

Ritorno in Italia: Cassano alla Sampdoria

Dopo l’esperienza con il Real Madrid, Cassano torna in Italia per vestire i colori della Sampdoria. A Genova, sponda blucerchiata, il calciatore di Bari Vecchia vivrà uno dei periodi più alti della sua carriera, soprattutto a livello di continuità di prestazioni e leadership tecnica. Saranno 42 i gol siglati in 140 presenze, al termine dei suoi quattro anni nella città della Lanterna. Dopo aver trascinato la squadra ai preliminari di Champions League nel 2010, Cassano vedrà progressivamente deteriorarsi i rapporti con la società ligure fino ad una ormai inevitabile separazione.

L’esperienza di Antonio Cassano a Milano: dal Diavolo all’Inter

Al Milan prima e all’Inter poi, Cassano non riuscirà mai ad avvicinarsi ai picchi toccati con la Sampdoria, anche se con il Diavolo si laureerà campione d’Italia nel 2011. Dopo una stagione in nerazzurra, nell’estate del 2013 si trasferirà a Parma dove ritroverà continuità e prestazioni, chiudendo le due stagioni emiliane con un bilancio di 56 presenze e 18 gol.

Nel 2015 tornerà a Genova per vestire la maglia della Samp per altri due anni. La seconda esperienza blucerchiata sarà lontana dai fasti della prima e segnerà di fatto la fine della carriera di Cassano nel calcio giocato. La successiva esperienza a Verona, nel 2017, finirà infatti ancora prima di cominciare, nel precampionato, con uno dei più controversi e rocamboleschi addii al calcio nella storia della nostra Serie A.

Cassano oggi è molto attivo sui social, dove fa ancora discutere per le sue posizioni che alimentano continuamente il dibattito. Anche a 40 anni, mantiene il mix di genio e sregolatezza che ha caratterizzato la sua intera carriera e che è ancora parte integrante della sua identità.