Oggi, 17 marzo, festeggia i suoi 82 anni una leggenda del calcio italiano: Giovanni Trapattoni. Colonna del Milan prima, nelle vesti di calciatore, e uno degli allenatori più vincenti nella storia di questo sport, poi, il Trap ha trionfato praticamente ovunque in Europa. In occasione del suo 82° compleanno, andiamo a ripercorrere le tappe principali della sua carriera: dall’esordio sul rettangolo verde fino al ruolo di Commissario tecnico della Nazionale italiana.

Trapattoni al Milan: la carriera da calciatore

Nato il 17 marzo del 1939 a Cusano Milanino, Giovanni Trapattoni cresce calcisticamente proprio nel club del comune lombardo. Nel 1957 farà il grande salto, accasandosi al Milan e diventando l’allievo di un’altra leggenda del nostro calcio: Nereo Rocco. Trapattoni, che gioca come centrocampista difensivo, diventerà una delle colonne portanti dei rossoneri. Nei quattordici anni con la maglia del Diavolo, arriveranno ben sette trofei: due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale. Trapattoni chiuderà la carriera nel calcio giocato a Varese, dove trascorrerà una stagione, dal 1971 al 1972. Da calciatore si congederà dal campo con un bottino di 284 presenze in Serie A, per la maggior parte con il Milan ovviamente e 17 con la Nazionale italiana.

L’epopea di Trapattoni da allenatore

La nuova sfida in panchina del Trap comincia proprio dal Milan, di cui è stato una bandiera da calciatore. Per due anni, dal 1972 al 1974, lavora con il settore giovanile, prima di ricoprire il ruolo di vice e successivamente di allenatore della prima squadra dal 1975 al 1976. È, però, alla Juventus che Trapattoni lega i suoi più grandi successi da allenatore: nei dieci anni alla Vecchia Signora (dal 1976 al 1986), arriveranno sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale.

Dopo l’esperienza all’ombra della Mole, Trapattoni torna a Milano, questa volta sulla panchina nerazzurra. Qui aggiungerà alla sua già ricca bacheca altri tre trofei: il celebre scudetto del 1989, stagione in cui l’Inter di Trapattoni sbriciola ogni tipo di record, la Supercoppa italiana nello stesso anno e una Coppa Uefa nel 1991. Dopo quest’ultimo successo, tornerà ad allenare la Juventus per altri tre anni portando a casa un’altra Coppa Uefa.

Al termine della seconda esperienza bianconera, si concretizza il matrimonio tra Trapattoni e il Bayern. Dopo un primo anno piuttosto negativo e la parentesi di sei mesi a Cagliari, l’allenatore tornerà in Baviera per prendersi la sua rivincita, declinata, come sempre in trofei: una Bundesliga e due coppe nazionali. I successi del Trap hanno superato ufficialmente i confini italiani e lui è ormai uno dei tecnici più affermati del panorama europeo, anche se nell’estate del 1998 farà ritorno proprio in Italia, destinazione Firenze.

L’esperienza di Trapattoni da Ct della Nazionale

Trapattoni e la Fiorentina hanno raggiunto il traguardo dei due anni insieme, quando al tecnico milanese viene affidato l’incarico più prestigioso al quale ogni allenatore possa ambire: la guida della Nazionale. L’esperienza azzurra, però, non sarà particolarmente fortunata. Trapattoni, in Italia – Corea del Sud, ottavo di finale del Mondiale 2002, deve salutare anzitempo la rassegna iridata, sconfitto ai supplementari per mano dei padroni di casa, in seguito ad una direzione arbitrale molto contestata da parte dell’ecuadoriano Byron Moreno.

Non andrà meglio agli Europei del 2004 in Portogallo, quando il cammino dell’Italia si fermerà addirittura ai gironi eliminatori. Anche in questo caso, il torneo non sarà immune alle polemiche, in particolare a causa del discusso “biscotto” tra Svezia e Danimarca che segnerà l’eliminazione degli azzurri.

Il ritorno al successo con le squadre di club

Dismessi i panni da Ct, l’allenatore fa le valigie e ricomincia il suo viaggio in giro per il mondo. È l’estate del 2004 quando Trapattoni e il Benfica si legano per un anno, alla fine del quale il club della capitale Lisbona si laureerà campione del Portogallo. Dopodiché il Trap volerà ancora in Germania per allenare lo Stoccarda. La terza esperienza in Germania, però, durerà appena sei mesi e si concluderà con il primo e unico esonero nella carriera di Trapattoni.

Avrà modo di riscattarsi in Austria, dove aggiungerà alla sua collezione di campionati il titolo vinto alla guida del Salisburgo. A 70 anni la sua voglia di allenare rimane la stessa, così come il desiderio di cimentarsi in nuove sfide. Trapattoni torna a sedersi su una panchina della Nazionale, quella irlandese, per restarci ben cinque anni, durante i quali sfiorerà la storica qualificazione alla Coppa del Mondo del 2010, sfumata per mano di Henry e della Francia.

Ad oggi Trapattoni detiene ancora il record di scudetti (7). Nessuno nella storia della nostra Serie A è riuscito anche solo ad eguagliarlo fino ad ora. Ha conquistato almeno un torneo nazionale di prima divisione in quattro Paesi diversi: nella storia di questo sport, solo altri cinque allenatori ci sono riusciti: Tomislav Ivić, Ernst Happel, Eric Gerets, Josè Mourinho e Carlo Ancelotti. Insomma, una leggenda certificata dai numeri, che è doveroso celebrare al meglio oggi, nel giorno del suo 82º compleanno.