Oggi, 17 agosto, festeggia i suoi 47 anni Luigi Mastrangelo. L’ex pallavolista della Nazionale azzurra si è consacrato alla storia del nostro volley come uno dei rappresentanti della cosiddetta “Generazione di Fenomeni”, ossia il gruppo di pallavolisti italiani che nel corso degli anni Novanta formò l’ossatura delle varie selezioni italiane capaci di dominare l’Europa e il mondo. In occasione del suo 47° compleanno, andiamo allora a ripercorrerne la carriera e i principali successi ottenuti sul parquet.

Gli inizi di carriera da pallavolista di Luigi Mastrangelo 

Nato a Mottola, in provincia di Taranto, il 17 agosto del 1975, Mastrangelo inizia a giocare a pallavolo nella squadra della sua città natale. È l’alba degli anni Novanta: dopo la trafila nelle giovanili, proseguite a Milano con il Gonzaga, approda ai piani alti della nostra pallavolo nel 1994, quando viene messo sotto contratto da Cuneo, che gli permetterà di esordire in massima serie. Per le stagioni successive, però, tornerà a macinare gavetta nelle serie minori: prima in B1 con il Mondovì e, successivamente, in A2 con la maglia dell’Olimpia Sant’Antioco. Queste esperienze gli permetteranno di crescere, maturare ed essere pronto, questa volta definitivamente, per il salto di qualità.

I più grandi successi di Mastrangelo nel volley

Mastrangelo tornerà a Cuneo nel 1997 per iniziare a riempire la sua bacheca. Solleverà il primo trofeo della sua carriera quello stesso anno, grazie al successo in Supercoppa europea nella finale tutta italiana contro Modena. Dopodiché, sempre con la maglia di Cuneo, arriveranno una Coppa delle Coppe, una Coppa Cev, due Coppe Italia e una Supercoppa italiana.

Nel 2002 Mastrangelo si trasferisce alla Lube dove aggiunge al suo già ricco palmarès un’altra Coppa Italia e un’ulteriore Coppa Cev. Vestirà la maglia biancorossa per tre stagioni prima di cambiare ancora. Saranno anni di spostamenti piuttosto frequenti: prima a Modena, poi a Roma e successivamente nella sua Taranto, per poi ritornare dal suo primo amore sportivo, Cuneo. Qui ricomincerà da dove aveva lasciato vincendo altri titoli: uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa Cev. Cuneo sarà anche la squadra con la quale chiuderà la sua attività agonistica nel 2013.

Mastrangelo in Nazionale: la “Generazione di fenomeni”

In parallelo ai successi a livello di club, arrivano anche tante soddisfazioni con la Nazionale italiana. Mastrangelo entra nel giro delle selezioni azzurre al tramonto degli anni Novanta, sulla coda della Generazione di Fenomeni diventandone, di fatto, uno dei rappresentanti. Con l’Italia Mastrangelo si metterà al collo tre ori europei e due in World League, senza però riuscire a fare altrettanto nella rassegna a cinque cerchi, dove arriveranno due bronzi, a Sydney 2000 e a Londra 2012 e, in mezzo, l’argento di Atene 2004.

Le Olimpiadi di Londra saranno l’ultimo atto della sua avventura in Nazionale, chiusa con un bilancio di 335 presenze e 14 medaglie, all’interno di una carriera ultraventennale che lo ha elevato a icona della nostra pallavolo.