Oggi, 27 giugno 2021, Nico Rosberg spegne 36 candeline. L’ex pilota di Formula 1 ha lasciato la classe regina delle monoposto da corsa nel 2016 dopo essersi laureato campione iridato con la Mercedes. In occasione del suo compleanno, andiamo a ripercorrerne la carriera, i record e i successi, dall’esordio nel mondo dei motori fino alla conquista del titolo in F1.

L’alba della carriera di Rosberg nel mondo dei motori

Figlio d’arte – il padre Keke Rosberg vinse il Mondiale di F1 nel 1982 – per Nico la passione per i motori è chiaramente una questione di famiglia. E come ogni campione in erba che si rispetti, anche Rosberg da pilota comincia il proprio percorso nei kart, in cui debutta all’età di appena 11 anni.

Dopo aver maturato un’esperienza lunga sei anni, nel 2002 passa alle monoposto della Formula BMW, nel campionato tedesco. Qui conquista nove delle venti gare in programma, ottenendo il primo posto finale. Sono prestazioni e risultati che fanno rumore e che gli valgono un provino con la Williams. E così Rosberg diventa il più giovane pilota della storia a guidare una monoposto di F1. Nel 2006 avrà finalmente la grande occasione di dimostrare il suo talento nel campionato iridato.

Dall’esordio in Formula 1 di Rosberg alla rivalità con Hamilton

Dopo avergli concesso la possibilità di effettuare dei test sulle proprie vetture, la Williams ingaggia il giovane pilota tedesco nel 2006. In F1 Rosberg, quindi, fa il suo esordio proprio con la scuderia britannica, per la quale correrà per quattro stagioni ottenendo il miglior risultato proprio all’ultimo anno. Nel 2009, infatti, chiuderà settimo senza, però, mai togliersi la soddisfazione di salire sul podio.

Il 2010 è l’anno del passaggio di Rosberg alla Mercedes. Il team tedesco sarà la sua famiglia sportiva fino al termine del suo percorso in Formula 1. Ci vorranno, però, quattro anni di lavoro, delusioni e risultati al di sotto delle aspettative per poter arrivare finalmente al successo. Gli ultimi tre anni con le Frecce d’argento saranno caratterizzati dalla grande rivalità con Lewis Hamilton.

Rosberg e il ritiro dopo il trionfo iridato

Nico Rosberg nel 2016 riesce a rompere il monopolio targato Hamilton strappandogli un titolo iridato che nei due anni precedenti aveva avuto un solo padrone indiscusso. La corsa al tetto del mondo è appassionante, tirata e risolta, come spesso accade in questi casi, all’ultimo respiro sotto la bandiera a scacchi. All’interno di un contesto dominato in lungo e in largo dalle Mercedes, l’unico motivo di interesse verso la stagione è proprio il duello Hamilton-Rosberg che si risolverà in favore di quest’ultimo all’ultima corsa ad Abu Dhabi. La classifica finale reciterà 385 punti per Rosberg e 380 per Hamilton.

Al termine di quel Mondiale così tirato, il campione del mondo tedesco deciderà di ritirarsi con la corona ancora in testa, da detentore iridato e con quel numero 6, lo stesso del padre, stampato sulla monoposto. Come a cristallizzare nella storia l’istantanea del successo per elevarla a gloria.