Di Redazione William Hill News
10 Agosto 2020
Bandiera prima ancora che capitano dell’Inter, festeggia oggi, 10 agosto, i suoi 47 anni Javier Zanetti che ha dedicato un’intera vita sportiva ai colori nerazzurri. Dall’esordio in Serie A nel 1995 fino alla nuova avventura da dirigente, passando per la storica conquista del “Triplete”, ripercorriamo le tappe principali della carriera di Zanetti all’Inter nel giorno del suo 47° compleanno.
L’alba della carriera di Javier Zanetti: dall’Argentina a Milano
Javier Zanetti non ha nemmeno cinque anni quando l’Argentina di Mario Kempes e Daniel Passarella diventa campione del mondo nel 1978, nell’edizione disputata in casa. Pur essendo molto piccolo, quell’episodio basta a far scoccare la scintilla: con il calcio è amore a prima vista. Nel 1982 entra nelle giovanili dell’Independiente, ma dopo sette anni di gavetta con la maglia dei Diablos Rojos i dirigenti lo taglieranno fuori perché ritenuto fisicamente troppo debole.
La carriera di Zanetti dirà, per usare un eufemismo, quanto affrettato sia stato quel giudizio. Dopo aver trascorso altri quattro anni in Argentina indossando le maglie del Talleres (1991-1993) e del Banfield (1993-1995), all’orizzonte per il giovane Javier si affaccia l’Inter di Massimo Moratti che lo ingaggia proprio nel 1995, ufficializzando il suo tesseramento già in primavera: arriverà a Milano con il ben più quotato attaccante Sebastian Rambert, che però sparirà presto dai radar, mentre Zanetti diventerà il vero campione. Il futuro capitano dei nerazzurri farà il suo esordio il 27 agosto nella prima giornata di campionato in cui l’Inter supera di misura, 1 a 0, il Vicenza. Ci vorranno tre anni dal suo esordio per sollevare il suo primo trofeo in nerazzurro: la Coppa Uefa conquistata nel 1998 grazie al successo nella finale tutta italiana contro la Lazio.
L’Inter di capitan Zanetti: dal 5 maggio all’era Mancini
Dopo la vittoria in Coppa Uefa, l’Inter vive un triennio molto complicato e caotico, al termine del quale Moratti prova a mettere ordine con l’ingaggio in panchina di Hector Cùper nell’estate del 2001. È proprio a partire da questa stagione che la società decide di dare definitivamente la fascia da capitano a Zanetti che la indosserà da quel momento per ben 13 anni. Ma la nuova investitura non è fortunata perché al termine di quella stessa stagione l’Inter vedrà sfumare lo scudetto all’ultima giornata, nella celebre sconfitta del 5 maggio all’Olimpico contro la Lazio, a cui i nerazzurri avevano portato via un titolo quattro anni prima.
Con l’era Mancini, iniziata nel 2004 e proseguita fino al 2008, viene inaugurato un ciclo vincente entro i confini nazionali, in particolare dopo lo tsunami Calciopoli nel 2006, che toglie dallo scacchiere la Juventus, retrocessa in B. Ai nerazzurri viene assegnato a tavolino lo scudetto della stagione 2005-2006. I successivi due campionati l’Inter di Mancini li vincerà, invece, sul campo, aggiungendoli in bacheca a due Coppe Italia e due Supercoppe italiane.
Il ciclo di Josè Mourinho e la vittoria del “Triplete”
Nel 2008, conclusasi l’esperienza con Roberto Mancini, l’Inter ingaggia il portoghese Josè Mourinho per la panchina. Il tecnico lusitano riparte da alcune consolidate certezze: su tutte, quella di Zanetti capitano indiscusso di un gruppo che da anni sta dominando in Italia e vuole estendere il suo regno anche oltre confine. Ci riuscirà al secondo tentativo. Al primo anno di Mourinho, infatti, l’Inter si conferma campione d’Italia, conquista la Supercoppa, ma va fuori agli ottavi di Champions contro il Manchester United.
La stagione successiva sarà quella del triplete: grazie alla storica vittoria nella finale di Madrid contro il Bayern Monaco, Zanetti solleverà la “Coppa dalle grandi orecchie” a distanza di 45 anni dall’ultimo trionfo nerazzurro nella competizione, quando la fascia da capitano apparteneva a Giacinto Facchetti e l’Inter era guidata dal mago Herrera. Anche senza Mourinho, volato a Madrid sponda Real, al termine di quella incredibile stagione, l’Inter di Zanetti continuerà ad aggiungere trofei alla propria bacheca sollevando la Supercoppa italiana prima e il Mondiale per club poi, con il nuovo tecnico Rafa Benitez in panchina.
L’addio al calcio di Zanetti
Il Mondiale per club vinto ad Abu Dhabi il 10 dicembre del 2010 è l’ultimo trofeo sollevato da Zanetti da calciatore e capitano dell’Inter. Nei successivi quattro anni con la maglia dell’Inter, infatti, non riuscirà più ad arricchire ulteriormente il proprio palmarès, ma entrerà comunque nella storia nerazzurra infrangendo record storici. Quello delle presenze, su tutti: con 858 presenze, infatti, Zanetti è ad oggi il calciatore che ha indossato più volte la maglia dell’Inter, davanti a Bergomi a quota 754 e Facchetti a 637. Zanetti ha disputato la sua ultima partita il 18 maggio 2014 a Verona contro il Chievo, vinta dall’Inter 2 a 1.
Ritirandosi all’età di 40 anni e 281 giorni, il calciatore argentino è anche entrato nella top 10 dei giocatori più anziani che abbiano mai militato in Serie A. Per quanto riguarda la sua vita famigliare, l’ex capitano nerazzurro è sposato dal 1999 con Paula de la Fuente, dalla quale ha avuto tre figli. Il mondo Inter fa ancora parte della sua vita, anche se i ruoli sono cambiati rispetto al passato: dal 2014 è vicepresidente nerazzurro e rappresenta la società in Italia e all’estero. Una scelta quasi automatica da parte del club perché nessuno avrebbe potuto essere più adatto di chi, come lui, avendoli indossati per quasi vent’anni, ha fatto di quei colori una seconda pelle.
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