Il 1° ottobre spegne 54 candeline George Weah, ex campione del Milan e Pallone d’oro nel 1995 che, una volta terminato il proprio percorso da calciatore, si è dedicato alla politica diventando Presidente della sua Liberia nel 2018. In occasione del suo 54° compleanno, ripercorriamo quindi la carriera e i più grandi successi di Weah, dagli esordi sul campo da calcio fino al nuovo ruolo politico alla guida del suo Paese.

Dagli esordi all’approdo in Europa nel campionato francese

Nato a Monrovia, capitale della Liberia, il 1° ottobre del 1966, George Weah comincia a giocare a calcio nel suo Paese, dove vince titoli e segna gol a raffica quando non ha nemmeno 20 anni. Presto i confini nazionali gli diventano parecchio stretti. Ecco perché, quando all’orizzonte si presenta l’occasione di partire, lui la coglie al volo.

Nel 1988 vola nel Principato di Monaco dove trascorre quattro anni siglando 65 gol in 135 presenze e mettendo in bacheca una Coppa di Francia, prima di trasferirsi a Parigi. Weah e il Psg si dicono il fatidico sì nell’estate del 1992. Nella capitale francese, l’attaccante liberiano rimarrà fino al 1995 chiudendo la sua esperienza in Ligue 1 con uno score di 49 reti in 127 presenze e aggiungendo al proprio palmarès altre due Coppe di Francia, un campionato e una Coppa di Lega.

Dopo sette anni vissuti in Francia, è il momento di rifare le valigie e ripartire per una nuova avventura. Alla porta di Weah bussa il Milan: nel maggio 1995 l’affare è fatto e il campione liberiano è pronto a vestire la maglia rossonera.

L’esperienza di George Weah al Milan

A dicembre del 1995 gli viene conferito il Pallone d’oro: il neo attaccante rossonero diventa così il primo e, ad oggi, unico calciatore africano a conquistare questo titolo personale, nell’anno in cui, per la prima volta, il premio viene assegnato tenendo in considerazione anche giocatori non europei. Al termine della stagione, quella del debutto in rossonero, si laureerà campione d’Italia con il Diavolo.

Ma oltre ai titoli che contribuisce a portare nella bacheca rossonera – arriverà un altro scudetto nel 1999 – l’attaccante è protagonista anche di alcuni dei gesti tecnici più memorabili nella storia della Serie A. Su tutti, un posto di primo piano è sicuramente occupato dal gol di George Weah realizzato contro il Verona a San Siro, alla prima giornata del campionato 1996-1997: un coast to coast di 80 metri partito dalla propria area e conclusosi con una rete indimenticabile, sia per i tifosi del Diavolo che per i malcapitati avversari. Weah e il Milan si saluteranno nel gennaio del 2000: il campione africano si congeda dai rossoneri con un bottino di 58 gol in 147 presenze.

L’addio al calcio e la carriera politica

Weah viene girato in prestito gratuito per sei mesi al Chelsea dove termina la stagione e vince una Coppa d’Inghilterra. Successivamente si trasferisce a Manchester sponda City, ma mette insieme appena sette presenze prima di fare ritorno in Francia e vestire la maglia del Marsiglia. Chiuderà la carriera negli Emirati Arabi nel 2002, al termine della sua ultima stagione da calciatore disputata con l’Al-Jazira.

Così, dopo aver rappresentato il proprio Paese sul campo (con i club e la Nazionale), Weah decide di continuare a spendersi per la Liberia, anche se con abiti diversi: quelli della politica. L’obiettivo, nella sua nuova carriera, è subito il più ambizioso. L’idea di un Weah presidente, infatti, matura già nel novembre del 2004 quando viene annunciata la sua candidatura nella corsa elettorale.

L’ex calciatore, però, nel 2005 perde al ballottaggio con l’economista Ellen Johnson Sirleaf, ma la vittoria è solo rimandata. Per vedere Weah presidente della Liberia bisognerà, infatti, attendere il 22 gennaio 2018 quando entrerà ufficialmente in carica dopo aver vinto le elezioni del dicembre 2017. Oggi Weah compie 54 anni con la consapevolezza di averne spesi la maggior parte per rappresentare al meglio delle proprie possibilità il suo Paese, sia da calciatore sia da politico.