Il 28 febbraio festeggia i suoi 79 anni la leggenda del calcio italiano Dino Zoff. Campione del mondo con la Nazionale italiana ai Mondiali di Spagna ’82, in carriera ha vestito le maglie di Udinese, Mantova, Napoli e Juventus, prima di appendere le scarpette al chiodo e iniziare la nuova vita da allenatore. In occasione del suo compleanno, andiamo allora a ripercorrere le tappe principali del suo percorso sportivo e i più bei successi in campo e fuori.

Gli esordi di Zoff da calciatore

Dino Zoff nasce il 28 febbraio del 1942 a Mariano del Friuli in provincia di Gorizia. Comincia a muovere i primi passi nel mondo del calcio nella squadra della sua città natale. A 14 anni prova a entrare nell’Inter e nella Juventus, ma in entrambi i provini viene scartato per la bassa statura. Avrà modo di riscattarsi con gli interessi. Per fare il suo esordio tra i professionisti, però, non deve allontanarsi molto da casa: il primo club di Zoff, infatti, è l’Udinese che lo porta nelle sue giovanili per poi farlo esordire in prima squadra, dove disputerà due stagioni dal 1961 al 1963.

Dopo aver giocato da titolare con i friulani in Serie B, senza però convincere a pieno, l’estremo difensore torna in massima serie, anche se con una maglia diversa, quella del Mantova. Qui trascorrerà quattro anni prima di accasarsi, nell’estate del 1967, all’ombra del Vesuvio. A Napoli, pur non conquistando titoli, Dino Zoff con le sue parate stabilisce il record di imbattibilità nella stagione 1970-1971, mantenendo inviolata la porta azzurra nelle prime sei giornate di campionato. Nell’estate dell’anno successivo arriverà la chiamata della Vecchia Signora. E con quella, i primi titoli in carriera.

Carriera e successi di Dino Zoff alla Juventus

Quello tra Zoff e la Juventus è un sodalizio vincente fin da subito. Per la verità, a livello di club, il palmarès del portiere friulano parla solo bianconero. Già nella stagione d’esordio con la Vecchia Signora arriva il primo scudetto. Se ne aggiungeranno altri cinque più due Coppe Italia sollevate nel 1979 e nel 1983. Con la Juventus vince anche una Coppa Uefa nel 1977. Quella a Torino sponda bianconera è l’esperienza più longeva nella carriera da calciatore di Zoff: 11 anni per un totale di 473 presenze e 227 partite senza subire gol. A Torino rimarrà anche una volta appese le scarpette al chiodo, per mettere al servizio della Juve la propria esperienza, nella veste di preparatore dei portieri bianconeri, ruolo che ricoprirà per un anno, dal 1983 al 1984.

Dino Zoff portiere della Nazionale

Sono tantissimi anche i successi e i record di Dino Zoff da portiere della Nazionale italiana. Ha 26 anni quando riceve la prima convocazione azzurra in occasione delle partite di qualificazione ai campionati europei del 1968, torneo che vincerà da titolare grazie al successo in finale sulla fortissima Jugoslavia. Due anni dopo, con la Nazionale italiana Zoff sfiorerà anche il Mondiale, sfumato all’ultimo atto della competizione contro il Brasile di Pelè. Per il riscatto dovranno passare 12 anni.

L’11 luglio del 1982 l’Italia salirà sul tetto del mondo dopo aver battuto la Germania nella storica finale di Madrid, nel tempio del Bernabeu. Zoff, a 40 anni, diventa il più anziano vincitore nella storia della Coppa del Mondo, nonché l’unico calciatore italiano, ancora ad oggi, ad aver vinto sia un titolo iridato che un trofeo continentale con la Nazionale. Zoff saluterà l’Italia un anno dopo il trionfo spagnolo con un bilancio di 112 partite giocate, che lo rendono il secondo portiere, dopo Gianluigi Buffon, ad aver vestito più volte la maglia azzurra.

L’addio al calcio di Zoff e la nuova vita da allenatore

Nello stesso anno in cui lascia la Nazionale, Zoff decide di dire addio anche al calcio giocato. Chiuderà la sua avventura tra i pali con ben 570 presenze in Serie A che lo rendono, ad oggi, il giocatore con più apparizioni nel massimo campionato italiano, dopo Buffon e Paolo Maldini.

L’avventura di Zoff, dismessi i panni del portiere, riparte dalla panchina. Dopo aver allenato i portieri della Juve, gli viene affidata la guida della prima squadra nel 1988, in seguito alla parentesi da Ct della Nazionale olimpica. Come allenatore della Vecchia Signora vincerà una Coppa Italia e una Coppa Uefa, entrambe nel 1990. In quello stesso anno si concretizza il passaggio di Zoff alla Lazio. In seguito, rientrerà ancora nel giro della Nazionale, questa volta da commissario tecnico della selezione maggiore. Sarà lui a guidare l’Italia fino alla finale degli Europei in Olanda e Belgio nel 2000, anche se il titolo sfumerà per mano della Francia, vittoriosa grazie al golden gol firmato da Trezeguet. Dopo l’esperienza da Ct, allenerà ancora la Lazio e la Fiorentina, prima di congedarsi anche da allenatore.

Nel 2012 Zoff è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano e nel 2015 nella Walk of Fame dello sport tricolore, non a caso, tra le “Leggende”: un tributo inevitabile per chi è stato protagonista sul campo di alcune delle pagine più belle del nostro calcio e non solo.