Per giudicare la carriera e i successi da allenatore di Massimiliano Allegri, è sufficiente far parlare i numeri. Unico tecnico nella storia del calcio italiano a conquistare 5 scudetti e 4 Coppe Italia di fila, sulla panchina della Juventus; oltre ai trofei messi in bacheca, ha contribuito a infrangere record a ripetizione, lasciando poco più delle briciole agli avversari entro i confini nazionali. In attesa che l’allenatore livornese decida cosa fare del suo futuro, andiamo a ripercorrerne la carriera dall’esordio in panchina fino al matrimonio con la Vecchia Signora passando dalla parentesi (vincente) al Milan.

Massimiliano Allegri: le squadre allenate a inizio carriera

Il primo club ad affidare la panchina a Massimiliano Allegri è l’Aglianese nella stagione 2003-2004. Il club milita in C2 e il tecnico livornese ci trascorrerà un anno. Ma per trovare la prima vera esperienza significativa della sua nuova vita da allenatore, bisogna fare un netto salto in avanti, al 2007. Nell’estate di quell’anno, infatti, chiusa la sfortunata parentesi a Lecco, Allegri viene ingaggiato dal Sassuolo che, sotto la guida del suo nuovo allenatore, conquisterà la prima promozione della sua storia in Serie B.

Gli ottimi risultati con il club emiliano valgono ad Allegri il primo ingaggio in Serie A, sulla panchina del Cagliari, per la stagione 2008-2009. L’esordio nel massimo campionato italiano, però, è a dir poco traumatico. Nelle prime cinque giornate arrivano altrettante sconfitte. E quando l’avventura in terra sarda sembra già ai titoli di coda, i rossoblù cominciano a ingranare. Il Cagliari chiuderà il campionato al nono posto salvandosi senza difficoltà. Nel corso della stagione successiva, ad aprile 2010, però, Allegri verrà esonerato a seguito di una serie di risultati negativi. Poco male, perché nell’estate di quello stesso anno arriverà la chiamata del Milan.

Il passaggio di Allegri al Milan

Il matrimonio tra Allegri e il Milan si concretizza ufficialmente il 27 giugno del 2010. Per il tecnico livornese è la prima grande chance in una piazza importante come quella rossonera e non fallirà. Allegri, infatti, al suo esordio sulla panchina del Diavolo, riporterà lo scudetto sulla sponda rossonera del Naviglio a distanza di sette anni dall’ultima affermazione milanista in campionato. Anche grazie alla stagione straordinaria di un trascinatore come Zlatan Ibrahimovic, che segna e fa segnare (per informazioni chiedere ad Antonio Nocerino). Il 6 agosto del 2011 Allegri si toglierà anche la soddisfazione di portare via la Supercoppa italiana ai cugini dell’Inter. Quella nuova stagione iniziata così bene con la vittoria nel derby e un nuovo trofeo messo in bacheca, però, si concluderà con la vittoria in campionato della Juventus, che scucirà lo scudetto dalla maglia rossonera.

La stagione successiva è quella degli addii e della fine di un lungo ciclo vincente. Il Milan cede nel mercato estivo due pilastri come Thiago Silva e Ibrahimovic e viene presto escluso dalla corsa per il titolo. Nonostante questo, però, Allegri conduce la squadra fino alla conquista del terzo posto, assicurandosi ancora una volta la partecipazione in Champions League. Il sipario sull’avventura del tecnico livornese alla Scala del calcio cala nella stagione successiva. E come nel più classico degli scherzi del destino, decisiva per l’esonero di Allegri dal Milan è la sconfitta per 4-3 a Reggio Emilia del 12 gennaio 2014 contro quel Sassuolo che lo aveva lanciato da allenatore sette anni prima.

La Juventus di Allegri

La carriera da allenatore di Allegri ci mette poco a ripartire dopo la rottura col Milan. In quella stessa estate del 2014, infatti, arriva la chiamata della Juventus, che non si è lasciata benissimo con Antonio Conte. Allegri trova una piazza molto scettica nei suoi confronti e ancora legata all’allenatore che ha fatto tornare grandi i bianconeri. Come sempre, però, il tecnico toscano farà parlare il campo e soprattutto i risultati.

La Juventus di Allegri è una macchina da guerra che in campionato spegne tutti i sogni degli avversari ancor prima che possano prendere forma. In cinque anni di matrimonio con la Vecchia Signora arrivano altrettanti scudetti consecutivi, record nella storia della Serie A. Così come rappresentano un primato le quattro Coppe Italia vinte consecutivamente.

Completano il palmarès di Allegri alla Juventus due Supercoppe italiane conquistate nel 2015 e nel 2018. E se entro i confini nazionali il dominio è indiscutibile, manca l’affermazione internazionale solo sfiorata nelle due finali di Champions League perse nel 2015 contro il Barcellona e nel 2017 contro il Real Madrid. Nel 2019 Allegri lascia la Juventus in accordo con la società, che considera fisiologicamente concluso il ciclo con il tecnico. Cosa ci sia nel futuro di Allegri da allenatore, al momento, non è dato sapersi. È certo, però, che come sempre saranno i risultati, nel bene o nel male, a parlare per lui.