Oggi, 21 marzo 2021, festeggia 41 anni uno degli assi del calcio brasiliano Ronaldo de Assis Moreira, al secolo Ronaldinho. Campione del mondo con la sua Nazionale nel 2002, ha sollevato il Pallone d’oro nel 2005. In occasione del suo 41° compleanno, andiamo allora a ripercorrere le tappe e i gol della sua straordinaria carriera: dall’esordio nel calcio professionistico con il Gremio ai più grandi successi individuali e di squadra.

I primi anni di Ronaldinho nel calcio professionistico

Proveniente da una famiglia di umili origini, Ronaldinho nasce il 21 marzo del 1980 a Porto Alegre, crescendo nel barrio di Vila Nova. Il suo debutto nel calcio professionistico risale al 1997, quando a 17 anni firma con il Gremio. Due anni prima era stato chiamato anche nella selezione Under 15 del Brasile. Percorrerà tutta la trafila delle giovanili della Nazionale verdeoro, conquistando un Mondiale Under 17 e partecipando alle Olimpiadi di Sydney nel 2000. La corsa all’oro del Brasile, però, sarà interrotta ai quarti dai futuri campioni del Camerun.

A un anno dai Giochi australiani, Ronaldinho vola a Parigi per iniziare la sua nuova avventura europea con la maglia del club della capitale francese. Saranno i Mondiali di Corea e Giappone del 2002, però, a consacrare definitivamente il campione di Porto Alegre come uno dei migliori giocatori brasiliani degli ultimi anni. Il Brasile, infatti, vincerà quella rassegna, battendo in finale la Germania e Ronaldinho, con sei presenze e uno score di due gol e due assist, si affermerà come uno dei protagonisti di quella cavalcata verso il quinto titolo iridato della Nazionale verdeoro.

Gli anni d’oro di Ronaldinho al Barcellona

Sull’asso brasiliano si fionda il Barcellona che lo acquista nel 2003. La stagione d’esordio per Ronaldinho è subito di altissimo profilo: sono infatti 19 le reti segnate. L’anno successivo si conferma e i tifosi blaugrana possono apprezzare alcuni dei gol più belli di Ronaldinho in carriera, tra cui la prima rete su azione realizzata in Champions League al Milan o la doppietta al Chelsea agli ottavi di finale dell’edizione 2004-2005. Il biennio 2005-2006 rappresenta l’apice dell’esperienza di Ronaldinho al Barcellona: onquista due campionati spagnoli, due Supercoppe consecutivi e la Champions League nella finale contro l’Arsenal allo Stade de France di Parigi.

In mezzo arriva anche il massimo riconoscimento individuale per un calciatore: viene infatti assegnato a Ronaldinho il Pallone d’oro dell’edizione 2005. Tra tutti i gol di Ronaldinho di questo biennio, ha sicuramente un peso specifico superiore la doppietta realizzata nel 3 a 0 rifilato al Real Madrid nel “Clasico” di campionato del 19 novembre 2005 in scena al Bernabeu, che lo omaggerà con una storica standing ovation nonostante l’accesa rivalità. Sempre in questi anni, intanto, un nuovo straordinario talento è approdato a Barcellona: viene dall’Argentina e, come l’asso brasiliano, dà del tu al pallone. Messi e Ronaldinho avranno modo di giocare insieme regalando alla piazza catalana, e non solo, momenti di assoluto calcio spettacolo sul rettangolo verde.

L’esperienza di Ronaldinho al Milan

Il matrimonio tra Ronaldinho e il Barcellona si conclude nell’estate del 2008, quando ad aggiudicarsi le prestazioni del talento di Porto Alegre è il Milan. In rossonero, dove troverà un’importante colonia brasiliana guidata da Kakà, trascorrerà due stagioni e mezzo realizzando 26 gol in 95 presenze. L’arrivo sulla panchina del Diavolo di Massimiliano Allegri corrisponderà ad un impiego sempre minore, che lo porteranno a decidere per la separazione con il club. A gennaio del 2011, quindi, tornerà in Brasile dove si concretizzerà il nuovo rapporto tra Ronaldinho e il Flamengo, con cui realizzerà 28 gol e conquisterà un Campionato Carioca.

Il ritorno di Ronaldinho in Brasile

Dopo l’esperienza in maglia “rubro-negra”, inizia quella all’Atletico Mineiro. Le prestazioni con il club di Belo Horizonte gli valgono, nel 2013, la nomina di calciatore sudamericano dell’anno dalla rivista El País. Ronaldinho giocherà ancora nel 2014 con il Querétaro e dal 2015 con il Fluminense prima di decidere di appendere le scarpette al chiodo. A gennaio del 2018 Ronaldinho dice addio al calcio giocato ma resterà sempre nella memoria dei tifosi come il re del futbol bailado che ha regalato momento indimenticabili alla storia del calcio.