Gian Piero Gasperini è ormai l’uomo copertina di una squadra, l’Atalanta, che gioca a memoria e dà spettacolo in Italia e in Europa. Da quando è arrivato a Bergamo nel 2016, l’allenatore piemontese ha saputo plasmare la Dea a sua immagine e somiglianza, non senza qualche difficoltà, , però, soprattutto all’inizio. Questi quattro anni sono stati un crescendo di risultati e feeling con la società e la piazza, culminati con la prima storica qualificazione dell’Atalanta in Champions League nel 2019.

Ma la storia di Gasperini allenatore parte da molto più lontano. Dagli esordi con le giovanili della Juventus fino all’approdo a Bergamo, ecco la carriera e i successi dell’attuale allenatore dell’Atalanta.

Gasperini allenatore: dagli esordi alla panchina del Genoa

La gavetta di Gasperini in panchina parte dalle giovanili della Juventus nel 1994. L’allenatore, nato a Grugliasco il 26 gennaio del 1958, guida i giovanissimi, gli allievi e, infine, la primavera bianconera, con la quale conquista nel 2003 il torneo di Viareggio. I buoni risultati a Torino lo portano ad esordire tra i professionisti alla guida del Crotone. In Calabria trascorre tre anni, dal 2003 al 2006: il Crotone con lui in panchina conquista la Serie B nel 2004. L’esperienza con i Pitagorici è brevemente interrotta quando viene esonerato per fare posto ad Andrea Agostinelli nel dicembre di quello stesso anno, ma già ad aprile si riprenderà la sua squadra.

Nell’estate del 2006 inizia il matrimonio tra Gasperini e il Genoa. Il tecnico di Grugliasco guiderà il Grifone fino alla promozione in Serie A nel 2007 e, dopo un ottimo campionato d’esordio concluso al nono posto, sfiorerà nel 2009 la Champions. I rossoblù arriveranno quarti a pari merito con la Fiorentina, ma il vantaggio negli scontri diretti premierà la Viola. L’esperienza in Liguria si concluderà nel novembre del 2010 quando Gasp, reduce da appena 11 punti in 10 giornate, sarà sostituito da Ballardini.

Le sfortunate esperienze di Gasperini all’Inter e al Palermo

Dopo il Genoa, per Gasperini inizia probabilmente una delle fasi più complesse e delicate della sua carriera. All’orizzonte c’è un’opportunità importante, ma anche carica di pressioni. Nell’estate del 2011, infatti, a chiamare è l’Inter che appena un anno prima ha conquistato il “Triplete” ed è reduce dalla vittoria anche nel Mondiale per club con Benitez in panchina. Il rapporto con i nerazzurri non sboccia, complice forse anche qualche tensione di troppo tra tecnico e società rispetto alle diverse vedute sulle strategie di mercato.

Sta di fatto che Gasperini all’Inter dura appena cinque partite. Perde la finale di Supercoppa italiana con il Milan (2-1 il 6 agosto 2011), esce sconfitto in casa col Trabzonspor nella prima giornata della fase a gironi di Champions (0-1 del 14 settembre 2011) e in campionato fa solo un punto in 3 giornate. Fatale è la sconfitta a Novara per 3 a 1 del 20 settembre 2011.

L’anno successivo Gasp riparte da Palermo. È il settembre del 2012 quando prende il posto di Giuseppe Sannino sulla panchina rosanero, ma l’avventura in Sicilia non va oltre i cinque mesi. A febbraio del 2013, in seguito alla sconfitta casalinga con l’Atalanta (1-2), viene esonerato. L’esperienza in rosanero assume i tratti della telenovela quando viene richiamato un mese più tardi ma, dopo il pareggio per 0 a 0 col Torino e un’altra sconfitta in casa con il Siena (1-2 del 10 marzo 2013), sarà lo stesso Gasperini a rescindere il contratto con la società.

Dal ritorno a Genova fino a diventare l’allenatore dell’Atalanta

Dopo due stagioni piuttosto complicate, Gasperini ha voglia di ripartire da solide certezze. Così nel settembre del 2013 torna al Genoa. Subentra alla sesta giornata al posto dell’esonerato Fabio Liverani, ereditando la squadra al quart’ultimo posto; chiuderà con una salvezza tranquilla terminando la stagione in tredicesima posizione. In Liguria trascorrerà altre due stagioni, ottenendo un sesto e un undicesimo posto.

Il 14 giugno del 2016 saluterà ancora la Genova rossoblù per diventare il nuovo allenatore dell’Atalanta. Oggi la Dea, dopo quasi 4 anni di cura Gasperini, viaggia nelle zone alte della classifica ed è agli ottavi di Champions, ma l’esordio a Bergamo è stato tutt’altro che semplice. Dopo le prime 6 giornate di quel 2016, infatti, l’Atalanta aveva conquistato appena 6 dei 18 punti a disposizione. Nonostante questo, la società orobica continuò a dare fiducia a Gasp.

E il 26 settembre del 2016 il successo per 3 a 1 nella sua Crotone sarebbe stato il primo di 9 risultati utili consecutivi (8 vittorie e un pareggio), interrotti solo dalla sconfitta allo Stadium contro la Juventus (3-1 del 3 dicembre 2016). Il resto, come si suol dire, è storia: la conferma che quattro anni fa l’Atalanta, credendo fermamente in Gasperini, non avrebbe potuto prendere decisione migliore.