Oggi, 1° febbraio 2022, Gabriel Omar Batistuta festeggia i suoi 53 anni. Il grande attaccante argentino, dopo essere cresciuto calcisticamente nel suo Paese natale, è approdato in Italia all’alba degli anni Novanta impreziosendo la nostra Serie A con il suo talento e la grande prolificità sotto porta. In occasione del suo 53° compleanno, andiamo allora a celebrarlo al meglio ripercorrendone le tappe della carriera e i principali successi.

I primi passi di Batistuta nel mondo del calcio

Nato ad Avellaneda, nella provincia di Santa Fe, il 1° febbraio del 1969, il piccolo Gabriel cresce calcisticamente nella fucina di talenti del Newell’s Old Boys, squadra con la quale debutta anche nel campionato maggiore, tra i professionisti, nel 1988. L’esperienza con il club di Rosario si chiuderà nel 1989 e, nei successivi due campionati, vestirà prima la maglia del River Plate e, successivamente, quella dei rivali storici del Boca Juniors.

All’alba degli anni Novanta, Batistuta mette in mostra il suo talento con la Nazionale argentina in Copa America. La vittoria da parte della Selección conferisce una dimensione internazionale al giovane attaccante sul quale si avventa la Fiorentina. Il club allora guidato dal presidente Mario Cecchi Gori, infatti, lo mette sotto contratto nell’estate nel 1991, immediatamente dopo la vittoria di Batistuta con l’Argentina in Coppa America.

L’epopea di Batistuta alla Fiorentina

Con la Viola Batistuta farà il definitivo salto di qualità consacrandosi come uno dei più forti attaccanti del panorama internazionale. Trascorrerà a Firenze ben nove anni nei quali arriveranno anche due titoli a livello di club: una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. I gol di Batistuta durante questa lunga epopea saranno tantissimi: un totale di 203 reti in 331 presenze, che lo rendono l’attaccante più prolifico nella storia del club viola, a pari merito con lo svedese Kurt Hamrin. Lo straordinario score realizzato in Viola gli varrà presto il soprannome di “Batigol”. Il gesto di Batistuta della mitraglia, eseguito dopo ogni rete, è la sintesi iconica di quel periodo.

I successi di Batistuta con la maglia della Roma

Conclusa l’esperienza fiorentina, Batistuta si trasferisce nella Capitale, sponda giallorossa, all’alba del nuovo secolo. Il presidente Sensi ha allestito una squadra molto competitiva e sembra avere tutte le intenzioni di scucire dal petto dei cugini laziali il tricolore vinto l’anno prima. Ci riuscirà anche grazie ai gol di Batistuta, il “Re Leone” per i tifosi romanisti, che lo ribattezzano così per via della folta chioma. In quella stagione, Totti, Montella e Batistuta siglano 46 gol in tre (13 Montella e Totti, 20 Batistuta), riportando lo scudetto in giallorosso a distanza di 18 anni dall’ultima volta.

Batistuta all’Inter e gli ultimi anni di carriera

Dopo lo scudetto conquistato con la Roma, complici soprattutto i seri problemi alle caviglie, inizia probabilmente la fase più complicata per Batistuta nella carriera da calciatore. Quella che lo porterà a decidere di dire basta nel 2005, dopo una sfortunata e breve parentesi all’Inter e due anni all’Al-Arabi in Qatar. Troppo distante quel Batistuta dallo straordinario attaccante apprezzato in Italia per una decade: lo stesso che ancora resta negli occhi e nel ricordo di tutti i suoi tifosi e, in generale, degli appassionati di calcio. Una leggenda che oggi spegne 53 candeline.