Gli ottavi di Champions League propongono una sfida che profuma già di finale anticipata. Al Bernabeu, infatti, vanno in scena Real e City, due titani del calcio europeo. Ma oltre al fascino della partita in sé, il big match di Madrid vivrà anche il primo incrocio da allenatori avversari tra Zidane e Guardiola. In attesa del fischio di inizio della gara di andata, andiamo a scoprire come arrivano i due tecnici alla sfida e quali sono i precedenti con le rispettive avversarie.

Real Madrid – Manchester City: la situazione alla vigilia del big match

Il piatto forte degli ottavi di finale di questa Champions League 2019-2020 riservato dall’urna di Nion è sicuramente la prima sfida in carriera da allenatori avversari tra Zidane e Guardiola. A dir la verità, i due si sono già scontrati una volta nel 2017, ma era una partita non ufficiale, del torneo amichevole International Champions Cup: in quell’occasione, comunque, il City di Guardiola travolse letteralmente il Real di Zidane, vincendo per 4 a 1.

Nonostante la rivalità, comprensibile anche perché si tratta di due allenatori giovani e forti, tra Zinedine e Pep c’è una profonda stima reciproca. Nelle dichiarazioni alla stampa Guardiola non ha nascosto l’ammirazione verso l’attuale allenatore del Real Madrid. Il tecnico del City, in un’intervista di un paio di mesi fa, ha rivelato un suo piccolo rimpianto: quello di non essere mai riuscito a giocare insieme al campione francese quando entrambi erano ancora protagonisti in campo. Ora, invece, i due tecnici saranno avversari per la prima volta in una competizione importante e il pronostico di Real Madrid – Manchester City appare come un vero e proprio rebus.

I Blancos hanno un po’ stentato nel girone eliminatorio perdendo il duello con il Psg e dovendosi accontentare del secondo posto nel gruppo. Decisamente più agevole il cammino di Guardiola e il suo Manchester City che hanno vinto nettamente il girone C con il doppio dei punti (14) dell’Atalanta arrivata seconda. Dagli ottavi in poi, però, la storia cambia e si riparte da zero, con i margini di errore ridotti al lumicino.

Il Real deve riscattare la prematura eliminazione della scorsa edizione per mano dell’Ajax, mentre il City da anni è ormai a caccia di quella Champions che per Guardiola, dopo l’ultima vittoria con il Barcellona nel 2011, si sta trasformando in un vero e proprio tabù. Lo scorso anno lo spettro dell’eliminazione ha preso le sembianze del Tottenham ai quarti di finale e in questa stagione la pressione per Pep sarà ancora più alta. Il City, infatti, rischia di rimanere fuori dall’Europa per due anni a causa della presunta violazione del fair play finanziario e quindi tenterà in tutti i modi di arrivare fino in fondo in questa stagione.

Real – Manchester: i precedenti dei due allenatori

Zidane da allenatore ha affrontato il Manchester City appena due volte e in entrambi i casi proprio sulla panchina del Real Madrid. I precedenti risalgono alle semifinali della Champions League 2015-2016. In quell’occasione la doppia sfida contro gli inglesi fu molto equilibrata. All’andata, il 26 aprile 2016 la partita, giocata a Manchester, finì a reti inviolate, mentre al ritorno al Bernabeu, il 4 maggio, un’autorete di Fernando spalancò le porte della prima delle tre finali consecutive di Champions vinte da Zidane e il suo Real Madrid.

Guardando alla panchina del City, invece, il Real Madrid è il club che Guardiola da allenatore ha affrontato più volte in carriera (17) insieme all’Arsenal. Il bilancio del tecnico catalano è di 9 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. L’ultimo precedente risale alla doppia sfida nella semifinale della Champions League 2013-2014 quando Guardiola sedeva sulla panchina del Bayern Monaco. All’andata, il 23 aprile 2014, i tedeschi persero di misura a Madrid per mano del gol di Benzema, mentre una settimana più tardi, nella gara di ritorno, subirono una vera e propria lezione di calcio a domicilio dal Real allora allenato da Carlo Ancelotti: 0-4 grazie alle doppiette di Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo.

Il 26 febbraio al Bernabeu si ripartirà ancora una volta dallo 0 a 0: da una parte Zidane, pronto a ritrovare il feeling con la competizione più congeniale alla storia del club; dall’altra Guardiola, impegnato a interrompere il tabù Champions per tornare ancora una volta a sollevare la “Coppa dalle grandi orecchie”.