Tra i tennisti italiani che hanno scritto la storia del nostro movimento, il pioniere è sicuramente Nicola Pietrangeli che negli anni ’60 ha dato il “la” agli anni d’oro del tennis tricolore. Dopo di lui è stata la volta della generazione di Adriano Panatta e degli eroi della Coppa Davis. Oggi la loro eredità è stata raccolta da Fabio Fognini e da Matteo Berrettini, fresco rappresentante della cosiddetta “Next Gen”. Dai primi successi ai campioni italiani del tennis contemporaneo, andiamo allora a riscoprire gli atleti che hanno rappresentato al meglio il nostro Paese in questo sport.

Nicola Pietrangeli e l’alba degli anni d’oro del tennis italiano

Nicola Pietrangeli è stato di fatto il primo tennista italiano a far conoscere il nostro movimento e a portarlo ad un livello internazionale, grazie ai successi nei tornei più prestigiosi del circuito. Nella classifica dei tennisti italiani è l’atleta che ha vinto più titoli slam: due Roland Garros consecutivi nel 1959 e nel 1960. Ed è anche l’unico italiano a essere arrivato sino alle semifinali del singolare maschile di Wimbledon, arrendendosi solo al fuoriclasse australiano Rod Laver nel 1960. Il feeling con la terra rossa del Roland Garros, poi, è certificato anche dalle vittorie nel doppio misto e nel doppio maschile, rispettivamente nel 1958 e nel 1959.

Con la Nazionale azzurra, in coppia con Orlando Sirola, ha conquistato due finali consecutive di Coppa Davis, nel 1960 e nel 1961. In entrambe le occasioni, però, tra lui e il trofeo si è messa di mezzo l’Australia di Rod Laver, carnefice dell’Italia nelle due finali. Con 44 trofei in bacheca, Pietrangeli è ancora oggi il tennista italiano più vincente di sempre.

Tennisti italiani anni ’70: Adriano Panatta e la vittoria in Coppa Davis

Negli anni Settanta, l’eredità di Pietrangeli viene raccolta da Adriano Panatta che, nel 1976, con la vittoria al Roland Garros, entra nell’élite del tennis italiano. Nessun tennista del Belpaese riuscirà a ripetere le imprese di Pietrangeli e Panatta. Per vedere un altro slam in singolare nella bacheca dell’Italia, bisognerà aspettare le vittorie di Francesca Schiavone al Roland Garros del 2010 e di Flavia Pennetta agli US Open 2015.

Gli anni Settanta rappresentano ancora oggi l’età dell’oro del tennis maschile italiano, che può schierare in quel periodo la più forte Nazionale di Coppa Davis nella storia del nostro movimento. Il quartetto, composto da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli, centra quattro finali in cinque anni, di cui la prima nel 1976 è quella buona. Gli azzurri, infatti, superano il Cile nella celebre finale di Santiago in scena dal 17 al 19 dicembre. Con 10 titoli in carriera, Panatta è il secondo tennista italiano più titolato di sempre, dietro solo a Pietrangeli.

Da Fabio Fognini a Matteo Berrettini: il tennis italiano oggi

Il 21 aprile del 2019, con la vittoria del Master 1000 di Montecarlo, Fabio Fognini ha raccolto simbolicamente il testimone di Nicola Pietrangeli, l’unico tennista italiano prima di lui a trionfare sulla terra rossa del Principato.

In carriera Fognini ha centrato 19 finali di singolare vincendone 9, otto delle quali sulla terra rossa, superficie a lui più congeniale. Agli Australian Open del 2015, insieme all’allora compagno di doppio Simone Bolelli, ha formato l’unica coppia di Azzurri nella storia del nostro tennis capace di vincere un torneo del Grande Slam. Per trovare l’unico precedente, infatti, bisogna tornare a prima dell’era Open e ancora una volta a Pietrangeli che, in coppia con Sirola, vinse gli Internazionali di Francia del 1959.

Insieme a Fognini, soprattutto nell’ultimo anno, c’è un altro atleta che sta tenendo alto il nome del tennis italiano. Si tratta di Matteo Berrettini. Tennista classe ’96, ha già vinto 5 titoli (3 di singolare e 2 di doppio) e conquistato la semifinale degli US Open nel 2019 arrendendosi solo a Rafael Nadal. Attuale numero 8 della classifica Atp, Berrettini sembra avere tutte le qualità per rappresentare al meglio il futuro del nostro tennis.