La corsa in MotoGP di Iannone è stata momentaneamente congelata a causa della squalifica per doping comminata dalla Federazione motociclistica internazionale fino a giugno del 2021. Il pilota abruzzese aveva esordito nella classe regina del motomondiale nel 2013 a bordo della Ducati Desmosedici della Pramac Racing. In attesa di capire quale sarà il futuro di Andrea Iannone e se il ricorso presentato al Tribunale arbitrale dello sport verrà accolto o meno, andiamo a ripercorrerne la carriera e i successi fino alla sospensione.

L’esordio di Iannone sull’Aprilia in 125

Andrea Iannone comincia a correre in 125 ad appena 16 anni, dopo aver preso parte un anno prima a diverse competizioni di livello nazionale ed europeo. A mettere sotto contratto il pilota abruzzese è l’Aprilia, con la quale fa il suo esordio nel Gran Premio di Spagna del 10 aprile 2005, chiudendo al ventunesimo posto.

Iannone correrà in 125 per altre quattro stagioni, sempre in sella all’Aprilia, fino al 2009, ottenendo il piazzamento migliore proprio al suo ultimo anno nella categoria: settimo posto a 125,5 punti. Il 2010 è l’anno del passaggio alla Moto2 e della nuova esperienza a bordo del team italiano Speed Up di Luca Boscoscuro. Iannone chiuderà la stagione con un ottimo terzo posto, ottenendo la sua prima vittoria in Moto2 sul circuito del Mugello, il 6 giugno del 2010.

Dalla Moto2 al passaggio di Iannone in MotoGP

Nel 2011 Iannone passa al costruttore svizzero Suter, con il quale ottiene un altro terzo posto nella classifica iridata finale, prima di tornare alla Speed Up l’anno successivo e chiudere ancora una volta il campionato del mondo sul gradino più basso del podio. Nel 2013 inizia il matrimonio tra Iannone e la Ducati nella classe regina del motomondiale. Il pilota abruzzese chiuderà dodicesimo la stagione d’esordio in MotoGP, ottenendo come miglior piazzamento l’ottavo posto al Gran premio d’Australia.

Iannone guida la Ducati fino al 2016, conquistando nel 2015 il risultato migliore con la scuderia italiana: quinto posto con 188 punti. Sui titoli di coda con il team di Borgo Panigale si inserisce la Suzuki, che ingaggia Iannone per la stagione 2017.

Il ritorno in Aprilia e la squalifica per doping

Il nuovo binomio Iannone-Suzuki prosegue per due stagioni nelle quali, però, il pilota abruzzese non brilla particolarmente, ottenendo rispettivamente un tredicesimo e un decimo posto. Nel 2018, però, riesce ad andare a podio quattro volte (tre terzi posti al Gp delle Americhe, a Jerez e ad Aragona e un secondo posto in Australia).

Il cerchio si è chiuso lo scorso anno con il ritorno di Andrea Iannone all’Aprilia, la scuderia che lo aveva fatto esordire nel motomondiale a 16 anni nel 2005. Ma la stagione 2019 è stata anche quella della squalifica per doping arrivata lo scorso dicembre, dopo che il pilota abruzzese era risultato positivo a steroidi anabolizzanti, in seguito a un controllo effettuato a novembre in occasione del GP della Malesia. Le controanalisi effettuate lo scorso gennaio hanno confermato la positività alla sostanza proibita e Iannone è stato squalificato fino a giugno 2021. Il futuro del pilota abruzzese è ora affidato al ricorso al Tribunale arbitrale sportivo che potrà confermare o rivalutare la pena comminata.