La storia dell’US Sassuolo calcio inizia il 17 luglio del 1920 quando il club emiliano viene affiliato alla Figc e inizia il proprio percorso a partire dai tornei dilettantistici. Oggi i neroverdi sono una realtà consolidata del massimo campionato italiano, grazie a un progetto giovane e investimenti mirati. In occasione dell’anniversario della fondazione, ripercorriamo allora la storia e i successi del Sassuolo, dalle origini fino all’approdo in Serie A e in Europa.

Dalle origini del Sassuolo calcio alla rifondazione degli anni ’70

La nascita ufficiale del club modenese coincide con l’affiliazione alla Figc. In origine lo stemma del Sassuolo calcio non è neroverde come quello che conosciamo oggi, ma giallo e rosso come i colori dello stemma comunale. La squadra milita inizialmente in tornei dilettantistici con alterne fortune. Nel corso degli anni Quaranta partecipa ai campionati di Promozione dove si confronta con altri club emiliani, ma anche con squadre provenienti dalla Liguria e dalla Toscana.

Con l’inizio degli anni Sessanta, invece, comincia anche una stagione di grandi cambiamenti. Su tutti, la fusione delle due realtà sportive esistenti nel comune modenese: la Sassuolo Sportiva e il Sassuolo Football Club che, insieme, danno vita alla Sassuolo Sportiva Football Club. Dopo aver conquistato la promozione nel campionato di Serie D, nella società emiliana confluirà anche la Sassolese. Questa nuova fusione porterà, nel 1974, alla nascita dell’Unione Sportiva Sassuolo Calcio, principalmente su iniziativa dell’allora presidente Carlo Alberto Giovanardi.

Il Sassuolo calcio e i primi risultati negli anni ’80

Se gli anni Sessanta e Settanta sono quelli dei grandi cambiamenti societari, gli anni Ottanta segnano la svolta dal punto di vista sportivo per il Sassuolo, che comincia la scalata verso i piani alti del calcio italiano. La stagione del grande salto è quella datata 1983-1984, quando gli emiliani approdano per la prima volta in un campionato professionistico, il torneo di C2.

Dopo aver mantenuto la categoria con grande sofferenza (nella stagione 1987-1988 retrocedono sul campo ma vengono ripescati), i neroverdi non riescono a evitare il ritorno in Interregionale all’alba degli anni Novanta. Si tratta di un periodo di transizione che, però, si chiuderà con il ritorno tra i professionisti nel 1999, otto anni dopo l’ultima volta, sotto la guida dell’allora presidente del Sassuolo Rodolfo Baldelli.

Il calcio a Sassuolo all’alba dell’era Mapei

Con gli anni Duemila inizia anche una nuova stagione per il Sassuolo. Il patron della Mapei, Giorgio Squinzi, entra in società nel 2002 come sponsor principale del club neroverde. Un anno più tardi ne diventerà il proprietario dando il via alla scalata verso i vertici del calcio italiano.

Il nuovo progetto di calcio del Sassuolo prende forma e consistenza conquistando nel 2006 il primo obiettivo del proprio percorso: la promozione in C1. Il Sassuolo calcio nella rosa della squadra può contare in questi anni su un calciatore che diventerà una delle bandiere del club neroverde: il centrocampista Francesco Magnanelli. Dopo aver mancato di un soffio la promozione nel 2007, la società, per conquistare la Serie B, chiama in panchina Massimiliano Allegri che centrerà l’obiettivo con una giornata d’anticipo.

Con l’approdo in Cadetteria cambia anche lo stadio del Sassuolo calcio, che si trasferisce al Braglia di Modena a causa dell’inadeguatezza del precedente impianto per gli standard minimi richiesti dalla Serie B. Ci vorranno cinque anni per completare l’ultimo salto e staccare il pass per il massimo campionato italiano. La data storica è il 18 maggio 2013 quando l’1 a 0 inflitto al Livorno sancisce la matematica certezza del primo posto. Il Sassuolo, guidato dal tecnico Eusebio Di Francesco, approda per la prima volta in Serie A, diventando la città più piccola dal dopoguerra a riuscire in questa impresa.

Il Sassuolo Calcio oggi: la Serie A e l’Europa

Con l’esordio in Serie A, cambia nuovamente la casa del club neroverde che da allora si trasferisce nell’impianto di Reggio Emilia, ribattezzato “Mapei Stadium”. Sulla panchina c’è ancora Di Francesco al quale è legata un’altra storica impresa: la qualificazione del Sassuolo in Europa League nella stagione 2015-2016.

Il 2 ottobre 2019 la società e i tifosi piangono la scomparsa del patron Squinzi che, insieme alla moglie, la dottoressa Adriana Spazzoli (spentasi anche lei un mese più tardi), in 15 anni è stato artefice di un progetto di crescita davvero importante. È anche e soprattutto grazie al loro lavoro e impegno che oggi la US Sassuolo Calcio è una realtà consolidata del nostro calcio.