Tra gli eroi del Mondiale di Spagna ’82 e campione d’Italia con il Torino nel 1976, Ciccio Graziani compie oggi, 16 dicembre, 68 anni. Oltre a quella granata, l’attaccante ha vestito anche le maglie di Fiorentina e Roma, con la quale ha vinto due coppe nazionali. In occasione del suo compleanno, andiamo a ripercorrere la carriera e i successi dell’ex attaccante: dall’esordio ad Arezzo fino alla nuova vita da opinionista televisivo.

Francesco Graziani, dall’esordio ad Arezzo allo scudetto con il Toro

Nato a Subiaco, comune della città metropolitana di Roma, il 16 dicembre del 1952, Francesco Graziani cresce calcisticamente nel Bettini Quadraro prima di essere acquistato dall’Arezzo. In Toscana trascorre tre anni fino al 1973, quando arriva la chiamata del Torino. In realtà il cartellino di Graziani già da un anno era di proprietà dei Granata che, però, avevano preferito farlo crescere lasciandolo in prestito ancora per una stagione ad Arezzo.

All’ombra della Mole, l’attaccante romano disputa otto stagioni, laureandosi campione d’Italia nel 1976, quando il Torino di Gigi Radice vince il settimo scudetto nella storia della società davanti ai cugini della Juventus. Graziani e Pulici, soprannominati i “Gemelli del gol”, formano una coppia irresistibile e segnano 36 delle 49 reti totali dei Granata, che chiudono il torneo con il miglior attacco della Serie A. Graziani chiuderà la sua esperienza al Toro nel 1981 con un bottino di ben 122 gol in 288 presenze tra campionato e coppe.

Fiorentina, Roma e il campionato del mondo a Spagna ‘82

Finito il sodalizio con i Granata, inizia il matrimonio tra Ciccio Graziani e la Fiorentina. Questo matrimonio, durato due anni, non si rivelerà fortunato come il precedente, ma consentirà comunque all’attaccante di guadagnarsi la maglia della Nazionale che l’11 luglio del 1982 solleverà la Coppa del Mondo a Madrid, dopo aver battuto in finale la Germania Ovest. Graziani, però, quella partita l’abbandonerà anzitempo, dopo appena sette minuti di gioco, per un infortunio alla spalla. Al suo posto entrerà Altobelli, che segnerà il gol del 3 a 0 prima della rete della bandiera tedesca per il 3 a 1 definitivo.

Un anno dopo il mondiale spagnolo, si concretizza il passaggio di Graziani alla Roma. Sulla sponda giallorossa del Tevere l’attaccante arricchisce la sua bacheca con due Coppe Italia vinte nel 1984 e nel 1986. Ma all’esperienza romana è legato anche uno dei ricordi più amari di Graziani calciatore: la finale di Coppa Campioni persa in casa ai calci di rigore contro il Liverpool. Proprio lui e Bruno Conti sono i calciatori che falliscono il tentativo dal dischetto consegnando di fatto il titolo agli inglesi.

Ciccio Graziani: da allenatore a opinionista

Graziani lascia la Roma nel 1986 per disputare altre due stagioni a Udine e chiudere l’attività agonistica nello stesso anno con una fugace apparizione in Australia nelle file dell’Apia Leichhardt. Appese le scarpette al chiodo, inizia la nuova carriera di Ciccio Graziani da allenatore: l’avventura in panchina parte nel 1990 propria da una sua ex squadra, la Fiorentina, che allena dopo l’esonero di Bruno Giorgi nella parte finale di stagione, ottenendo la salvezza e raggiungendo la finale di Coppa Uefa, persa poi contro la Juve.

L’ex calciatore girerà l’Italia allenando da Ascoli a Montevarchi passando per Reggio Calabria e Catania. Ma l’esperienza sicuramente più celebre e nota al grande pubblico è quella al Cervia, dal 2004 al 2006, nel programma “Campioni”, il primo reality show sul calcio. E altrettanto famose e ricordate ancora oggi sono le parodie realizzate da “Mai dire gol” di Ciccio Graziani, spesso finito nel mirino della Gialappa’s per il suo modo piuttosto eccentrico di allenare la squadra romagnola.

Ciccio Graziani oggi è ancora legato al mondo del calcio, anche se in una veste diversa, quella di opinionista televisivo sui canali Mediaset. E quale occasione più adatta del suo 68° compleanno per celebrare al meglio tutto ciò che di grande ha fatto per il calcio italiano.