Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 4 Luglio 2022
Oggi, 5 luglio, festeggia i suoi 40 anni Alberto Gilardino. L’ex attaccante ha chiuso la sua carriera da calciatore a La Spezia, dopo aver indossato le maglie, tra le altre, di Milan, Fiorentina e della Nazionale italiana, con cui si è laureato campione del mondo nel 2006. Andiamo a celebrarlo, in occasione del suo 40° compleanno, ripercorrendone le tappe della carriera e i principali successi sul campo da gioco.
I primi anni di carriera di Gilardino
Nato a Biella il 5 luglio del 1982, Alberto Gilardino inizia a coltivare la sua passione per il calcio già da piccolo, alla Cossatese prima e alla Biellese poi, per entrare successivamente nelle giovanili del Piacenza, squadra che lo farà esordire anche tra i professionisti. In Emilia trascorre complessivamente tre anni, tra Primavera e prima squadra del Piacenza. Nel 2000 viene quindi ingaggiato dal Verona, con cui gioca per due stagioni, prima di fare ritorno in Emilia per vestire, questa volta, la maglia del Parma.
La consacrazione di Alberto Gilardino al Parma
Con il Parma Gilardino fa il salto di qualità e si afferma come uno dei più interessanti giovani prospetti della nostra Serie A. Nei tre anni in gialloblù, collezionerà 116 presenze tra campionato e coppa, andando in gol 56 volte. Con le sue reti, nell’ultima stagione a Parma, garantirà la permanenza nella massima serie al club emiliano: in particolare, andando in gol nella partita di ritorno dello spareggio salvezza contro il Bologna.
I tre anni di Gilardino al Milan
Nell’estate 2005 è il Diavolo a mettere gli occhi su di lui e ad assicurarsi le sue prestazioni pagando una cifra pari a 25 milioni di euro. A Milano, sponda rossonera, la media gol resta buona, ma Gilardino non è più la stella assoluta del club. La concorrenza è alta e alla lunga questo peserà sulla permanenza all’ombra della Madonnina. Nonostante ciò, però, nei tre anni di Milan, mette in bacheca una Champions League, una Supercoppa Uefa e una Coppa del mondo per club. Il patto con il Diavolo si rompe al termine della stagione 2007-2008, quando la Fiorentina dell’allora direttore sportivo Pantaleo Corvino acquista Gilardino.
La vittoria dei Mondiali nel 2006
Durante gli anni rossoneri, Gilardino corona uno dei sogni che ogni bambino, che inizia a giocare a calcio, coltiva fin da subito: vincere la Coppa del mondo con la propria Nazionale. Succede in Germania, nel 2006, nella magica notte della finale di Berlino contro la Francia. Il gol di Gilardino ai Mondiali 2006 contro gli Stati Uniti nel girone è uno dei tanti tasselli del meccanismo perfetto che era quella squadra guidata dal Ct Marcello Lippi, capace di tornare sul tetto del mondo del calcio 24 anni dopo l’ultima volta, nel 1982, anno di nascita proprio di Alberto Gilardino.
La rinascita di Gilardino con la Fiorentina
Alla Fiorentina Gilardino torna ad essere al centro del progetto, la stella su cui costruire la squadra. Nel 2009, con i suoi gol, trascina la Viola fino alla qualificazione in Champions League. Nella stagione successiva, taglia il traguardo delle 200 reti da professionista. Chiuderà l’esperienza toscana, nel 2012, con un bottino di 143 presenze e 59 gol. Tornerà per una breve parentesi in Viola, nel 2015, dopo aver vestito le maglie di Genoa, Bologna e Guangzhou.
Gilardino allo Spezia e il ritiro
La carriera di Gilardino come calciatore si chiude in Liguria, a La Spezia, dopo una stagione a Palermo, una a Empoli e una brevissima parentesi a Pescara. Con lo Spezia colleziona 16 presenze e realizza 6 gol prima di dire addio al calcio giocato nel 2018.
A quattro anni dal ritiro, il calcio fa naturalmente ancora parte della vita di Gilardino, che ora calca i campi in una veste nuova, quella di allenatore. Proprio pochi giorni fa è stato ufficializzato il suo nuovo incarico alla guida della Primavera del Genoa. L’ambizione è quella di una volta, la stessa che alimenta il fuoco di un campione del mondo, che oggi festeggia il traguardo dei 40 anni.
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