Riparte dalla panchina della Spal la carriera da allenatore di Luigi Di Biagio, fermo ai box dall’estate del 2019 in seguito alla conclusione della sua avventura come Ct della Nazionale italiana Under 21. Il compito del nuovo tecnico del club di Ferrara, sconfitto all’esordio 2 a 1 a Lecce, non sarà facile, ma c’è quasi un intero girone di ritorno per provare a conquistare la salvezza. In attesa di capire se la cura Di Biagio, alla sua prima esperienza su una panchina di Serie A, avrà gli effetti sperati, andiamo a ripercorrere la carriera dell’allenatore, dagli esordi nelle giovanili della Lazio fino alla nuova avventura a Ferrara.

La carriera da calciatore di Gigi Di Biagio

Nato a Roma il 3 giugno del 1971, tutta la gavetta di Gigi Di Biagio da calciatore passa attraverso le giovanili della Lazio. In prima squadra, però, il centrocampista vanta appena una presenza: sette minuti disputati nella partita persa 4-2 a Torino contro la Juventus dell’11 giugno 1989. Quella data segna anche il suo esordio nel campionato di Serie A.

Nell’estate di quello stesso anno si trasferirà a Monza dove collezionerà 8 presenze tra Serie B e Coppa Italia. E proprio al secondo turno di questa competizione a San Siro contro l’Inter segnerà il suo primo gol tra i professionisti, anche se inutile ai fini del risultato perché i nerazzurri si imporranno per 2 a 1.

Nel 1992 Di Biagio cambia ancora e si trasferisce a Foggia dove trova finalmente quella continuità mancata nelle esperienze precedenti. In Puglia trascorre tre anni collezionando tra campionato e coppa nazionale 102 presenze, condite da 15 gol. Qui conosce Zeman che ritroverà nella Capitale perché nel 1995 Di Biagio torna laddove tutto è iniziato: nella sua Roma, questa volta sulla sponda giallorossa del Tevere.

Luigi Di Biagio: dalla Serie A alla maglia della Nazionale

L’esperienza di Di Biagio alla Roma dura lo spazio di quattro stagioni, dal 1995 al 1999. In giallorosso viene allenato da grandi maestri di calcio come Carlo Mazzone, Carlos Bianchi e lo stesso Zeman appunto. E proprio ai tempi di Roma risale anche il suo esordio con la Nazionale maggiore: il 28 gennaio del 1998 nell’amichevole vinta 3 a 0 contro la Slovacchia.

Sulla panchina dell’Italia c’è il Ct Cesare Maldini che lo convoca anche per i campionati mondiali in Francia di quello stesso anno. Di Biagio, nella partita della fase a gironi contro il Camerun vinta 3 a 0, segnerà il centesimo gol della nazionale italiana ai Mondiali. Agli ottavi fornirà l’assist decisivo per Christian Vieri nella sofferta vittoria per 1 a 0 contro la Norvegia, prima che i sogni di gloria vengano spenti dalla Francia padrona di casa ai quarti. Gli Azzurri perdono ai calci di rigore e il penalty decisivo, calciato proprio da Di Biagio, si stampa sulla traversa.

Nel 1999 Di Biagio va all’Inter: in nerazzurro colleziona 163 presenze e 18 gol. Nel 2000 la Nazionale è ancora sinonimo di rimpianti e il tabù italiano ha di nuovo le sembianze della Francia che batte gli Azzurri nella finale degli Europei in Olanda e Belgio. Nel 2003 Di Biagio e il Brescia si legano per tre anni, prima che il centrocampista romano chiuda la carriera da calciatore ad Ascoli nel 2007.

L’esperienza da Ct della Nazionale di Di Biagio

Appese le scarpette al chiodo, la nuova vita professionale di Di Biagio riparte dalla panchina. Dopo aver allenato gli allievi dell’Atletico Roma per tre anni, dal 2008 al 2011, arriva la chiamata della Nazionale: l’Under 20 prima (2011-2013) e l’Under 21 poi (2013-2019).

Gigi Di Biagio guida gli Azzurrini in tre campionati europei: nel 2015 in Repubblica Ceca (eliminazione nella fase a gironi), nel 2017 quando la sua Under 21 viene fermata solo dalla Spagna in semifinale agli Europei in Polonia e, infine, ai Campionati del 2019. Forse quelli con i maggiori rimpianti, considerato che l’Italia è padrona di casa e tra le favorite alla vittoria finale. Ma anche in quell’occasione la corsa degli Azzurrini finisce ai gironi. Tra gli ultimi due europei, nel 2018, c’è l’incarico ad interim da Ct della Nazionale maggiore, prima che la panchina venga affidata a Roberto Mancini.

Ora il compito di Di Biagio, che ha lasciato a Lecce i primi tre punti della sua gestione, non appare affatto semplice, ma assume i tratti dell’impresa. Ecco perché conquistare la salvezza potrebbe valere ancora di più, sia per la Spal che per la carriera dell’allenatore romano.