C’è un club in Italia che, pur non avendo un palmarès paragonabile alle grandi del nostro campionato, detiene ancora oggi un record imbattuto. L’Ascoli in Serie B ha, infatti, stabilito il primato di punti in un torneo italiano a 20 squadre, con il sistema dei 2 punti a vittoria, nella stagione 1977-78. Dalla fondazione nel 1898 fino ad oggi, passando per gli anni d’oro in cui quel record è stato stabilito, andiamo a scoprire la storia dell’Ascoli Calcio, uno dei club più antichi d’Italia.

Ascoli calcio: le origini

È il primo novembre del 1898 quando, grazie alla volontà di dodici giovani ascolani, vede la luce la prima società sportiva della città, che diventerà il quarto club di calcio più antico d’Italia. Il sodalizio si occupa inizialmente anche di altri sport, in particolare di ciclismo e bisogna aspettare il 1907 per la prima partita sul rettangolo verde.

Solo dopo la Grande Guerra l’Ascoli, che nel frattempo ha preso il nome di Unione Sportiva Ascolana, partecipa ad un campionato federale ufficiale, il torneo di Terza Divisione nelle Marche nel 1927, in cui si classifica al primo posto. Seguiranno una serie di promozioni e campionati di serie D e C, prima che il secondo conflitto mondiale fermi nuovamente il calcio.

La squadra marchigiana torna in campo come Associazione Sportiva Ascoli, ma deve affrontare negli anni ’50 la prima grave crisi economica della sua storia. Sarà l’editore e imprenditore Cino Del Duca a risollevare le sorti della società decidendo di entrare a far parte dell’Ascoli Calcio. Nascerà un nuovo sodalizio: l’Associazione Sportiva Del Duca Ascoli, in onore del nuovo presidente onorario.

Gli anni d’oro e l’Ascoli Calcio dei record

Dopo la scomparsa di Del Duca nel 1967, diversi imprenditori si avvicinano alla squadra per rilanciarla. Si arriva quindi agli anni ’70, che rappresenteranno l’età dell’oro della società ascolana. Nel 1971 il club cambia ancora nome e diventa Ascoli Calcio 1898: viene promosso in Serie B e nella stagione 1972-73, nonostante sia una matricola, sfiora l’approdo in A.

L’appuntamento è solo rimandato all’anno successivo quando i marchigiani conquistano la prima storica promozione nella massima serie. L’amarezza per la nuova retrocessione in B nel 1976 all’ultima giornata viene compensata dalla stagione dei record. L’Ascoli guidato dal tecnico Mimmo Renna vince il campionato cadetto con 17 punti di vantaggio sulla seconda e batte ogni primato della serie B a 20 squadre: 61 punti, 26 vittorie e 73 gol realizzati.

Seguiranno sette stagioni nella massima serie e la qualificazione in Coppa Uefa solo sfiorata nell’annata 1979-80. Una soddisfazione europea ci sarà comunque visto che, nel 1987, l’Ascoli conquista la Mitropa Cup, competizione continentale riservata alle vincitrici dei tornei nazionali di seconda divisione.

Dal ritorno in massima serie all’Ascoli Calcio 1898 Fc

Nella prima metà degli anni ’90 l’Ascoli Calcio nella sua rosa può vantare quello che diventerà uno degli attaccanti più forti del nostro campionato: Oliver Bierhoff. I gol del giovane centravanti tedesco, però, non bastano a riportare nella massima serie i marchigiani che nel frattempo sono tornati nel purgatorio cadetto. Anzi, nel 1995 l’Ascoli sprofonda addirittura in terza serie.

Passeranno dieci anni prima che i bianconeri possano riabbracciare la Serie A, complice il ripescaggio dovuto alla condanna sportiva del Genoa e ai fallimenti di Torino e Perugia. Tutte squadre, queste, arrivate davanti all’Ascoli in cadetteria. Dopo una salvezza miracolosa con una squadra costruita in appena dieci giorni, i marchigiani retrocedono a due anni dal ritorno in A.

È l’inizio della fine, sancita dal fallimento della società del 17 dicembre 2013, dopo anni di galleggiamento in Serie B. Dalle ceneri di quel club rinascerà, cinque mesi più tardi, il 13 maggio 2014, l’odierno Ascoli Calcio Fc 1898. La società ha oggi ritrovato un certo equilibrio: in panchina c’è il tecnico Paolo Zanetti e la squadra è in piena corsa play-off in Serie B, laddove 40 anni fa prese forma il mito dell’Ascoli dei record.