Nel 1927 nasceva ufficialmente il primo quintetto della Virtus Pallacanestro Bologna, su iniziativa di cinque ragazzi provenienti dall’atletica leggera che gettarono le basi del club che sarebbe diventato il più titolato del basket italiano. Dalla fondazione ai primi successi fino alla caduta e alla rinascita, andiamo a ripercorrere allora le tappe principali della storia della Virtus Bologna.

Virtus Bologna: dalla fondazione ai primi scudetti

De Luigi, Simoni, Padovani, Grigioni, Chiaffarelli erano cinque ragazzi bolognese provenienti dall’atletica leggera che si ritrovarono quasi per caso a tirare a canestro. Sicuramente non erano consapevoli, all’epoca, che avrebbero gettato le basi della squadra di pallacanestro più blasonata del nostro Paese. Furono loro, infatti, a costituire il primo storico quintetto delle “V nere”.

Sette anni dopo, nel 1934, la Virtus avrebbe partecipato al suo primo campionato ufficiale: il torneo di prima divisione. La vittoria del campionato consentì alla squadra di conquistare la prima storica promozione nella massima serie negli anni in cui la pallacanestro era dominata dai club di Roma, Milano e Trieste. Tuttavia, per vedere premiata la Virtus Bologna del basket con il primo scudetto della propria storia ci sarebbero voluti ancora diversi anni. Dodici per la precisione, perché nel 1946 la Virtus riuscì a cucirsi sul petto il primo tricolore, difendendolo per altre tre stagioni da allora. Dopo un quinquennio dominato da Milano, Bologna sarebbe tornata sul tetto della pallacanestro italiana per altre due volte consecutive, nel 1955 e nel 1956.

Gli anni Ottanta e la stella

L’avvento alla presidenza della Virtus Basket Bologna dell’avvocato Gianluigi Porelli portò una ventata di aria nuova anticipando la svolta degli anni Settanta e Ottanta in cui i Felsinei avrebbero conquistato la loro prima stella con il decimo scudetto del 1984.

Furono quelli anche gli anni di Dan Peterson in panchina, della prima Coppa Italia nella storia della società, sollevata nel 1974 e del compianto campione croato Kreso Cosic che arricchì col suo talento la rosa bolognese sul finire degli anni Settanta. Gli anni Ottanta, al di là della storia stella e una Coppa Italia vinta nel 1989, non furono i migliori per la Bologna del basket, ma il decennio successivo avrebbe ripagato con gli interessi la società, non solo entro i confini italiani.

L’età dell’oro del basket a Bologna

Ettore Messina, già vice di Bucci nell’anno della stella, diventò primo allenatore della Virtus Bologna alla fine degli anni Ottanta. Sarebbe stato lui a traghettare la squadra attraverso gran parte della sua età dell’oro nel corso degli anni Novanta. Nella stagione d’esordio in panchina conquistò subito la Coppa Italia, prendendosi anche il primo titolo europeo nella storia della società: la Coppa delle Coppe sollevata nel 1990.

Nel complesso Bologna in quegli anni si prese, oltre alla Coppa Italia e alla Coppa delle Coppe, altri quattro scudetti, due ulteriori Coppe Italia, una Supercoppa nel 1995 e la prima storica Eurolega nel 1998. Lo straordinario ciclo della Virtus si sarebbe concluso nel migliore dei modi all’alba del nuovo secolo, nella stagione 2000-2001, con la conquista nello stesso anno di scudetto, Coppa Italia ed Eurolega, ancora con Ettore Messina in panchina e con quello che sarebbe diventato uno dei talenti più fulgidi del basket mondiale in rosa: l’argentino Manu Ginobili.

Crisi e rinascita della Virtus Bologna

Al punto più alto nella storia della società bolognese seguì quasi immediatamente anche quello più basso. La Federazione italiana pallacanestro, infatti, nella stagione 2002-2003 decretò la radiazione e la conseguente esclusione del club. Fu il gruppo Sabatini a salvare Bologna dal fallimento nel settembre del 2003 rilevando la proprietà e ottenendo di ripartire dalla Legadue.

Nel 2009, con la vittoria dell’EuroChallenge, sarebbe arrivato il primo titolo del nuovo corso. L’ultimo decennio di storia della Virtus si è aperto, invece, con un nuovo grande scossone nel 2012: il passaggio della proprietà alla Fondazione Virtus. Ma ha visto anche la prima dolorosa retrocessione sul campo nella stagione 2015-2016.

Il purgatorio, però, è durato lo spazio di appena un anno durante il quale c’è stato anche un avvicendamento nella proprietà, con l’imprenditore trevigiano Massimo Zanetti, proprietario di Segafredo, divenuto socio di maggioranza. Oggi la Virtus Pallacanestro Bologna, ora nota con il nome di Segafredo Virtus Bologna, milita di nuovo nel campionato che per blasone più le compete, con l’obiettivo di tornare a correre di pari passo con la propria storia: nel 2019, con la vittoria della Basketball Champions League, è stato posto il primo tassello di questo nuovo percorso.