La Pallacanestro Cantù è una delle società più antiche e blasonate del panorama cestistico italiano. Nata nella seconda metà degli anni Trenta, ha vissuto i suoi anni d’oro nel corso degli anni Settanta e all’alba degli anni Ottanta. Oggi cerca di ritrovare il suo posto al sole che per blasone e palmarès le appartiene. Dalla storia ai principali successi, andiamo allora a scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla società di basket brianzola.

La nascita della Pallacanestro Cantù

La pallacanestro a Cantù vede la luce a cavallo tra il 1936 e il 1937. Sono anni in cui il basket è ancora uno sport profondamente elitario, conosciuto da pochi e praticato ancora meno. La nascita dell’Associazione Pallacanestro Cantù si deve all’iniziativa di Mario Broggi e Angiolino Polli. Diversamente da quanto siamo abituati a vedere oggi, il primo campo su cui gioca Cantù è completamente all’aperto: niente parquet, ma solo tanta neve da spalare prima delle partite invernali.

Il primo scudetto

Prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, Cantù si fa conoscere e apprezzare per le buone prestazioni e nel primo dopo guerra, all’alba degli anni Cinquanta, approderà per la prima volta nella sua storia nella massima serie cestistica italiana. Bisognerà, invece, aspettare la stagione 1967-68 perché la squadra regali alla piazza e ai suoi tifosi il primo scudetto. Il roster di Cantù è di altissimo profilo: sotto la guida di Boris Stankovic, giocano cestisti del calibro di Carlo Recalcati, Carlos D’Aquila, De Simone e Merlati, oltre al giovane talento Pierluigi Marzorati. È l’alba di un’epopea che proseguirà per tutti gli anni Settanta, facendo di Cantù una delle punte di diamante del basket italiano, sia nel Belpaese, ma soprattutto in Europa.

Gli anni d’oro di Cantù nella pallacanestro

Gli anni Settanta si caratterizzano per la grande affermazione di Cantù nel Vecchio Continente. Arrivano, infatti, tre Coppe Korac consecutive tra il 1973 e il 1975. In mezzo, nella stagione 1974-75, c’è anche spazio per il secondo scudetto, conquistato nella nuova casa di Cantù: il Palasport di Pianella, costruito su una collina di Cucciago. Sempre nel 1975, i successi canturini valicano i confini europei grazie alla vittoria contro il Real Madrid in Coppa Intercontinentale. Due anni più tardi, nel 1977, la bacheca della squadra brianzola si arricchirà anche di una Coppa delle Coppe. Ne arriveranno altre tre nel ’78, nel ’79 e nell’81, che fanno di Cantù la squadra più vincente, insieme al Real Madrid, in questa competizione.

Nella prima metà degli anni Ottanta, Cantù vince anche nella competizione regina del basket: l’Eurolega. Arrivano ben due trofei consecutivi, nel 1982 e nel 1983, rispettivamente contro il fortissimo Maccabi Tel Aviv e nel derby tutto italiano contro Milano. Tra i due trionfi in Eurolega, Cantù concederà il bis anche in Coppa Intercontinentale.

Dall’ultimo titolo europeo alla prima Supercoppa

Con un ultimo colpo di coda a chiusura di un ciclo ormai sulla via di un fisiologico esaurimento, Cantù torna a conquistare la Coppa Korac, diventando la squadra più vincente anche in questa competizione. La fine di un’era straordinaria dal punto di vista dei risultati sportivi e non solo è sancita sia sul campo con la retrocessione in A2 nel 1994 sia fuori dal parquet con l’addio, dopo 40 anni, della famiglia Allievi che cede il club a Franco Polti.

Per vedere Cantù tornare a sollevare un trofeo bisognerà aspettare il 2003 con la prima vittoria nella storia della società brianzola in Supercoppa Italia ai danni della Benetton Treviso di coach Ettore Messina.

Cantù oggi: si riparte dalla A2

La scorsa stagione, complice anche e soprattutto un’annata assolutamente inedita influenzata pesantemente dalla pandemia, Cantù non è riuscita a garantirsi la permanenza nella massima serie del campionato italiano di basket.

Il percorso dei ragazzi allenati oggi da Marco Sodini è ripartito dalla A2 con idee chiare e obiettivi precisi: riprendersi al più presto tutto ciò che, per storia e blasone, appartiene a questa società.