Oggi, 19 aprile 2022, festeggia i suoi 50 anni Rivaldo. L’ex calciatore brasiliano ha vinto il Pallone d’oro nel 1999 e ha calcato anche i campi della nostra Serie A, anche se solo per una breve esperienza di una stagione, con la maglia del Milan. In occasione del suo 50° compleanno, andiamo allora a celebrarlo ripercorrendone le tappe della carriera e i principali successi sul rettangolo verde.

L’inizio della carriera di Rivaldo in Brasile

Rivaldo Vítor Borba Ferreira, conosciuto semplicemente come Rivaldo, nasce a Paulista in Brasile il 19 aprile del 1972. Il calcio diventa presto, come per tantissimi altri ragazzini nel Paese, una via d’uscita da condizioni di estrema povertà e ristrettezze. Certo, servono passione e grande talento per affermarsi a certi livelli: tutte qualità che non mancano a Rivaldo, il quale già nel 1989 firma il suo primo contratto da professionista con la squadra della sua città natale.

La prima parte della sua carriera è un continuo girovagare da una squadra all’altra in Brasile. Dopo il Paulista, passa al Santa Cruz, quindi gioca una stagione al Mogi Mirim, quella successiva al Corinthians per poi trovare, infine, un minimo di continuità al Palmeiras, dove gioca per due stagioni, dal 1994 al 1996. Quest’ultima esperienza gli fa da trampolino di lancio per il grande salto in Europa, precisamente in Spagna, dove si trasferisce nell’estate del 1996, dopo il bronzo olimpico ai Giochi di Atlanta, per vestire la maglia del Deportivo La Coruña.

Rivaldo, il Pallone d’Oro del 1999

In Spagna Rivaldo, dopo una stagione in Galizia, si consacra definitivamente con il Barcellona, dove approda nell’estate del 1997. Quella blaugrana sarà per il calciatore brasiliano la miglior esperienza in carriera, sia a livello individuale sia di squadra. Ad un palmarès che già conta due campionati paulisti e un campionato brasiliano, Rivaldo aggiunge, infatti, anche tre titoli nazionali spagnoli (due campionati e una Coppa di Spagna), oltre ad una Supercoppa Uefa a livello internazionale. In 235 presenze tra campionato e coppe con il Barcellona, realizza un totale di 130 gol. La bontà delle sue prestazioni in Catalogna viene certificata nel 1999 con il riconoscimento del Pallone d’oro, anno nel quale vince anche la Copa America con il Brasile.

I successi di Rivaldo in Nazionale

Rivaldo fa il suo esordio tra i giocatori brasiliani in Nazionale nel 1993. Partecipa ai suoi primi campionati del mondo nel 1998, dove vede sfumare la Coppa nell’amara finale contro i padroni di casa della Francia. Si rifarà, insieme ai suoi compagni di squadra, nell’edizione successiva del 2002 in Giappone e Corea, vinta in finale contro la Germania. Un anno dopo quel trionfo, lascerà definitivamente la Nazionale verdeoro con un bilancio complessivo di 74 presenze condite da 35 gol.

Il passaggio di Rivaldo al Milan

Da campione del mondo in carica, conclusa l’esperienza al Barcellona, Rivaldo firma per il Milan nell’estate del 2002. Il rendimento con la maglia rossonera, però, non rispecchierà quelle che erano le altissime aspettative rispetto al campione brasiliano che aveva brillato a Barcellona. In 40 presenze con il Diavolo tra campionato e coppe, i gol di Rivaldo saranno appena otto. A livello di squadra, però, la stagione con il Milan si rivela comunque più che positiva con la vittoria della Coppa Italia, della Champions League e della Supercoppa Uefa. Il brasiliano, in ogni caso, chiuso da Kakà e Rui Costa, rescinderà il contratto con i rossoneri nel settembre del 2003.

La girandola di squadre nella seconda parte di carriera

La seconda parte della sua carriera sarà molto simile alla prima in Brasile: una girandola di squadre ed esperienze diverse. Dopo una breve parentesi al Cruzeiro, vola in Grecia per vestire le maglie prima dell’Olympiakos (dal 2004 al 2007) e poi dell’AEK Atene (dal 2007 al 2008). Dopodiché, gioca per due anni nel campionato uzbeko prima di rientrare in Brasile, dove chiuderà la carriera da calciatore con la maglia del Mogi Mirim nel 2015.

Rivaldo oggi è considerato una delle più talentuose espressioni del calcio tecnico e offensivo brasiliano e la qualità regalata a tifosi e appassionati sul rettangolo verde resta indubbiamente un patrimonio prezioso di questo sport da ricordare e celebrare come merita.