Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 6 Aprile 2022
I Golden State Warriors sono una delle franchigie più blasonate dell’odierna NBA, grazie soprattutto all’età dell’oro, nel massimo campionato di basket a stelle e strisce, che porta la firma in calce di Stephen Curry. Andiamo a ripercorrere la storia di questa franchigia: dall’approdo a San Francisco negli anni Sessanta fino alla grande rivalità con i Cavaliers di Cleveland.
La nascita a San Francisco dei Golden State Warriors
È il 1962 quando l’imprenditore Franklin Mieuli acquista le quote di maggioranza della società di basket dei Warriors, fondata quasi 20 anni prima a Philadelphia, trasferendola a San Francisco. Il nuovo sodalizio, oltre a cambiare proprietà, cambia anche nome acquisendo quello della sua nuova città di appartenenza e diventando i San Francisco Warriors. Già nel 1964 sfioreranno l’anello arrendendosi solo alle Finals contro i fortissimi Boston Celtics.
I primi successi dei Warriors in NBA
A partire dalla stagione 1971-1972, la squadra di San Francisco cambia ancora diventando i Golden State Warriors che conosciamo oggi. A cambiare, però, non è solo il nome, ma anche la casa della franchigia, che diventa in pianta stabile Oakland, dove solo sporadicamente San Francisco aveva giocato le sue partite casalinghe in precedenza.
Il nuovo corso si rivelerà presto vincente con il titolo NBA conquistato nel 1975 in finale contro Washington, battuta nettamente nella serie per 4 a 0. Sarà, però, solo un fuoco di paglia. Per vedere i Golden State Warriors sollevare ancora un anello, infatti, i tifosi dovranno attendere ben 40 anni e l’arrivo in California di uno dei giocatori più forti nella storia del basket a stelle e strisce: Stephen Curry.
Lo straordinario sodalizio tra Curry e i Golden State Warriors
L’era di Curry a Oakland con la maglia di Golden State inizia nel 2009. Sarà lui il primo tassello di un progetto tecnico che ha un solo obiettivo: tornare a vincere. Da solo, però, per quanto talentuoso, Steph non può bastare e ci vorranno diversi anni di pazienza e intelligente costruzione per riportare l’anello NBA dalle parti di San Francisco. La rinascita in NBA dei Warriors, infatti, oltre alla qualità sul parquet, avrà bisogno di una guida esperta in panchina capace di convogliare quel talento verso un obiettivo chiaro. Questa figura risponde al nome di Steve Kerr, ingaggiato dai Warriors nel maggio del 2014. Sarà lui la definitiva chiave di volta che aprirà le porte alle ambizioni dei Golden State.
La rivalità tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers
Con Steve Kerr in panchina, i Warriors aprono un ciclo vincente che porterà ben tre anelli NBA in cinque anni e che sarà caratterizzato dalla grande rivalità con i Cleveland Cavaliers, con i quali si scontreranno in quattro Finals consecutive, dal 2015 al 2018, avendo la meglio in tre occasioni su quattro. Golden State raggiungerà la finale anche nel 2019. Tuttavia, la squadra, falcidiata dagli infortuni, sarà costretta a cedere il suo trono ai Toronto Raptors.
Golden State Warriors: i giocatori e la situazione attuale
I Golden State Warriors nel mercato di quel 2019 hanno perso Kevin Durant, trasferitosi a Brooklyn, ma restano ad oggi una squadra assolutamente competitiva, forti di talenti del calibro di Klay Thompson, Andre Iguodala, Draymond Green oltre, naturalmente, alla stella Curry.
L’anello ai Golden State Warriors manca dal 2018, ma l’obiettivo è riportarlo il prima possibile in California.
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