Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 24 Settembre 2021
Oggi, 24 settembre 2021, festeggia i suoi 67 anni Marco Tardelli. L’ex calciatore della Juventus e della Nazionale è entrato di diritto nella storia di questo sport, oltre che per le qualità tecniche mostrate sul rettangolo verde e per la bacheca ricca di titoli, anche e soprattutto grazie all’iconica esultanza mostrata in mondovisione dopo il gol realizzato alla Germania nella finale dei Mondiali di Spagna ’82. In occasione del suo 67° compleanno, andiamo a celebrarlo al meglio ripercorrendone carriera e principali successi.
Dall’esordio al passaggio di Tardelli alla Juventus
Nato a Careggine in provincia di Lucca, il 24 settembre del 1954, Tardelli cresce calcisticamente nel San Martino, piccolo club della città di Pisa. I primi approcci con squadre blasonate come Fiorentina e Bologna non sono fortunati: ai provini viene scartato in entrambe le occasioni per via della sua corporatura. Chi crede in lui è, invece, il Pisa prima e il Como dopo, che lo acquista nel 1974. Dopo una buona stagione in Serie B con la squadra lombarda, arriva la chiamata della svolta, quella della Vecchia Signora.
Decisiva è la volontà di uno dei più grandi attaccanti della Juventus e allora Presidente della società, Giampiero Boniperti, che lo vuole fortemente all’ombra della Mole. Con la maglia bianconera, Tardelli giocherà per dieci anni, diventando una delle icone del club e mettendo in bacheca cinque scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa Uefa. Conclusasi l’esperienza torinese, nel 1985 Tardelli passerà all’Inter, che già lo aveva corteggiato prima che approdasse alla Juventus. Dopo due anni sulla sponda nerazzurra del Naviglio, chiuderà la carriera al San Gallo in Svizzera nel 1988.
L’iconica esultanza di Tardelli ai Mondiali dell’82
L’urlo di Tardelli, che si lancia in una folle esultanza a tutto campo dopo aver segnato il 2 a 0 alla Germania nella finale dei Mondiali ’82 in Spagna è probabilmente una delle immagini più iconiche nella storia di questo sport. Ma quel gol di Tardelli è ‘solo’ l’apice di un percorso con la Nazionale italiana iniziato sei anni prima, con la prima convocazione del 7 aprile 1976 in occasione dell’amichevole disputata a Torino contro il Portogallo. Il CT dell’Italia Enzo Bearzot ne farà uno degli elementi imprescindibili del gruppo e Tardelli lo ripagherà contribuendo a piantare il tricolore sul tetto del mondo. Con la Nazionale, il campione di Lucca collezionerà un totale di 81 presenze e un bottino di sei gol, chiudendo la sua esperienza azzurra nel 1986, dopo dieci lunghi anni di militanza.
La carriera di Tardelli da allenatore
Marco Tardelli riparte proprio dall’Italia con la sua nuova carriera da allenatore. L’ex calciatore ricomincia dalla panchina dell’Under-16 proprio nell’anno del suo addio al calcio giocato nel 1988, per poi salire in Under-21 due anni più tardi. Dopo le parentesi alla guida di Como e Cesena, Tardelli tornerà ad allenare l’Under-21 vincendo il campionato europeo di categoria in Slovacchia nel 2000.
Conclusasi la seconda esperienza azzurra, inizierà l’avventura di Tardelli da allenatore dell’Inter. A Milano trascorrerà una stagione senza, però, lasciare un grandissimo ricordo nei tifosi. Non andrà meglio a Bari, successivamente. L’ultimo incarico come allenatore è il ruolo di vice nella Nazionale irlandese, accanto al CT Giovanni Trapattoni, con il quale lavorerà alla guida dei Boys in Green dal 2008 al 2013.
Marco Tardelli oggi
Anche dopo aver concluso la sua seconda vita sportiva da allenatore, Tardelli non ha abbandonato il calcio, rimanendo nell’ambiente nella nuova veste di opinionista televisivo.
Per quanto riguarda la vita privata dell’ex calciatore della Juventus e della Nazionale, Sara Tardelli, figlia di Marco, fa la giornalista, mentre l’altro figlio, Nicola, lavora nel campo della moda. Marco Tardelli e l’attuale moglie Myrta Merlino, anche lei giornalista, sono legati dal 2016.
Marco Tardelli oggi festeggia i suoi 67 anni e non esiste occasione migliore di questa per celebrare l’urlo più famoso nella storia del calcio italiano.
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