Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 10 Ottobre 2019
Per diventare i numeri uno al mondo non basta il talento. Quello serve, e in dosi massicce ovviamente, ma da solo non può mai essere sufficiente a giustificare una carriera tanto brillante quanto quella nel tennis di Djokovic, il numero uno al mondo nella classifica ATP.
Nato a Belgrado nel 1987 e vissuto sotto i bombardamenti di una ex-Jugoslavia in perenne conflitto, “Nole” è riuscito con costanza e applicazione a far sbocciare quella naturale propensione per il tennis che tutti avevano scorto il lui sin da quando passava le ore a osservare gli allenamenti degli allievi guidati da Jelena Gencic, la prima a prenderlo sotto la sua ala protettrice e a credere in lui.
Djokovic e il tennis: l’enfant prodige
Djokovic sta al tennis come il tennis sta a Djokovic. Non c’è modo più efficace per spiegare l’indissolubilità del legame che lega Novak a questo sport, per il quale o forse grazie al quale, ha dovuto cambiare la sua vita, a cominciare dall’alimentazione.
Il suo mentore, il dottor Igor Cetojevic, ha organizzato per lui un allenamento quotidiano e una dieta ferrea compatibile con la sua intolleranza al glutine: sarà questo “Il Punto Vincente”, titolo della sua autobiografia.
Novak ha solo 14 anni quando fa il suo esordio in Coppa David Junior, vincendo il suo primo match in singolare. Nel 2003 è già un professionista ed esordisce a Monaco nel circuito ITF. Per l’esordio in Coppa Davis bisogna attendere il mese di aprile, mentre a luglio si qualifica per la prima volta a un torneo ATP. Alla fine dell’anno entrerà nella Top 200 mondiale e nel 2005 sarà tra i primi 100, a soli 18 anni.
Djokovic, il tennista dei record
Raggiunta la maggior età, per Novak è il momento di scrivere la storia e ad Anersfoort, in Olanda, arriva il suo primo titolo ATP. Alla fine del 2006 occuperà la 16° posizione nel ranking mondiale: Djokovic è pronto al grande salto.
Il 2007 è l’anno della Top10 e della prima finale Slam, ma per il primo Slam occorrerà attendere l’anno successivo. I successi si accumulano negli anni a seguire e nel 2010 arriva il primo trionfo con la nazionale, in Coppa Davis.
Si tratta solamente di un antipasto perché nel 2011 Djokovic in ATP conquista la vetta realizzando il sogno di una vita. Gli Slam vinti si susseguono, così come si consolida la sua leadership, che crolla soltanto nel 2013 dopo oltre 100 settimane in cima alla classifica.
In seguito è stata una lotta a tre nel tennis per Djokovic, con Nadal e Federer, ma poi nel 2015 è arrivato il controsorpasso del serbo grazie a un’annata praticamente perfetta. Con un totale di 76 finali vinte in carriera su 111 disputate è indubbiamente tra i più forti tennisti che la storia abbia mai concepito.
Per quanto riguarda il Grande Slam, è agli Australian Open che Djokovic ha registrato il maggior numero di vittorie, ben 7, dando prova che il cemento è la superficie sulla quale riesce a rendere di più. Djokovic a Wimbledon, invece, ha vinto 5 volte, mentre agli US Open 3.
Nonostante questi enormi successi, una carriera incredibile e il numero uno nel ranking mondiale, per Djokovic sono i Roland Garros le note dolenti: sulla terra rossa il serbo ha vinto una sola volta e ha perso ben tre finali. In questa gara, in effetti, il re indiscusso è Rafael Nadal ma, a parte questo, il tennista serbo resta certamente uno dei più grandi campioni della storia di questo sport.
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