Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 1 Agosto 2019
Dopo una brillante carriera come giocatore, prima al Lecce e poi alla Juventus, Antonio Conte ha proseguito il suo percorso nel mondo del calcio come tecnico, collezionando grandi successi e tanti trionfi in diverse squadre. Ripercorriamo quindi insieme le tappe della carriera di Conte come allenatore, dagli esordi fino al recente approdo sulla panchina nerazzurra.
Gli esordi da allenatore: Conte al Siena e all’Arezzo
Gli esordi di Antonio Conte come allenatore di calcio risalgono al 2005, anno in cui ha affiancato Luigi De Canio alla guida del Siena. L’anno dopo è stato invece chiamato dall’Arezzo in Serie B: la squadra stava vivendo un momento difficile a causa dei 6 punti di penalizzazione ricevuti a seguito dello scandalo di Calciopoli e, dopo le prime 9 partite senza vittorie, l’esonero di Conte come allenatore è stato inevitabile.
Pochi mesi dopo, però, il tecnico è stato richiamato dal club ed è poi riuscito a ottenere 24 punti, anche se la squadra è finita comunque in retrocessione a causa della penalizzazione iniziale.
Conte allenatore del Bari e dell’Atalanta: l’approdo in Serie A
A dicembre del 2007 la nuova avventura da allenatore di Conte è stata al Bari, sempre in Serie B: con i galletti pugliesi il tecnico è riuscito a ottenere la salvezza molto prima della fine del Campionato, restando stabile a metà classifica. Nella stagione successiva, il tecnico ha ottenuto la promozione in Serie A, tra l’altro con quattro giornate di anticipo, un grande successo per i galletti che mancavano dalla massima serie da ben 8 anni.
La carriera di Conte da allenatore in Italia è poi proseguita nel settembre del 2009 sulla panchina dell’Atalanta, sempre in Serie A; dopo aver ottenuto solo 13 punti, a gennaio 2010 si è dimesso dopo una pesante sconfitta in casa contro il Napoli. In questa stagione, però, Conte ha ottenuto anche un importante riconoscimento, ovvero il premio Panchina d’argento, per l’impresa compiuta con il Bari. Un’impresa simile l’ha poi realizzata di nuovo tornando, a maggio del 2010, sulla panchina del Siena: con lui, il club toscano ha ottenuto il secondo posto e dunque la promozione in Serie A, anche in questo caso con tre giornate di anticipo.
Antonio Conte alla Juventus
Dopo aver militato nel club bianconero per anni come giocatore, nel maggio del 2011 Conte è diventato l’allenatore della Juventus. Dopo le due promozioni in Serie A, ormai il tecnico era considerato tra i migliori allenatori emergenti e per questo Andrea Agnelli si è affidato a lui nel momento più brutto per il club di Torino: dopo lo scandalo di Calciopoli, la Juventus aveva bisogno di una guida forte per poter tornare al vertice del Campionato.
E così è stato: Conte, da allenatore della Juve, ha ottenuto tanti grandi successi, a cominciare dalla prima vittoria contro il Parma in casa l’11 settembre del 2011, giorno nel quale, tra l’altro, fu inaugurato anche lo Juventus Stadium. I bianconeri con il loro allenatore Conte hanno battuto tutti i record: in tre stagioni hanno vinto tre scudetti, dei quali il primo senza aver mai perso una partita per tutto il Campionato e il terzo con il maggior numero di punti mai raggiunti, ben 102; poi hanno vinto una Supercoppa italiana e hanno giocato una finale di Coppa Italia, una semifinale di Europa League e un quarto di finale di Champions. Grazie ad Antonio Conte, la Juventus è riuscita insomma a vincere e a riconquistare la vetta del Campionato.
Conte allenatore della Nazionale
Il 15 luglio 2014, al secondo giorno di ritiro, Antonio Conte ha lasciato la sua Juventus per intraprendere una nuova avventura, quella come allenatore della Nazionale. L’esordio sulla panchina degli Azzurri è stato il 4 settembre, nell’amichevole contro i Paesi Bassi, vinta per 2 a 0. In seguito la squadra ha ottenuto grandi successi, qualificandosi per gli Europei del 2016: in questa competizione, gli Azzurri sono riusciti ad arrivare fino ai quarti di finale, dove sono stati però sconfitti ai rigori dalla Germania. Quella partita ha segnato la fine dell’esperienza di Conte come allenatore dell’Italia.
Antonio Conte al Chelsea: l’avventura in Premier League e il ritorno in Serie A
Dopo l’esperienza con la Nazionale, per il tecnico si sono aperte le porte della Premier League: alla guida del Chelsea, Conte si è fatto davvero conoscere anche all’estero, iniziando a vincere sin dalla prima partita, il derby londinese contro il West Ham disputato il 15 agosto del 2016. Quell’anno Conte al Chelsea ha vinto anche il Campionato inglese, con due giornate di anticipo, diventando il quarto allenatore italiano a compiere la grande impresa in Premier League dopo Ancelotti, Mancini e Ranieri. Con il Chelsea Conte, inoltre, è arrivato anche alla finale della FA Cup, dove però la squadra ha rimediato una sconfitta dall’Arsenal.
Purtroppo la stagione successiva non è stata positiva come quella d’esordio: dopo un’altra sconfitta da parte dei Gunners in un match del Community Shield, infatti, il Chelsea di Conte ha superato a fatica il primo girone di Champions League, giungendo agli ottavi di finale, durante i quali, però, è stato eliminato dal Barcellona. Anche in Premier League le cose si sono messe male: il club ha chiuso la stagione al quinto posto, non riuscendo quindi nemmeno a qualificarsi per la prossima Champions. Nonostante la vittoria della FA Cup, l’ottava per i Blues, ottenuta battendo il Manchester United, l’esperienza di Antonio Conte al Chelsea si è conclusa il 13 luglio del 2018 proprio a causa dei risultati ritenuti poco soddisfacenti dalla società.
A quel punto, Conte ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di aspettare un’altra grande occasione che si è presentata quest’anno, quando sulla panchina nerazzurra si è liberato il posto dopo l’esonero di Luciano Spalletti. Dal 31 maggio scorso Antonio Conte è il nuovo allenatore dell’Inter: a cinque anni dalla sua ultima esperienza come tecnico di un club di Serie A, adesso le aspettative per questa sua avventura a Milano sono molto alte. Non resta che attendere l’inizio del Campionato per vedere quali traguardi riuscirà a ottenere Conte da allenatore di un’altra grande squadra italiana.
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