La Champions League nel volley è la massima competizione europea per squadre di club. Organizzata dalla Confédération Européenne de Volleyball (CEV), si svolge ogni anno a partire dal 1959 e mette in scena il meglio che la pallavolo continentale può offrire. Sia in campo maschile che nel torneo femminile, le squadre detentrici del titolo sono due italiane: la Lube Civitanova nella Champions maschile e l’Agil Volley nella Coppa Campioni femminile. Dalla storia all’albo d’oro del torneo, scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere sulla massima competizione continentale del volley.

Alle origini della Champions League della pallavolo

La nascita di un torneo che mettesse di fronte le squadre di club più forti d’Europa si deve ad una proposta fatta nel 1958 dalla Federazione pallavolistica della Romania alla Fivb, l’ente internazionale che governa questo sport. Due anni più tardi, nella stagione 1959-1960, si disputerà la prima edizione della nuova competizione europea maschile. Per la Champions League del volley femminile si dovrà aspettare, invece, la stagione successiva.

Dal 1960 al 2000 il torneo si chiama Coppa dei Campioni, viene poi ribattezzato European Champions League fino al 2008, per poi assumere la denominazione che mantiene tutt’oggi di CEV Champions League. Le prime edizioni fino al 1965 prevedono una competizione a eliminazione diretta e una finale che consiste in due partite nelle città delle due pretendenti al titolo.

Dopo la parentesi 1965-71 – in cui in caso di vittoria alternata delle due finaliste, si disputava un terzo e decisivo incontro in campo neutro – fino al 2018 il trofeo viene assegnato con la formula delle Final Four: semifinali e finali disputate in due giorni in un’unica sede. Dalla stagione 2018-2019, infine, si gioca un turno di semifinale con partite d’andata e ritorno e una finale unica in campo neutro, uguale sia per la Champions di pallavolo maschile che per quella femminile.

L’albo d’oro della CEV Champions League maschile

Il dominio di Mosca nella Champions League della pallavolo maschile è piuttosto evidente nei primi 30 anni della competizione, in cui il CSKA porta a casa oltre un terzo dei trofei: 13 vittorie in 32 edizioni, dal 1960 al 1991.

Subito dietro, nell’albo d’oro, si posiziona un altro club russo, lo Zenit Kazan, con sei titoli. In seguito alla caduta del Muro di Berlino e al collasso dell’Unione Sovietica, anche lo sport ne risente e altre realtà pallavolistiche vanno a prendersi gli spazi generati dal vuoto di potere prodotto dallo smantellamento dell’URSS. Tra queste ci sono anche squadre italiane come Treviso e Modena che, non a caso, occupano a braccetto il terzo gradino del podio con quattro Champions di pallavolo conquistate.

Tra le altre rappresentanti della pallavolo tricolore che figurano nell’albo d’oro, ci sono anche Ravenna e Trentino, con tre vittorie a testa, Parma, capace di vincere 2 Coppe dei Campioni consecutive, nel 1984 e nel 1985  in pieno dominio sovietico, la Lube con due trofei e campione in carica 2019 e Torino con la sua unica coppa sollevata nel 1980.

L’albo d’oro della Champions League del volley femminile

Le cose non vanno molto diversamente dal contesto maschile anche tra le pallavoliste, con la differenza che nella Champions League del volley femminile sono due le squadre di Mosca a dominare il panorama continentale fino alla fine degli anni Ottanta/inizio anni Novanta.

Oltre al CSKA, infatti, c’è pure la Dinamo. Nell’albo d’oro della la CEV del volley femminile, però, la differenza è piuttosto marcata, con la Dinamo Mosca in testa grazie ai suoi 11 trofei e il CSKA solo quinto a tre. In mezzo le russe dell’Uraločka a 8 in seconda posizione, poi la prima delle italiane, Bergamo, a quota 7, e infine le turche del VakıfBank a 4. Nella scorsa edizione l’Agil volley di Novara ha sollevato la prima Coppa CEV della sua storia, completando insieme alla Lube una doppietta tutta italiana e regalando alla pallavolo nostrana un ruolo da assoluta protagonista.