Rafael Nadal vs Daniil Medvedev; il vecchio leone che tra un acciacco e l’altro è ancora lì, al numero due del ranking mondiale, contro il giovane rampante alla sua prima finale di un Grande Slam. Lo spagnolo e il russo questa sera, dalle ore 22, saranno i protagonisti dell’ultimo atto degli US Open 2019, pronti a regalare uno spettacolo inedito.

Tra i due c’è infatti un solo precedente, su un palcoscenico meno importante di Flushing Meadows, ma soprattutto ci sono tante differenze. A partire dall’età: dieci anni esatti. Nadal è classe 1986, Medvedev 1996. Lo spagnolo è a caccia del suo diciannovesimo titolo in uno Slam, il russo, invece, sogna ancora il primo. Se Nadal dovesse farcela, si porterebbe a un solo Slam di distanza da Roger Federer, che con i suoi venti titoli è il più vincente di sempre.

Rafa, però, ha detto che non è quel numero 19 che conta, perché è già soddisfatto così della sua carriera e anche del percorso fatto in questa edizione degli US Open. Comunque vada, ha affermato lo spagnolo, uscirà dal campo a testa alta e non si può che essere d’accordo con lui. Ma lo stesso vale per Medvedev, che quest’anno ha avuto la sua vera e propria esplosione ed è il più vincente della stagione, con ben 50 successi. In questa speciale classifica è seguito proprio da Nadal, che ha collezionato 46 vittorie, mentre Roger Federer è terzo con 43, Novak Djokovic quarto con 41 e Stefanos Tsitsipas quinto con 37.

Prima di ricordare come è andato quell’unico match già disputato tra Nadal e Medvedev, è interessante riassumere i trionfi ottenuti dai due in questa stagione. Lo spagnolo ha vinto tre titoli: l’ATP Masters 1000 Canada, proprio contro Medvedev in finale, gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros (il 12° della sua incredibile carriera). Invece il russo, numero 5 del ranking mondiale, ha vinto il su primo Masters 1000 a Cincinnati, battendo in finale David Goffin dopo aver eliminato in semifinale Novak Djokovic.

Nadal è indiscutibilmente il favorito nella finale di oggi, ma il tennis ci ha abituato a grandi sorprese. Vogliamo ricordarne qualcuna? Solo agli US Open possiamo elencarne tre negli ultimi dieci anni: il successo dell’argentino Juan Martin del Potro nel 2009 in finale contro Federer, quello di Andy Murray nel 2012 contro Djokovic e quello di Marin Cilic nel 2014 contro Kei Nishikori. E anche Nadal è stato “vittima” di un finale a sorpresa a uno Slam: gli Australian Open del 2014 contro Stan Wawrinka, anche se in quel caso ad aiutare lo svizzero ci fu il mal di schiena che colpì lo spagnolo, il quale però, dimostrando una grandissima sportività, restò in campo fino alla fine.

Finale US Open 2019: i precedenti Nadal-Medvedev

Meno di un mese fa, l’11 agosto 2019, Rafael Nadal e Daniil Medvedev si sono affrontati per la prima volta in vita loro. Come abbiamo anticipato qui sopra, è successo nella finale del Masters 1000 Canada, a Montreal, sul cemento, quindi su una superficie veloce proprio come quella su cui si gioca questa sera. Nadal non ha semplicemente vinto, ma ha dominato quel match, imponendosi in un’ora e undici minuti di gioco e lasciando a Medvedev soltanto tre game nel primo set.

Facciamo un flashback su quella sera di agosto: la partita comincia con un lunghissimo game con Nadal al servizio, Medvedev ottiene una prima palla-break ai vantaggi e quasi non gli sembra vero, ma lo spagnolo, dopo aver sprecato un vantaggio, mette a frutto il secondo e si tiene il servizio. Il russo, invece, tiene il proprio servizio con facilità, lasciando Nadal a 15. Fino a questo punto sembra che la partita possa essere combattuta, invece il giocatore più esperto fa capire che la musica è pronta a cambiare: tiene il proprio servizio a 15 e ruba quello di Medvedev nel quarto game, sfruttando la seconda di due palle-break. Nadal conserva il suo servizio successivo a zero, poi ottiene un’altra palla-break nel sesto gioco, ma Medvedev, ai vantaggi, questa volta riesce a difendersi; poi un altro game a 15 per Nadal, uno a zero per Medvedev, ma a questo punto lo spagnolo può già servire per il set e lo chiude sul 6-3 dopo aver sfruttato la seconda di due palle-set.

Il secondo parziale è assolutamente senza storia. Nadal ottiene subito un break, allunga tenendo il proprio servizio a zero, poi ancora un break, un altro gioco in battuta senza concedere neanche un punto a Medvedev e un quinto game combattuto, ma che finisce con un altro break a favore dello spagnolo che, ai vantaggi, sfrutta la terza occasione possibile per strappare il servizio al russo e si porta sul 5-0. L’ultimo game è solo una passerella per Nadal che serve e mette a segno la prima palla-match disponibile.

US Open 2019: il percorso di Rafael Nadal

Il torneo singolare degli US Open 2019 comincia in discesa per Rafael Nadal, che nel primo turno si libera del 30enne australiano Joh Millman, numero 60 del ranking ATP, battendolo 6-3, 6-2, 6-2 in due ore e undici minuti. Poi deve affrontare un altro australiano, Thanasi Kokkinakis, che però si ritira ancora prima del match. Nel terzo turno Nadal incontra il 23enne coreano Hyeon Chung e lo stende in due ore e tre minuti per 6-3, 6-4, 6-2.

Agli ottavi di finale Nadal perde l’unico set concesso finora: succede contro Marin Cilic, attualmente numero 23 del mondo ma vincitore degli US Open 2014. La partita dura due ore e 52 minuti e lo spagnolo si impone 6-3, 3-6, 6-1, 6-2. Nei quarti di finale un altro successo in tre set, ma abbastanza sudato, contro l’argentino numero 21 del ranking Diego Schwartzman: 6-4, 7-5, 6-2 il risultato finale a favore di Nadal in due ore e 48 minuti.

In semifinale Nadal sconfigge in tre set l’italiano Matteo Berrettini, ma la partita dura due ore e 39 minuti, soprattutto a causa di un lungo primo set (un’ora e 16!) in cui lo spagnolo la spunta soltanto al tie-break per 8-6, poi nei due set successivi per lui diventa tutto più semplice e si impone 6-4, 6-1.

US Open 2019: il percorso di Daniil Medvedev

Daniil Medvedev inizia il suo cammino agli US Open 2019 contro il numero 88 del mondo, il 29enne indiano Prajnesh Gunneswaran, e lo sconfigge in un’ora e 24 minuti per 6-4, 6-1, 6-2. Nel secondo turno affronta il numero 84 Hugo Dellien, 26enne boliviano che riesce a strappargli un set, ma il russo si impone in due ore e 45 minuti per 6-3, 7-5, 5-7, 6-3.

Ai sedicesimi di finale il numero 5 del mondo si ritrova contro il numero 61, il 37enne spagnolo Feliciano Lopez, e lo batte in ben tre ore e 22 minuti per 7-6(1), 4-6, 7-6(7), 6-4. Agli ottavi affronta un’altra battaglia contro il 25enne tedesco Dominik Koepfer, numero 118 del mondo, che però riesce a strappargli un set proprio in apertura, per 6-3. Medvedev si riprende e si impone 6-3, 6-2, 7-6(2) nei parziali successivi chiudendo il match in due ore e 35 minuti.

Ai quarti di finale per il russo arriva un importante successo contro Stan Wawrinka, lo svizzero attualmente numero 24 del mondo. In due ore e 33 di gioco Medvedev si impone 7-6(6), 6-3, 3-6, 6-1. In semifinale, per il numero 5 arriva un altro successo per 3-0, che mancava dal primo turno: in due ore e 41 minuti si libera del 28enne bulgaro Grigor Dimitrov, numero 78 del ranking, ma capace di eliminare Roger Federer in cinque set nei quarti. Proprio la fatica fatta nel match precedente toglie brillantezza a Dimitrov, che cede così a Medvedev per 7-6(5), 6-4, 6-3.

Nadal vs Medvedev: punti di forza e punti di debolezza

Come abbiamo anticipato, Nadal e Medvedev sono due giocatori molto diversi tra loro, sia fisicamente, sia tatticamente e tecnicamente. Il russo punta molto sul servizio, tanto che in questi US Open ha messo a segno ben 88 ace contro i 30 di Nadal, di conseguenza è uno che commette anche molti doppi falli (46 contro i 15 dello spagnolo). I due si eguagliano sulla prima di servizio con la stessa identica percentuale del 57%.

Dai percorsi fatti in questo torneo emerge anche come i due gestiscano in modo differente le partite. Medvedev ha ceduto dei set anche a giocatori con un ranking molto inferiore al suo e ha affrontato 53 break point, mentre Nadal ne ha affrontati solo 16 e ha ceduto un solo set, peraltro contro un ex vincitore del torneo. Nadal ha vinto 95 game e ne ha concessi 50, mentre Medvedev ne ha vinti 129, cedendone 93.

È noto che Nadal è fortissimo nel gioco da fondo campo e, se vince i primi set, difficilmente poi si fa rimontare. Medvedev, invece, ha ancora molti alti e bassi che, contro un giocatore come il mancino di Manacor, possono essere letali. Ma il russo può sorprendere l’avversario con il suo rovescio a incrociare sul dritto dello spagnolo, per guadagnarsi la possibilità di attaccare. Nadal, invece, proverà a dare ancora più spin ai suoi colpi e a far rimbalzare molto la palla, anche se contro un giocatore come Medvedev, alto 198 cm, non è detto che questa strategia possa funzionare.