Daniil Medvedev ha ottenuto ieri a Londra il successo finora più importante della sua carriera: la vittoria alle ATP Finals, che per l’ultima volta si sono disputate nella Capitale inglese e che sono pronte, dal 2021, ad approdare a Torino. Il giocatore russo, numero 4 della classifica ATP, nel corso del torneo ha sconfitto tutti e tre i giocatori che lo precedono nel ranking, dimostrando di strameritare questa vittoria. Eppure il 2020 non è stata la sua stagione migliore, visto che l’anno scorso ha giocato ben nove finali, di cui una di uno Slam (US Open), e ha vinto quattro tornei. Ma questa è stata una stagione decisamente anomala per tutti, con soli 33 tornei in tutto, a causa del lungo stop in primavera dovuto al lockdown.

In questo 2020 Daniil Medvedev ha vinto solo un torneo prima delle ATP Finals, ma piuttosto importante: il Rolex Paris Masters, noto anche come il Masters 1000 di Bercy. Davanti a sé ieri in finale ha trovato Dominic Thiem, l’austriaco numero 3 del mondo che quest’anno ha vinto il suo primo Major, dopo tre finali Slam perse tra il 2018 e l’inizio 2020. Per Thiem questa era la seconda finale consecutiva alle Finals, ma, proprio come accaduto già l’anno scorso contro Stefanos Tsitsipas, anche quest’anno si è fatto rimontare, questa volta da Medvedev.

Il tennista russo è partito in sordina e nel primo set, dopo aver avuto due palle break per il 2-0 senza riuscire a sfruttarle, ha ceduto il servizio nel quinto game, concedendo così a Thiem, alla prima occasione utile, di portarsi sul 3-2, chiudendo poi il set sul 6-4 in 49 minuti. Nel secondo set Medvedev ha concesso una palla-break nel quinto game, altre due nel settimo e ne ha avuta una nell’ottavo, ma né lui né Thiem sono riusciti a strappare il servizio all’avversario e così è servito il tie-break nel quale Medvedev l’ha spuntata per 7-2 in un’ora e due minuti.

Anche il terzo set è stato piuttosto lungo, durato 53 minuti, ma c’è stato un solo break. Thiem ha avuto tre occasioni per rubare il servizio a Medvedev nel terzo game, ma non ne ha sfruttata nessuna e nel quinto gioco è stato lui a concedere tre palle-break al russo, il quale alla terza occasione è riuscito a strappare il servizio all’austriaco e a portarsi sul 3-2 per non farsi più riprendere. Il set è finito così sul 6-4 per Medvedev che si è aggiudicato l’incontro e il torneo, un torneo in cui ha trionfato da imbattuto, non avendo perso nemmeno una partita nel girone.

Medvedev, dicevamo, ha battuto i primi tre giocatori del mondo: nel girone ha incontrato Novak Djokovic, numero 1 del ranking, e lo ha steso con un doppio 6-3; in semifinale ha fatto fuori Rafael Nadal, il numero 2, rimontandolo 3-6, 7-6(4), 6-3; in finale ecco la vittoria per 4-6, 7-6(2), 6-4 contro il numero 3 Dominic Thiem.

Tennis: i protagonisti della stagione 2020

Medvedev, che ora si avvale del titolo di “Maestro”, è stato certamente uno dei principali protagonisti di questa stagione, soprattutto nelle ultime due settimane. Thiem lo è stato forse anche di più, avendo disputato due finali Slam, quella persa agli Australian Open a gennaio contro Djokovic e quella vinta agli US Open contro Alexander Zverev, ed essendo arrivato di nuovo in finale alle Finals.

I giocatori che hanno disputato più finali nel 2020 sono Andrey Rublev e Novak Djokovic, che ne hanno giocate cinque a testa, ma la differenza è che il russo le ha vinte tutte e cinque, mentre Djokovic ne ha persa una, la finale del Roland Garros contro Rafael Nadal che, con il suo tredicesimo titolo agli Open di Francia, ha raggiunto Roger Federer in testa alla classifica dei tennisti con più titoli Slam.

Djokovic, però, quest’anno ha conquistato gli Australian Open per l’ottava volta (un record), il torneo di Dubai per la quinta volta, quello di Cincinnati (giocato però a New York) per la seconda volta e gli Internazionali d’Italia per la quinta volta. E in tutto questo ha anche avuto il coronavirus ed è stato travolto dalle polemiche, prima per aver colpito involontariamente un giudice di linea agli US Open (motivo per cui è stato squalificato) e poi perché ha lanciato la proposta di creare un’associazione alternativa all’ATP.

Vincendo a Roma e al Western & Southern Open (Cincinnati), Djokovic si è assicurato tre dei Masters 1000 di quest’anno, mentre l’altro, come abbiamo visto, è andato a Medevedv e gli altri sei (Indian Wells, Miami, Monte Carlo, Madrid, Toronto e Shanghai) non si sono disputati. Inoltre ha giocato due delle tre finali Slam, in Australia (vinto) e in Francia (perso), mentre, lo ricordiamo, Wimbledon non si è disputato.

Per quanto riguarda Rafael Nadal, quest’anno si è portato a casa due tornei: oltre al 13° Roland Garros, ha vinto, per la terza volta, ad Acapulco a inizio stagione. Sono anche le uniche due finali che ha disputato. A Roma è stato fermato a sorpresa ai quarti da Diego Schwartzman, che è poi arrivato in finale contro Djokovic. Il “piccolo” argentino (170 cm di altezza, molto al di sotto della media del circuito ATP) è un altro dei protagonisti in positivo di questa stagione: ha raggiunto infatti il suo best ranking all’ottavo posto e ha disputato per la prima volta le Finals.

Roger Federer, invece, ha approfittato del lockdown per operarsi al ginocchio, perciò la sua stagione 2020 è durata un solo torneo: gli Australian Open, Slam in cui è arrivato fino in semifinale, battuto da Djokovic in tre set. Federer resta comunque quinto nella classifica mondiale, “godendo” del fatto che quest’anno, visto come sono andate le cose a causa dell’emergenza sanitaria, l’ATP ha deciso che nessuno avrebbe perso i punti guadagnati l’anno prima, anche non disputando o peggiorando i risultati nei tornei in cui ne aveva guadagnati nella stagione precedente. In pratica, in questa stagione, i punti si potevano solo guadagnare e questo è stato ovviamente un bene per tutti, anche se forse ha penalizzato qualcuno in particolare.

Tennis: il 2020 dei giocatori italiani

Tra i giocatori, ai quali questo congelamento della classifica non ha giovato granché, c’è Jannik Sinner. Il vincitore delle NexGen ATP Finals 2019 quest’anno ha continuato il suo exploit ottenendo vittorie importanti e vincendo il suo primo torneo ATP, il 250 di Sofia, il più giovane italiano di sempre a riuscirci a 19 anni e tre mesi d’età. Ha così raggiunto la posizione numero 37 della classifica ATP (nel 2019 aveva chiuso al 78° posto), ma è lecito pensare che se gli avversari avessero perso punti, lui ora sarebbe ancora più in alto. Oltre alla vittoria in Bulgaria, del 2020 di Sinner ricorderemo anche i quarti al Roland Garros, dove è stato sconfitto solo da Rafael Nadal, dandogli peraltro parecchio filo da torcere.

Questo 2020 è stato anche l’anno di una nuova rivelazione azzurra, Lorenzo Musetti, che è approdato fino agli ottavi di finale degli Internazionali d’Italia e nel torneo 250 di Santa Margherita di Pula è diventato il primo tennista al mondo nato nel 2002 ad arrivare in una semifinale del circuito ATP, semifinale che poi ha perso per ritiro a causa di un infortunio al braccio. In questa stagione Musetti ha anche vinto il suo primo Challenger agli Internazionali di Forlì. Musetti, che nel 2019, anno in cui ha vinto gli Australian Open juniores, ha chiuso alla posizione 360 della classifica ATP, quest’anno chiude al numero 123.

Tra gli italiani che quest’anno ci hanno fatto divertire ci sono sicuramente anche Marco Cecchinato e Lorenzo Sonego. Il primo ha giocato la finale del torneo ATP 250 di Santa Margherita di Pula, perdendo contro il serbo Laslo Djere; il secondo, dopo aver vinto ai quarti contro Djokovic, ha giocato la finale del torneo ATP 500 di Vienna, sconfitto da Andrey Rublev. Prima del lockdown anche Gianluca Mager ci aveva regalato una bella emozione disputando la finale del torneo ATP 500 di Rio de Janeiro, dove ha ceduto al cileno Christian Garín e raggiungendo il suo best ranking al 77° posto (ora è però al 99° posto). Sonego, che il 2 novembre ha raggiunto il suo best ranking arrivando al 32° posto, chiude la stagione al 33°. Anche Salvatore Caruso, che quest’anno si è spinto fino al terzo turno degli US Open, ha raggiunto il suo best ranking al 76° posto.

Un altro italiano che ha disputato una finale quest’anno è Andreas Seppi, che è arrivato fino all’ultimo atto del torneo ATP 250 di New York a febbraio, ma ha perso in due set contro il britannico Kyle Edmund. Il numero 1 e il numero 2 italiani restano Matteo Berrettini e Fabio Fognini, che però a causa di infortuni e problemi di salute (Fognini è stato operato alle caviglie e ha avuto anche il Covid) hanno perso posizioni. Berrettini, che come miglior risultato ha ottenuto solo i quarti agli Internazionali d’Italia, è sceso dall’ottavo posto, raggiunto nel 2019, al decimo, mentre Fognini, che ha trascinato l’Italia in Coppa Davis nella sfida contro la Corea del Sud, è sceso al diciassettesimo posto, dopo che a luglio 2019 aveva raggiunto il suo best ranking, la nona posizione.

A proposito di Coppa Davis, la fase finale per la quale si sono qualificate diciotto squadre è stata rinviata al 2021. Oltre all’Italia vi prenderanno parte Australia, Austria, Canada, Colombia, Croazia, Ecuador, Germania, Kazakistan, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Svezia, Stati Uniti, Ungheria, i campioni in carica della Spagna, che saranno anche paese ospitante sul cemento indoor della Caja Mágica, e le wild card Francia e Serbia.