Quest’anno gli appassionati di ciclismo stanno vivendo un agosto anomalo, non il classico mese di passaggio dal Tour de France alla Vuelta, ma un mese pieno di corse tra le più attese dell’anno, cominciato ieri con la prima gara World Tour in calendario (la Strade Bianche vinta da Wout Van Aert) e già ricco di appuntamenti importanti nella settimana che sta per cominciare, che prende il via con il Trittico Lombardo e si conclude, l’8 agosto, con la classicissima Milano-Sanremo. Ma c’è un agosto in particolare che gli amanti di questo sport ricordano con le lacrime agli occhi: è quello del 1998.

Proprio il 2 agosto di 22 anni fa, un ciclista italiano compì un’impresa leggendaria che in seguito nessuno sarebbe mai più riuscito a replicare. Stiamo parlando ovviamente del trionfo di Marco Pantani al Tour de France poche settimane dopo aver vinto anche il Giro d’Italia. Il Pirata è stato il settimo e ultimo ciclista a riuscire a vincere le due storiche corse a tappe nello stesso anno. Prima di lui ci erano riusciti Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain, dopo di lui nessuno ce l’ha più fatta e in pochissimi ci hanno provato. Di solito, infatti, i corridori dei grandi giri oggi scelgono o il Giro o il Tour, e se li corrono entrambi per uno dei due non competono per la vittoria finale, ma solo per vittorie di tappa o per una delle maglie “minori”.

Marco Pantani era già un idolo in patria, ma con quell’impresa diventò un’autentica leggenda a livello internazionale. Il suo modo di correre e in particolare il suo modo di scalare, nei gran premi della montagna più ripidi e faticosi, ha fatto innamorare tutti, ma quella doppietta Giro-Tour è stata la sua consacrazione. Lo ha fatto entrare nella storia del ciclismo non solo per il modo entusiasmante di affrontare le salite, ma anche per il suo palmarès. Fino al 1997, infatti, Pantani aveva vinto il Giro d’Italia dilettanti 1992, due tappe al Giro d’Italia e quattro tappe al Tour (in due edizioni); inoltre per due volte aveva conquistato la classifica giovani della Grande Boucle. Era arrivato secondo nella classifica generale del Giro 1995 e terzo in quella del Tour sia nel 1994, sia nel 1997. Nel 1995 era arrivato terzo al Mondiale di Duitama. Concretamente, però, fino al 1998 non aveva vinto ancora nulla di davvero importante, poi, finalmente, ecco arrivare l’exploit.

Marco Pantani e la vittoria al Giro d’Italia 1998

Nel 1998 Marco Pantani comincia la sua stagione con il chiaro obiettivo di vincere, finalmente, il Giro d’Italia. Al Giro del Trentino e alla Vuelta a Murcia è sempre lì in lotta con i migliori: nella corsa spagnola vince la tappa con arrivo in salita a Collado Bermejo e si assicura il terzo posto in classifica generale dietro ad Aleksandr Vinokurov e Alberto Elli. Arriva al Giro in ottima forma, ma non è il favorito numero 1, perché quel ruolo spetta allo svizzero Alex Zülle, che infatti conquista immediatamente la Maglia Rosa grazie al successo nella cronometro individuale di apertura del Giro, a Nizza, e la conserva per due giorni, poi la cede momentaneamente prima a Serhij Hončar per due giorni, poi a Michele Bartoli per un giorno soltanto, prima di riprendersela per altri sei giorni consecutivi, cederla a Laurent Roux e Andrea Noè un giorno a testa e riconquistarla a Piancavallo per indossarla altre tre volte.

Zülle, infatti, si riprende la Maglia Rosa dalle spalle di Noè dopo la tappa da Schio a Piancavallo da 165 km, una frazione che, però, vede trionfare proprio Marco Pantani, che grazie a questo successo si porta al secondo posto nella classifica generale. Il Pirata ha cominciato il Giro all’arrembaggio, ma raccogliendo troppo poco, ma da quel momento in poi inizia ad attaccare già sulle prime salite, all’Argentario, al Lago Laceno, sul Passo dello Zovo, dove cade più volte in salita. Si lamenta perché dice di essere l’unico a dare battaglia e che non si può “portare Zülle in carrozza fino a Milano”. Dopo essersi aggiudicato anche la crono di Trieste di 40 km, lo svizzero, però, comincia a sentire il fiato di Pantani sul collo e crolla definitivamente. Infatti sulle Alpi cede di schianto ed esce dalla lotta per la Maglia Rosa, che diventa una questione tra Pantani e Pavel Tonkov.

Nella tappa del 2 giugno da Asiago a Selva di Val Gardena, vinta da Giuseppe Guerini, Pantani conquista la Maglia Rosa, indossandola per la prima volta, ma è destinato a non separarsene più. Anche nella tappa del giorno dopo, vinta da Tonkov, il Pirata tiene la situazione sotto controllo, poi si aggiudica la frazione da Cavalese a Plan di Montecampione attaccando più volte Tonkov che arriva al traguardo con un minuto di ritardo, mentre nel frattempo Zülle è precipitato a oltre mezz’ora. Nella cronometro da Mendrisio a Lugano di 34 km vinta da Serhij Hončar, Pantani arriva terzo e mette definitivamente al sicuro la Maglia Rosa, che indossa per la festa finale dopo la tappa da Lugano a Milano vinta da Gian Matteo Fagnini.

Il trionfo del Pirata al Tour de France 1998

Il Tour de France 1998, purtroppo, non è solo il Tour di Marco Pantani, ma anche quello dello scandalo Festina. La squadra francese catalizza gran parte dell’attenzione con le sue vicissitudini legate al doping. Quando la corsa è già iniziata, si viene a sapere che qualche giorno prima del via da Dublino, al confine tra Francia e Belgio il massaggiatore Willy Voet è stato fermato dalla polizia con la sua Fiat Marea carica di sostanze dopanti. Durante il Tour vengono indagati anche il direttore sportivo Bruno Roussel e il medico della squadra Eric Ryckaert, che alla fine confessano che quelle sostanze dopanti vengono sistematicamente somministrate ai loro atleti i quali, la sera stessa dopo la confessione, si ritirano, dopo aver portato a termine un terzo delle tappe in programma.

Il Tour dunque procede con una squadra in meno e Marco Pantani, tappa dopo tappa, si rende conto di poter combattere anche per la Maglia Gialla, anche se il Pirata, in realtà, era stato in dubbio fino all’ultimo se partecipare o meno al Tour de France. Dopo la vittoria del Giro d’Italia aveva interrotto gli allenamenti ed era molto richiesto per ospitate e incontri con i tifosi, ma due settimane prima del via della Grande Boucle cambia idea e si presenta alla partenza da Dublino. Fa capire di aver recuperato rapidamente la forma conquistando il secondo posto nella decima tappa Pau-Luchon dietro a Rodolfo Massi e il giorno dopo vince la frazione da Luchon a Plateau de Beille. Nel frattempo la Maglia Gialla è sulle spalle di Jan Ullrich, che riesce a tenerla per altri tre giorni.

Il 15 luglio, però, nella frazione di 189 km da Grenoble a Les Deux Alpes, Pantani attacca sul Col du Galibier. La pioggia e il freddo non lo fermano, il Pirata butta via la bandana ed è il segno che sta per fare malissimo agli avversari. Infatti Ullrich si pianta lì, perde nove minuti, mentre Pantani va a prendersi tappa e Maglia. Anche in questo caso è la sua prima Maglia Gialla, ma non la lascerà più. Ullrich, in seguito, vincerà due tappe, quella del giorno dopo da Vizille ad Albertville e la penultima, la cronometro individuale di 52 km da Montceau-les-Mines a Le Creusot, ma Pantani resta in totale controllo e il 2 agosto 1998 va a festeggiare sugli Champs-Élysées con la sua Mercatone Uno-Bianchi. A premiarlo c’è Felice Gimondi, il suo direttore sportivo, che fino a quel momento era anche l’ultimo italiano ad aver vinto il Tour de France (nel 1965!).