In NBA è stata una notte ricca di partite spettacolari quella appena trascorsa e altre quattro interessantissime sfide ci attendono la prossima notte. Tra i risultati più eclatanti c’è certamente il successo per 129-114 dei San Antonio Spurs sul campo dei Boston Celtics. Uno scontro Est-Ovest tra i padroni di casa che sono terzi nella propria Conference e i texani che, invece, sono solo ottavi nella propria, ma che sono riusciti a spuntarla meritatamente.

Dopo il successo a Milwaukee per San Antonio è arrivata un’altra vittoria importantissima, nata da un eccellente inizio con un parziale di 22-3 che ha immediatamente tagliato le gambe ai Celtics. Tra gli Spurs, trascinati da DeMar DeRozan autore di ben 30 punti, ha trovato pochissimo spazio il nostro Marco Belinelli, rimasto in campo solo per due minuti. Tra i Celtics, invece, si è distinto negativamente Kemba Waker, peraltro appena rientrato, che è stato espulso per doppio tecnico in seguito a proteste troppo accese. Il pubblico non ha preso bene questa decisione arbitrale e un tifoso ha addirittura lanciato una birra contro la panchina degli Spurs. Coach Brad Stevens alla fine del match ha dovuto chiedere scusa agli avversari.

A proposito di Kemba Walker, la sua ex storica, i Charlotte Hornets, non se la passa benissimo nella Eastern Conference, dove naviga attorno alla nona posizione, per ora fuori dalla zona playoff, e stanotte ha perso in casa, ai supplementari, contro i campioni in carica, i Toronto Raptors, che si sono imposti 112-110 nonostante tutti i problemi di questa stagione, con un’infermieria sempre piena e una formazione rimaneggiata. Il volto di questa vittoria dei Raptors è quello di Terence Davis, che nessuno ha voluto al Draft 2019, ma nella sua prima partita da titolare in NBA ha messo a referto 23 punti con 11 rimbalzi.

A Indianapolis questa notte sono arrivati i Miami Heat e hanno lasciato il segno battendo 122-108 gli Indiana Pacers, grazie a un ottimo gioco di squadra che ha mandato in doppia cifra ben sette giocatori, con Tyler Herro in grande spolvero (19 punti), ma anche Bam Adebayo e Duncan Robinson sono stati autori di un’eccellente prestazione (e di 18 punti a testa). La partita è stata condizionata anche dallo scontro tra Jimmy Butler degli Heat e TJ Warren dei Pacers, finito con l’allontanamento dal campo di quest’ultimo dopo aver rivolto un applauso ironico a Butler, autore di 14 punti, 6 assist e 7 rimbalzi.

Negli altri match abbiamo assistito alla vittoria degli Houston Rockets, terzi nella Western Conference, sul campo degli Atlanta Hawks, che sono invece ultimi nelle Eastern: 122-115 il risultato finale a favore degli ospiti. Successo in trasferta anche per i Denver Nuggets, secondi a Ovest, sul campo dei Dallas Mavericks, che ora invece sono scivolati in sesta posizione e sono incappati nella loro quarta sconfitta nelle ultime sei partite, sembrando ben lontani dalla forma di inizio stagione che li aveva portati a ottenere dieci vittorie in undici match.

I Milwaukee Bucks, che guidano la Eastern Conference, hanno vinto 107-98 sul campo dei Golden State Warriors, che restano sempre ultimi a Ovest, mentre i quinti della Western Conference, gli Utah Jazz, nel proprio palazzetto, hanno steso i New York Knicks, penultimi a Est, per 128-104. Nelle sfide tra squadre di medio-bassa classifica abbiamo anche visto il successo degli Orlando Magic in casa per 123-89 contro i Washington Wizards e quello dei New Orleans Pelicans per 123-108 contro i Chicago Bulls.

Le partite della prossima notte: Westbrook torna a Oklahoma

Sono quattro le partite che ci attendono quando in Italia sarà la notte tra il 9 e 10 gennaio 2020. I primi a scendere in campo saranno i Detroit Pistons che ospiteranno i Cleveland Cavaliers: le due squadre sono rispettivamente al decimo e tredicesimo posto nella Eastern Conference. Detroit ha rimediato finora 14 vittorie e 24 ko, Cleveland solo 10 successi a fronte di 27 sconfitte. In questa stagione NBA si sono scontrati già due volte, entrambe a Cleveland, e i match si sono chiusi sempre con un successo dei Pistons: 127-94 il 4 dicembre e 115-113 l’8 gennaio. Ora, a distanza di due giorni appena, vedremo se Detroit confermerà la sua superiorità, avendo questa volta dalla sua parte anche il fattore campo.

Interessantissima la sfida di Philadelphia tra i 76ers e i Boston Celtics, squadre che sono vicinissime in classifica, rispettivamente al quinto e terzo posto della Eastern Conference. I 76ers hanno finora ottenuto 24 vittorie e 14 ko, i Celtics 25 vittorie e 10 sconfitte. Nei due precedenti di questa stagione, il primo giocato il 24 ottobre a Philadelphia, il secondo il 13 dicembre a Boston, hanno sempre vinto i 76ers: per 107-93 la prima volta e per 115-109 la seconda.

I Minnesota Timberwolves, dodicesimi nella Western Conference con 14 vittorie e 22 ko, ospitano i Portland Trail Blazers, che sono noni nella Western Conference con 16 successi e, anch’essi, 22 sconfitte. In questa stagione si sono affrontati già una volta a Portland, lo scorso 22 dicembre, quando i padroni di casa hanno vinto per 113-106. Minnesota non vince contro i Blazers dal 7 novembre 2018, quando si impose in casa 112-96.

A chiudere la nottata NBA c’è la sfida tra Oklahoma City Thunder e Houston Rockets. I texani giocano in back-to-back, visto che la notte scorsa hanno vinto ad Atlanta, mentre OKC ha giocato l’ultimo match due notti fa battendo a domicilio i Brooklyn Nets per 111-103 ai supplementari. Entrambe le squadre sono per ora saldamente nella zona playoff: i Rockets sono terzi nella Western Conference con 25 vittorie e 11 sconfitte, i Thunder sono settimi con 21 successi e 16 ko. In questa stagione si sono già affrontati una volta, a Houston, e i Rockets hanno vinto 116-112.

La sfida tra OKC e Rockets vede anche il ritorno di Russell Westbrook per la prima volta da avversario a Oklahoma, dove ha giocato undici stagioni, dal 2008 al 2019, collezionando ben 18.859 punti, 5.760 rimbalzi, 6.897 assist e 1.442 palle recuperate. Per i Thunder è il miglior realizzatore di tutti i tempi. Durante la sua esperienza a Oklahoma, Westbrook è stato otto volte All Star e due volte MVP dell’All Star Game; inoltre è stato per due volte il miglior marcatore del campionato. Russell non ha giocato ieri notte ad Atlanta proprio perché Mike D’Antoni ha preferito “risparmiarlo” per assicurarsi la sua presenza contro i Thunder.