Il Motomondiale 2020 si è concluso con tanti italiani sul podio iridato. Partendo da Tony Arbolino secondo in Moto3, passando per Enea Bastianini campione del mondo in Moto2 davanti a Luca Marini, per arrivare fino a Franco Morbidelli, che chiude il campionato della MotoGP in seconda posizione e a soli 13 punti dal campione del mondo Joan Mir.

Nel GP del Portogallo la vittoria è andata al pilota di casa Miguel Oliveira della KTM, che ha conquistato il suo secondo successo stagionale dopo quello nel GP di Stiria, che pure può essere considerato “di casa”, perché la KTM è austriaca. Questa volta Oliveira è partito direttamente dalla pole position, la prima per lui in carriera in MotoGP, ed è stato un vero dominatore in gara, restando sempre al comando e chiudendo davanti a Jack Miller della Pramac Racing, in ritardo di oltre tre secondi, ma bravo a riuscire a sorpassare la Yamaha di Morbidelli all’ultimo giro, ottenendo così la piazza d’onore nell’ultimo gran premio di questo travagliato 2020.

Mentre il titolo piloti era già stato matematicamente assegnato la settimana scorsa a Joan Mir della Suzuki, quello costruttori è arrivato proprio nell’ultima giornata ed è finito in casa Ducati, che è riuscita a staccarsi dalla Suzuki con cui era appaiata a 201 punti. La casa di Borgo Panigale ha chiuso con 221 punti davanti a Yamaha che, nonostante i 50 punti di penalizzazione, ha scavalcato Suzuki chiudendo con 204 punti.

È evidente che senza la penalità Yamaha avrebbe vinto, anche perché è riuscita a conquistare sette gran premi, mentre Ducati ne ha vinti solo due. La casa giapponese, però, è stata punita per le valvole usate nel GP di Spagna, vinto da Fabio Quartararo (ma i piloti Yamaha non hanno subìto penalizzazioni).

Nella classifica finale del mondiale piloti il migliore a bordo di una Desmosedici è, ancora una volta, Andrea Dovizioso, che ha dunque apportato più punti di tutti alla Ducati, ma che è pronto a salutarla. Una decisione presa già da molte settimane: il forlivese ha fatto sapere che non farà il collaudatore, quindi si avvia verso un anno sabbatico, a meno che non spunti fuori qualcos’altro.

Quello del Dovi non è l’unico saluto di quest’ultima giornata di MotoGP. C’è anche quello di Valentino Rossi alla Yamaha ufficiale, l’addio alle gare di Cal Crutchlow, che diventerà collaudatore, mentre Pol Espargaró saluta la KTM per accasarsi alla Honda.

MotoGP, GP del Portogallo: Oliveira dominatore

Sulla griglia di partenza del GP del Portogallo si sono presentati quasi tutti i piloti con gomma media anteriore e gomma dura posteriore. Oliveira (KTM) è partito subito deciso davanti a tutti e ci è rimasto per tutta la gara. Il campione del mondo Joan Mir (Suzuki), invece, partito dalla settima fila, ha rischiato di cadere subito e dopo sedici giri è comunque uscito di scena. Francesco Bagnaia (Pramac) non è riuscito a concludere neanche il primo giro, mentre Lorenzo Savadori (Aprilia) è uscito a tre giri dal termine. Non ha concluso la gara neanche Brad Binder (KTM), che ha dovuto abbandonare dopo soli due giri.

La sfida più entusiasmante del GP del Portogallo è stata quella tra Franco Morbidelli (Yamaha) e Jack Miller (Ducati), vinta dall’australiano proprio all’ultimo giro, mentre Pol Espargaró (KTM) ha ottenuto un ottimo quarto posto davanti a Takaaki Nakagami (Honda) e Andrea Dovizioso (Ducati). Le due Yamaha ufficiali di Maverick Viñales e Valentino Rossi hanno chiuso all’undicesimo e dodicesimo posto. Male anche Fabio Quartararo della Petronas Yamaha, che si è piazzato al quarto posto, davanti ad Álex Rins (Suzuki), che però giunge terzo nella classifica iridata. Danilo Petrucci (Ducati) ha chiuso al sedicesimo posto, dunque fuori dalla zona punti.

MotoGP 2020: recap

Ricapitolando, nella stagione MotoGP 2020 sono stati solo 14 i gran premi disputati a causa della pandemia in corso. La top-class non ha corso il GP del Qatar, disputato invece da Moto2 e Moto3, proprio nei giorni in cui il mondo capiva di essere alle prese con una pandemia (8 marzo). Poi, dopo un lungo stop, a luglio le gare sono riprese, anzi per la MotoGP sono cominciate, cercando di limitare gli spostamenti.

I primi due appuntamenti sono stati a Jerez con il GP di Spagna il 19 luglio, e il GP di Andalusia, il 26 luglio, entrambi vinti da Fabio Quartararo (Petronas Yamaha). Il 9 agosto a Brno a trionfare è stato Brad Binder (KTM), mentre il 16 agosto e il 23 agosto, nelle due gare al Red Bull Ring, hanno vinto Andrea Dovizioso (Ducati) nel GP d’Austria e Miguel Oliveira (KTM) nel GP di Stiria.

Il 13 settembre prima di due gare a Misano Adriatico, nel GP di San Marino è arrivato il trionfo di Franco Morbidelli (Petronas Yamaha), poi, il 20 settembre, nel GP dell’Emilia Romagna, quello di Maverick Viñales (Yamaha). Il 27 settembre nel GP di Catalogna è arrivata la terza e ultima vittoria di Fabio Quartararo, mentre l’11 ottobre Danilo Petrucci (Ducati) ha vinto il GP di Francia a Le Mans.

Il 18 e 25 ottobre doppio appuntamento ad Aragón e vittorie di Álex Rins (Suzuki) nel GP d’Aragona e di Franco Morbidelli nel GP di Teruel. Ancora Spagna l’8 e 15 novembre con due gare a Valencia e vittorie di Joan Mir (Suzuki) nel GP d’Europa (decisiva per il titolo iridato) e Franco Morbidelli nel GP della Comunità Valenciana. Poi ieri l’ultima gara a Portimão con la vittoria del portoghese Miguel Oliveira, profeta in patria.

Su quattordici gran premi, dunque, ci sono stati ben nove vincitori diversi: tutta un’altra musica rispetto agli ultimi anni dominati da Marc Marquez. A proposito, il pilota della Honda è uscito di scena subito, nella prima gara e Jerez, per un infortunio all’omero del braccio destro, che lo ha costretto a operarsi due volte.

Solo tre piloti hanno vinto più di una gara e cioè: Fabio Quartararo, con tre successi, deludente però nella gran parte degli altri gran premi; Franco Morbidelli, anch’egli con tre successi e altri due podi in quella che è stata la stagione della sua consacrazione e che lo porterà nei prossimi anni a lottare per il titolo iridato; Miguel Oliveira, con due vittorie.

MotoGP: la classifica finale del Mondiale piloti

Questa la classifica finale con tutti i piloti che hanno preso parte ad almeno una gara durante il Mondiale.

1) Joan Mir (Team Suzuki Ecstar) 171
2) Franco Morbidelli (Petronas Yamaha SRT) 158
3) Álex Rins (Team Suzuki Ecstar) 139
4) Pol Espargaró (Red Bull KTM Factory Racing) 135
5) Andrea Dovizioso (Ducati Team) 135
6) Jack Miller (Pramac Racing) 132
7) Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP) 132
8) Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT) 127
9) Miguel Oliveira (Red Bull KTM Tech 3) 125
10) Takaaki Nakagami (LCR Honda Castrol) 116
11) Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing) 87
12) Danilo Petrucci (Ducati Team) 78
13) Johann Zarco (Reale Avintia Racing) 77
14) Alex Marquez (Repsol Honda Team) 74
15) Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha MotoGP) 66
16) Francesco Bagnaia (Pramac Racing) 47
17) Aleix Espargaró (Aprilia Racing Team Gresini) 42
18) Cal Crutchlow (LCR Honda Castrol) 32
19) Iker Lecuona (Red Bull KTM Tech 3) 27
20) Stefan Bradl (Repsol Honda Team) 27
21) Bradley Smith (Aprilia Racing Team Gresini) 12
22) Tito Rabat (Reale Avintia Racing) 10
23) Michele Pirro (Prama Racing) 4
24) Marc Marquez (Repsol Honda Team) 0
25) Lorenzo Savadori (Aprilia Racing Team Gresini) 0
26) Mika Kallio (Red Bull KTM Tech 3) 0

MotoGP: la classifica finale dei costruttori

1) Ducati 221
2) Yamaha 204
3) Suzuki 202
4) KTM 200
5) Honda 144
6) Aprilia 52