Oggi, 16 giugno, festeggia i suoi 80 anni una leggenda del motociclismo italiano: Giacomo Agostini. Il pilota di Brescia, con 15 titoli mondiali conquistati, è tra i più grandi campioni di MotoGP e il più vincente nella storia del motomondiale. In occasione del suo compleanno, andiamo allora a celebrarlo come merita, ripercorrendo le tappe della sua carriera e i principali successi in pista: dagli esordi all’esperienza come direttore sportivo.

I primi anni di carriera di Giacomo Agostini

La passione del piccolo Giacomo per i motori e, in particolare, per le moto nasce assai precocemente. Il padre è inizialmente un po’ restio ad assecondare i desideri del figlio, preoccupato com’è che possa abbandonare gli studi per un sogno difficile da realizzare. Alla fine, però, si convince e Giacomo si iscrive alle gare ufficiali all’età di 18 anni, la minima prevista allora in Italia per poter prendere parte a corse ufficiali agonistiche. Dopo il debutto da privato, nel 1963 arriverà l’esordio nella classe 250 a bordo della Moto Morini, casa motociclistica italiana fondata a Bologna alla fine degli anni Trenta del Novecento. Le prime due stagioni saranno particolarmente complicate e avare di soddisfazioni, ma Agostini avrà modo di riscattarsi con gli interessi, consacrandosi come uno dei più grandi piloti nella storia delle due ruote.

I successi di Giacomo Agostini in MotoGP

È a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta che Giacomo Agostini e la Mv Agusta, storica casa motociclistica di Varese, cominceranno ad arricchire il loro palmarès di titoli nelle classi 350 e 500. In 350, dopo tre secondi posti, infatti, arriveranno sette titoli iridati consecutivi, sei dei quali vinti con la Mv Agusta e uno, quello del 1975, con la Yamaha.

Nella classe 500, oggi Moto GP, riuscirà a fare anche leggermente meglio, con altri otto titoli mondiali, sette consecutivi con la Mv Agusta tra il 1966 e il 1972 e uno con la Yamaha nel 1975, per un totale di 15 vittorie iridate che lo rendono, ancora oggi, il pilota più titolato nella storia del Motomondiale.

L’esperienza di Agostini da pilota sulle quattro ruote

Nel 1977 Agostini annuncia il suo ritiro ufficiale dalle corse a due ruote per dedicarsi completamente alle automobili. Il pilota bresciano, che già aveva avuto dei contatti con Enzo Ferrari durante la carriera motociclistica per testare le proprie capacità sulla Ferrari Dino 206 S Berlinetta, correrà sia in Formula 2 sia in Formula Aurora. Tuttavia, non riuscirà mai a eguagliare i risultati straordinari ottenuti nel motomondiale e nel 1980 annuncerà l’addio definitivo alle competizioni.

La carriera di Giacomo Agostini come direttore sportivo

Dopo l’addio alle corse, Agostini si prende un anno sabbatico, ma il richiamo del mondo dei motori è troppo forte. Così, nel 1981, tornerà nel Motomondiale anche se in vesti diverse da quelle indossate in passato: quelle di direttore sportivo della Yamaha. Il sodalizio Giacomo Agostini-Yamaha, già vincente quando il talento bresciano correva ancora, si conferma un rapporto di successo, visto che in 11 anni insieme frutterà alla scuderia giapponese ben sei titoli mondiali, di cui tre titoli piloti e tre costruttori. Come a dire che cambiano i tempi e cambiano i ruoli, ma il tocco vincente, certi campioni non lo perdono mai. Così come non possono perdere la passione per il proprio sport che, per Agostini, resta la stessa degli esordi, anche oggi che la leggenda del motociclismo compie 80 anni.