Il 9 aprile 1971, a Saint-Jean-sur-Richelieu, in Canada, è nato Jacques Villeneuve. Auguri dunque al campione del mondo di Formula 1 del 1997 che compie oggi 49 anni. Oltre che un pilota di successo, il pilota canadese è stato sempre considerato anche un personaggio, soprattutto per la sua schiettezza. È infatti una persona nota per il suo “caratterino” e per il fatto di non avere mai peli sulla lingua quando deve dire la sua. Anche per questo, oltre che per il suo passato sulle monoposto, è oggi considerato un ottimo commentatore Tv, capace di analizzare le corse senza farsi influenzare da simpatie o dai nomi altisonanti delle scuderie o dei piloti coinvolti. Non ha paura di andare controcorrente e, anche con le parole, è spericolato quasi quanto lo era in pista.

Quando si fa il nome di Villeneuve nella Formula 1 a molti viene in mente prima il padre Gilles, perché il pilota nato nel 1950 e morto nel 1982 durante le prove del GP del Belgio è considerato una vera e propria icona: ha guidato per cinque anni una Ferrari e aveva uno stile di guida inconfondibile. Tuttavia il più vincente della famiglia è proprio Jacques. Per quanto un paragone tra i due sia improponibile, perché stiamo parlando di epoche diverse che, nella Formula 1, diventano praticamente “ere” diverse, almeno dal punto di vista dei numeri e del palmares un confronto tra i due Villeneuve si può azzardare. Senza dimenticare che in famiglia c’è anche Jacques Senior, ossia Jacques-Joseph Villeneuve, fratello minore di Gilles (nato nel 1953) e pilota di Formula 1 per due stagioni e con soli tre gran premi all’attivo, ma con una lunga carriera nella Formula CART.

Gilles Villeneuve, nonostante sia una figura praticamente mitologica della Formula 1, non ha mai vinto un Mondiale. Ha disputato 68 gran premi e ne ha vinti 6, finendo sul podio 13 volte e conquistando due pole position e otto giri veloci. Bisogna però anche ricordare che aveva una monoposto inferiore rispetto a quelle dei rivali. È entrato nella storia dello sport per il suo stile di guida combattivo e spettacolare e anche suo figlio Jacques è stato un temerario in pista, ma non ai livelli del padre. In ogni caso Jacques ha corso e vinto di più: ha disputato 164 gran premi, ne ha vinti 11, è andato sul podio 23 volte, ha ottenuto 13 pole position, ha segnato nove volte il giro veloce e, soprattutto, ha vinto un Mondiale nel 1997.

Jacques Villeneuve, figlio d’arte ribelle (ma non troppo…)

Jacques Villeneuve, come abbiamo visto, è nato nel 1971 e aveva compiuto da poco nove anni quando suo padre Gilles morì dopo un terribile incidente durante le prove del GP del Belgio nel 1982. Aveva quindi un’età in cui era ancora piccolo, ma già cosciente di quello che gli succedeva intorno e ha quindi vissuto un evento traumatico che si è sempre portato dentro.

Fin da bambino Jacques era abituato a frequentare l’ambiente della Formula 1: suo padre lo portava con sé nei paddock e lo faceva anche entrare nella sua monoposto. Sua madre Joann, che aveva vissuto lo shock di perdere il marito ancora giovane (Gilles aveva 32 anni quando è morto), è stata sempre molto protettiva con Jacques, che però fremeva per correre. Lo aveva anche iscritto a un collegio in Svizzera, dove il ragazzo aveva cominciato a praticare sci, ma il richiamo dei motori è stato molto più forte. Sua madre gli promise che gli avrebbe permesso di correre con i kart solo se avesse ottenuto buoni voti nella materia in cui andava peggio, la matematica, e Jacques ci riuscì. Poi, a 13 anni, suo zio Jacques Sr. lo iscrisse alla scuola di pilotaggio “Jim Russell” e l’istruttore, a fine corso, disse che il giovane Villeneuve era il miglior pilota che avesse mai incontrato.

Jacques Junior dunque cominciò a correre nella Formula 3 italiana nel 1989 e ci restò fino al 1991, poi passò alla Formula Nippon vincendo due gare e chiudendo al secondo posto in classifica. Nel 1993 andò a gareggiare negli Stati Uniti nella Formula Atlantic ottenendo sette pole position, cinque vittorie e il terzo posto nella classifica finale. Nel 1994 corse il suo primo Campionato CART e divenne il Rookie of the Year, ottenendo anche una vittoria e il secondo posto nella 500 Miglia di Indianapolis, gara che poi vinse l’anno successivo. Nel 1995 conquistò anche il campionato di Formula CART e ottenne il Trofeo Lou Marsh come miglior sportivo canadese dell’anno. A quel punto arrivò la chiamata per la Formula 1.

Villeneuve e il titolo di campione del mondo 1997

Frank Williams chiamò Jacques Villeneuve e, nell’agosto 1995, gli permise di girare a Silverstone sulla Williams FW17 per i tre giorni di prove. Andò talmente bene che la Williams mise subito sotto contratto il canadese che, dalla stagione 1996, affiancò Damon Hill. Al suo esordio in F1 in Australia ottenne subito la pole position e il giro più veloce, ma in gara, pur restando a lungo in testa, dovette cedere il primo posto al compagno di scuderia, a causa di una perdita d’olio. La prima vittoria arrivò nel Gran Premio d’Europa, quarta tappa del Mondiale, davanti a Michael Schumacher, poi vinse anche in Gran Bretagna, Ungheria e Portogallo. Collezionò inoltre sette podi consecutivi e nell’ultima gara in Giappone era ancora in corsa per il titolo, ottenne la pole position, ma poi al 37° giro si staccò una ruota della sua monoposto e il suo sogno si infranse. Il titolo andò al compagno di scuderia Damon Hill.

La stagione 1997 cominciò con un ritiro nel GP d’Australia, poi arrivarono due vittorie consecutive in Brasile e in Argentina, seguite da due ritiri consecutivi, a San Marino e a Monaco. In Spagna Villeneuve ottenne la terza vittoria stagionale, ma in Canada, nel suo GP di casa, si dovette ritirare; poi seguirono un quarto posto in Francia, una vittoria in Gran Bretagna, il ritiro in Germania, la vittoria in Ungheria, due quinti posti in Belgio e Italia, due vittoria di fila in Austria e Lussemburgo. Villeneuve avrebbe potuto laurearsi campione nella penultima gara in Giappone, ma subì una squalifica per non aver rispettato una bandiera gialla nelle prove libere del sabato (ma soprattutto perché era recidivo). Il Mondiale si decise così nel Gp d’Europa, a cui il canadese si presentò in svantaggio di un punto da Schumacher, ma conquistando la terza posizione Villeneuve si laureò campione del mondo con 81 punti totali in classifica. Proprio nell’ultimo GP, Villeneuve partì dalla pole, ma Schumacher lo superò subito, poi al 47° giro ci fu da parte di Jacques il sorpasso decisivo, che il pilota tedesco non prese bene e commise una scorrettezza che lo portò poi a essere squalificato due settimane dopo, venendo addirittura eliminato dalla classifica generale.

Dopo il titolo mondiale, Jacques Villeneuve rimase alla Williams per un’altra stagione soltanto, salendo sul podio in due GP consecutivi, in Germania e Ungheria (terzo in entrambi i casi) e chiudendo al quinto posto con 21 punti. Passò poi alla BAR (British American Racing) dove rimase per cinque stagioni. La sua avventura con la nuova monoposto cominciò malissimo, con undici ritiri consecutivi nel Mondiale 1999, poi l’anno dopo riuscì ad arrivare quattro volte quarto e nel 2001 arrivò sul podio, terzo, in Spagna e in Germania. Nel 2002 il miglior risultato fu il quarto posto nel GP della Gran Bretagna, mentre nel 2003 ottenne due sesti posti, in Brasile e in Italia. Nel 2004 rimase senza contratto, ma al termine della stagione fu chiamato dalla Renault per gli ultimi tre GP, ottenendo un undicesimo posto in Cina e il decimo posto sia in Giappone sia in Brasile. Nel 2005 e 2006 disputò le ultime due stagioni della sua carriera con la Sauber, ottenendo come miglior risultato un quarto posto nel GP di San Marino.

La vita di Villeneuve dopo il ritiro

Dopo il ritiro dalla Formula 1, Villeneuve è rimasto nel mondo dei motori. Nel 2007 ha disputato la 24 ore di Le Mans con una Peugeot 908, insieme a Marc Gené e Nicolas Minassian, con i quali era secondo fino a due ore dalla fine della corsa, ma poi l’auto ebbe problemi meccanici e il gruppo dovette ritirarsi. L’anno dopo il canadese tornò a disputare la gara, con la stessa auto e lo stesso equipaggio, e chiuse la sua avventura al secondo posto. Ha poi corso anche alcune gare della serie americana Nascar e il mondiale di rallycross. Ha corso di nuovo la 500 Miglia di Indianapolis e ha disputato anche tre gare in Formula E.

Negli anni ’90 ha avuto una storia con la pop star australiana Dannii Minogue, ma nel 2006 ha sposato Johanna Martines, dalla quale ha avuto due figli: Jules, nato nel 2006, e Joakim l’anno dopo. Ha poi divorziato nel 2009 e nel 2012 si è sposato con la modella brasiliana Camila Lopez, con la quale ha avuto altri due figli maschi. Di recente ha acquistato una villa a Somma Lombardo, dimostrando di essere ancora molto legato all’Italia. Altre curiosità su Jacques Villeneuve: nel 2006 ha registrato un disco da cantautore, intitolato “Private Paradise”; dal 1998 è inserito nella Canada’s Walk of Fame e nello stesso anno è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Quebec.

Oggi siamo abituati a vederlo come commentatore per Canal + e per Sky Sport Italia con cui collabora dal 2013. La sua vita, dunque, cominciata nei paddock con il papà Gilles, prosegue ancora oggi, sempre nei paddock in giro per il mondo, per commentare i pre e i post delle gare di Formula 1. Di recente ha proposto, attraverso i microfoni di Canal +, di non cercare di recuperare il Mondiale di Formula 1 2020, ma di disputare solo delle singole gare, senza una classifica generale, come si fa con la Indy 500 o Le Mans e come si fa anche nel tennis con i tornei dello Slam. Villeneuve ha spiegato che questa idea “consentirebbe anche alle squadre di utilizzare la fine del 2020 per prepararsi al 2021, quando, si spera, si potrà avere di nuovo un Mondiale intero.