L’appuntamento annuale della F1 a Suzuka sta per arrivare. Ripercorriamo insieme le tappe della storia del Gran Premio del Giappone di Formula 1, scoprendo quali sono stati i protagonisti delle precedenti edizioni.

GP Giappone: la storia

Dal 1963 al 1976, il Gran Premio del Giappone è stata una gara automobilistica con vetture di altre categorie, come ad esempio quelle di Formula 3 e Formula 2000. La F1 in Giappone arrivò, appunto, solo nel 1976 e fu il primo gran premio asiatico della storia: fu disputato sul circuito del Fuji, che si trova ai piedi della celebre montagna del Sol Levante. Dal 1978 fino al 1986 la gara non fu disputata; a partire dal 1987, nel calendario della Formula 1 il Giappone ricomparve ma cambiò circuito, spostandosi su quello di Suzuka, dove si disputa ancora oggi.

Per la sua posizione nel calendario, il GP del Giappone è poi diventata una gara decisiva per la vittoria del Mondiale e in molti casi sulla pista nipponica ci sono state delle vere e proprie lotte per la vittoria finale, come ad esempio quella tra Ayrton Senna e Alain Prost nel 1989. I due grandi piloti erano compagni di squadra nella McLaren, ma Senna doveva aggiudicarsi per forza la gara per sperare ancora di poter vincere il campionato. Prost, però, lo superò chiudendo la traiettoria e causò un incidente che mise entrambi fuori gara. Senna riuscì a ripartire e a vincere ma in seguito fu squalificato per aver tagliato la curva subito dopo l’impatto. L’anno successivo, invece, era Prost con la Ferrari a dover vincere assolutamente questa gara per conquistare il titolo mondiale: anche stavolta si verificò un incidente con Senna che poi si aggiudicò il titolo, ammettendo in seguito di averlo fatto volutamente per prendersi una rivincita sul rivale.

Lotte del genere si sono verificate anche negli anni ’90 al Gran Premio di Suzuka, ad esempio nel 1996 tra Damon Hill e Jacques Villeneuve o nel 1998 tra Mika Hakkinen e Michael Schumacher. Negli anni 2000, più precisamente nel 2007, il GP del Giappone tornò sul circuito di Fuji, ma solo per due edizioni. Si pensò di ospitare la gara alternando ogni anno i due circuiti, ma alla fine la Formula 1 tornò ufficialmente a Suzuka.

Suzuka: storia e caratteristiche del circuito

Il circuito di Suzuka, inaugurato nel 1962, si trova all’interno del parco giochi della Honda, nelle vicinanze dell’omonima città giapponese. Inizialmente fu progettato per ospitare solo i test delle vetture ma poi, negli anni ’80, è diventato ufficialmente il tracciato della F1 in Giappone.

È lungo 5.807 metri ed è tra i circuiti più belli della Formula 1 perché ha delle curve, 18 in tutto, molto diverse tra loro, dai tornanti fino a quelle più veloci e ha anche una caratteristica conformazione a 8, ossia comprende un sottopasso e un cavalcavia. Le sue caratteristiche, però, rendono il circuito di Suzuka uno dei più complicati per effettuare sorpassi, fattore che rende questa gara ancora più avvincente. Il record appartiene a Kimi Raikkonen che nel 2005, a bordo della McLaren, ha registrato un tempo di 1’31’’540.

I campioni della Formula 1 in Giappone

A detenere il record di vittorie al GP del Giappone è Michael Schumacher con 6 trionfi in tutto; a seguire troviamo il campione attuale, Lewis Hamilton, a quota 5, seguito da Sebastian Vettel a quota 4, e poi tutta una serie di piloti con due vittorie conquistate, tra i quali Ayrton Senna, Fernando Alonso e Mika Hakkinen.

Per quanto riguarda le scuderie, la storia della F1 in Giappone è dominata dalla McLaren con ben 9 vittorie; a seguire, troviamo la Ferrari con 7 trionfi, la Mercedes con 5, la Red Bull con 4 e poi la Benetton e la Williams con 3.