Quella di Monza è stata una gara divisa in due parti: la prima, quella che tutti si aspettavano, con Lewis Hamilton dominatore senza troppi sforzi; la seconda qualcosa di assolutamente inaspettato che ha portato a un podio sorprendente. Il Gran Premio d’Italia 2020, nonostante l’assenza della cornice di pubblico che è sempre stata il suo vanto, è stato semplicemente spettacolare, qualcosa che ricorderemo tutti a lungo. Il primo a ricordare per sempre l’emozione unica vissuta ieri a Monza è sicuramente Pierre Gasly, giunto primo al traguardo dopo aver approfittato di alcune circostanze favorevoli. La sua è una vera e propria favola: l’anno scorso di questi tempi era caduto nel baratro perché Chris Horner aveva deciso di non dargli altre possibilità in Red Bull dopo una prima parte di stagione deludente e di farlo tornare alla Toro Rosso, scambiando il sedile con Alexander Albon. Una bocciatura vera e propria per il pilota francese, residente ormai da un anno a Milano.

Ma il riscatto è cominciato presto, già nella scorsa stagione, quando nel penultimo gran premio dell’anno, a Interlagos, in Brasile, Gasly ha conquistato il suo primo podio, con un inaspettato secondo posto dietro a Max Verstappen, mentre Carlos Sainz ha saputo solo dopo la premiazione di essere arrivato terzo, primo podio anche per lui, a causa di una penalizzazione di Lewis Hamilton. E ieri a Monza alcune parti di quel copione si sono ripetute, perché anche in questo caso c’è stata una penalizzazione per il campione del mondo in carica, seppure in circostanze diverse dal Brasile, e sia Gasly sia Sainz hanno approfittato della situazione salendo sul podio, accompagnati da un altrettanto sorprendente Lance Stroll, che ha conquistato il primo podio per sé e per la Racing Point.

F1, GP d’Italia 2020: la gara dai mille colpi di scena

Per 21 giri sembra che la gara possa essere quella che ci si aspettava da una settimana, con Lewis Hamilton in grado di difendere senza grossi grattacapi il suo primato, frutto della pole position. Già una prima sorpresa però si verifica al via perché alle spalle del campione del mondo in carica si piazzano le McLaren, mentre il suo compagno di scuderia Valtteri Bottas inizia malissimo, facendosi sorpassare già in partenza da Lando Norris, che poi chiuderà con un eccellente quarto posto proprio davanti al finlandese, solo quinto.

Al 21° giro, però, c’è il ritiro di Kevin Magnussen che, a causa di un posteggio non sicuro a bordo pista, costringe la safety car a entrare. È cominciata così una fase di “pit lane closed” che, però, non tutti hanno capito tanto che Lewis Hamilton e Antonio Giovinazzi, l’italiano dell’Alfa Romeo che tra l’altro aveva cominciato molto bene il gran premio, guadagnando subito quattro posizioni e ritrovandosi poi addirittura in lotta tra il terzo e quarto posto al momento dei pit-stop, sono stati penalizzati.

Sia la Mercedes, sia l’Alfa Romeo, infatti, non hanno capito che in quel momento non era possibile far rientrare i propri piloti ai box e li hanno richiamati ugualmente, commettendo un grave errore che Hamilton e Giovinazzi hanno pagato sulla loro pelle, costretti a osservare una penalità di dieci secondi di stop and go, con il risultato che l’italiano ha chiuso in ultima posizione, mentre il britannico, pur riuscendo a recuperare parecchie posizioni, è arrivato solo settimo. Sulla prestazione di Giovinazzi ha pesato anche la scelta sbagliata delle gomme soft da parte del suo team a 27 giri dal termine, che ovviamente hanno dato grossi problemi nel finale di gara.

Quando la safety car esce dalla pista e la gara ricomincia, avviene il secondo importante colpo di scena: Charles Leclerc, che era riuscito a risalire fino al quarto posto grazie ai vari pit-stop degli avversari, va a sbattere, a circa 220 km/h, contro le barriere esterne della Parabolica. Fortunatamente il monegasco ne uscirà illeso, ma la sua SF1000 viene fortemente danneggiata e così i commissari di gara sono costretti a sventolare la bandiera rossa per sospendere la gara e ripulire la pista. La Ferrari, nel frattempo, aveva già perso Sebastian Vettel all’ottavo giro per un principio di incendio dei freni, un guasto a causa del quale il pilota tedesco è andato dritto alla prima variante, colpendo le protezioni in polistirolo di demarcazione. Insomma, la gara per le Ferrari è stata ancora più deludente di quanto ci si potesse aspettare dopo le pessime qualifiche, nel pieno rispetto del detto “non c’è limite al peggio”.

F1, GP d’Italia 2020: il primo trionfo di Pierre Gasly

Ai guai di Hamilton, alla incapacità di Bottas di sfruttare una giornata “no” del suo compagno di scuderia e al disastro Ferrari, si aggiunge anche la sfortuna di Max Verstappen, che dopo 30 giri è costretto al ritiro a causa di problemi al motore della sua monoposto Red Bull. La gara per lui fino a quel momento era stata comunque piuttosto grigia: partito dalla quinta posizione, ne aveva perse due e navigava in P7 fino appunto al ritiro.

Tutti questi guai dei “big” hanno permesso ai team che solitamente lottano solo per la zona punti di farsi strada e di guadagnare un meritatissimo podio. Pierre Gasly è stato il più bravo a gestire la situazione e lo ha premiato anche la perfetta sintonia che regna sovrana tra lui e l’AlphaTauri, ex Toro Rosso ed ex Minardi. Una squadra italiana, dunque, che trionfa nel Gran Premio d’Italia 12 anni dopo la prima volta in F1, sempre sullo stesso circuito: allora a tagliare il traguardo per primo fu l’attuale pilota della Ferrari Sebastian Vettel a bordo della Toro Rosso. E visti i guai delle Ferrari e delle Alfa Romeo, in questo gran premio, non si poteva sperare di meglio, tanto più che Gasly, grande amico di Leclerc fin da ragazzino, è anche ormai “mezzo italiano”, visto che abita a Milano per stare più vicino alla sede della squadra che si trova a Faenza.

La vittoria di Gasly fa felice anche la Francia, che non assisteva alla vittoria di un suo pilota in Formula 1 da ben 24 anni, cioè da quando, nel 1996, Olivier Panis vinse il Gran Premio di Montecarlo, una gara che ha spesso esiti imprevedibili. Dietro a Gasly, Carlos Sainz ha preso confidenza nel migliore dei modi con la pista che, dall’anno prossimo, per lui sarà quella di casa, visto che andrà in Ferrari a sostituire Sebastian Vettel. Sainz si è detto però un po’ deluso, perché era certo che con un giro in più a disposizione sarebbe riuscito a superare Gasly e a festeggiare la sua prima vittoria in carriera.

F1: la classifica piloti dopo il GP d’Italia 2020

Nonostante il risultato deludente a Monza, Lewis Hamilton consolida il suo primato in classifica e stacca ancora di più Max Verstappen, l’avversario per lui più temibile, che però ieri è rimasto senza punti e si è visto anche superare in classifica da Bottas. Per le Mercedes, dunque, nonostante gli imprevisti, il bicchiere, tutto sommato, è ancora una volta mezzo pieno.

I protagonisti di giornata hanno ovviamente recuperato delle posizioni in classifica: Gasly è passato dal dodicesimo all’ottavo posto, Sainz dall’undicesimo al nono e Stroll da settimo al quarto, superando Albon e Leclerc. Quest’ultimo è ormai insidiato dal suo amico Gasly e, come Albon, è stato superato anche da Norris.

1) Lewis Hamilton (Mercedes) 164 punti
2) Valtteri Bottas (Mercedes) 117
3) Max Verstappen (Red Bull) 110
4) Lance Stroll (Racing Point) 57
5) Lando Norris (McLaren) 57
6) Alex Albon (Red Bull) 48
7) Charles Leclerc (Ferrari) 45
8) Pierre Gasly (AlphaTauri) 43
9) Carlos Sainz (McLaren) 41
10) Daniel Ricciardo (Renault) 41
11) Sergio Perez (Racing Point) 34
12) Esteban Ocon (Renault) 30
13) Sebastian Vettel (Ferrari) 16
14) Nico Hulkenberg (Racing Point) 6
15) Daniil Kvyat (AlphaTauri) 4
16) Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 2
17) Kevin Magnussen (Haas) 1
18) Nicholas Latifi (Williams) 0
19) Kimi Räikkönen (Alfa Romeo) 0
20) Romain Grosjean (Haas) 0
21) George Russell (Williams) 0

F1: la classifica costruttori dopo il GP d’Italia 2020

Nella classifica costruttori la Ferrari perde un’altra posizione e viene superata di dieci punti dalla Renault. Infatti sia Ricciardo sia Ocon sono andati a punti, ottenendo rispettivamente il sesto e l’ottavo posto nel GP di Monza. A punti anche l’altra AlphaTauri di Kvyat, nono, e l’altra Racing Point di Perez, decimo.

Da segnalare che la Formula 1 lo scorso weekend ha detto addio alla famiglia Williams, che in 43 anni ha collezionato nove titoli costruttori e sette titoli piloti: la scuderia inglese cambia proprietà e passa al fondo di investimento americano Dorilton Capital, anche se il nome del team resterà lo stesso.

1) Mercedes 281 punti
2) Red Bull 158
3) McLaren 98
4) Racing Point 82*
5) Renault 71
6) Ferrari 61
7) AlphaTauri 47
8) Alfa Romeo 2
9) Haas 1
10) Williams 0

*La Racing Point è stata penalizzata di 15 punti per aver copiato la Mercedes.

Il prossimo weekend il GP di Toscana Ferrari 1000 al Mugello

Il prossimo appuntamento del Mondiale si chiamerà Formula 1 Pirelli Gran Premio della Toscana Ferrari 1000 2020 e si correrà al Mugello. Il prossimo weekend, infatti, si resta in Italia, ma ci si sposta di qualche chilometro per il nono gran premio stagionale all’Autodromo Internazionale del Mugello, dove siamo abituati a vedere avvincenti gare del Motomondiale. Per l’occasione il circuito di 5.245 km sarà ripetuto per 59 giri.

È la prima volta che la Formula 1 approda al Mugello per una gara ufficiale, ma il circuito, acquistato e ristrutturato dalla Ferrari nel 1988, è stato spesso sede di test per le Rosse e anche per altri team italiani. Inoltre, nel 2007, ha ospitato le celebrazioni del 60° anniversario della Ferrari e del successo di Kimi Räikkönen, laureatosi campione del mondo proprio quell’anno. Nel 2012 si svolsero delle prove collettive di Formula 1, le uniche a stagione in corso, dal 1° al 3 maggio, e tutti i piloti rimasero colpiti dalla bellezza, ma anche dalla difficoltà del circuito.

Qui di seguito vediamo il programma del prossimo weekend.

Venerdì 11 settembre
Ore 11:00-12:30, Prove libere 1
Ore 15:00-16:30, Prove libere 2

Sabato 12 settembre
Ore 12:00-13:00, Prove libere 3
Ore 15:00-16:00, Qualifiche

Domenica 13 settembre
Ore 15:10-17:10, Gran Premio della Toscana Ferrari 1000