Di Redazione William Hill News
16 Novembre 2020
La domenica dei motori ci ha consegnato i due campioni del mondo 2020 sia in Formula 1, sia in MotoGP. I titoli principali sono per Lewis Hamilton, che sulla Mercedes, trionfando nel GP di Turchia, ha conquistato il suo settimo titolo iridato, il quarto consecutivo, portando a termine un’impresa che non lascia ormai dubbi sul fatto che il più grande di questo sport sia proprio lui. Il britannico ora ha raggiunto in testa alla classifica dei più vincenti di sempre Michael Schumacher, l’unico finora ad aver vinto sette mondiali, ma Hamilton ha già battuto il tedesco sia per numero di vittorie (94), sia per le pole position (97) e anche per i podi (163).
Hamilton ha raggiunto questo suo ennesimo, strabiliante traguardo nel migliore dei modi possibili: vincendo il suo decimo gran premio stagionale (su 14 disputati, è tutto dire). A Istanbul, infatti, il super-campione ha vinto una gara in cui partiva dalla terza fila, ma ha confermato ancora una volta tutta la sua grandezza nella gestione delle gomme: è riuscito a concludere il gran premio fermandosi una sola volta ai box e così ha sbaragliato la concorrenza, non solo completando la sua straordinaria rimonta, ma dando addirittura un distacco di oltre 31” al secondo e terzo classificato, Sergio Perez della Racing Point e il redivivo Sebastian Vettel della Ferrari.
Anche la MotoGP ci ha fatto divertire ed emozionare con la vittoria di Franco Morbidelli nel GP della Comunità Valenciana e con i festeggiamenti di Joan Mir che, arrivando settimo, è riuscito comunque ad assicurarsi matematicamente il titolo iridato, il primo per lui nella top class (nel 2017 ha vinto il Mondiale in Moto3). Il maiorchino 23enne ha così potuto celebrare questo importante traguardo con una gara di anticipo, riportando la Suzuki al successo ben 20 anni dopo il suo ultimo trionfo che era arrivato con Kenny Roberts Jr. nel 2000 nella classe 500.
Formula 1, trionfo totale per Hamilton in Turchia
A Hamilton bastava poco per assicurarsi già il titolo Mondiale in Turchia, ma lui ha voluto strafare e ha ottenuto il massimo risultato possibile, pur prendendo il via dalla sesta posizione nella griglia di partenza. È stato paziente, scaltro, ma soprattutto bravissimo a gestire le gomme, sottolineando ancora una volta qual è la differenza tra lui e i giovani rampanti che mirano a diventare i suoi eredi. Per adesso Lewis sembra ancora imbattibile e potrebbe restarlo come minimo per un altro anno. Nel frattempo è certamente meritevole del posto principale nella copertina della Storia della Formula 1.
A Istanbul la corsa si è svolta sulla pista umida perché ha piovuto prima della gara. Il poleman Lance Stroll della Racing Point è rimasto in testa per 36 giri e dietro di lui il suo compagno di scuderia Sergio Perez gli ha dato man forte nel creare un distacco dai primi inseguitori. E a inseguire non c’erano né le Mercedes né le Red Bull, che in questa stagione sono state le più forti, ma le Ferrari, che finalmente sono tornate nelle prime posizioni e ci sono riuscite nonostante ieri fossero rimaste entrambe fuori dalla Q3.
A cambiare le carte in tavola sono state le soste ai box. Hamilton si è fermato una volta sola e ha gestito le sue gomme intermedie riuscendo a concludere la gara senza troppi patemi e creando un distacco abissale dagli altri. Perez ha seguito la sua stessa strategia ed è rimasto in testa alla corsa quando Stroll si è fermato per la seconda sosta, ma Hamilton lo ha avvicinato, poi lo ha attaccato e infine superato, agguantando quella prima posizione che poi non ha più abbandonato.
Perez si è dovuto accontentare del secondo posto dopo aver rischiato di perderlo quando il ferrarista Charles Leclerc ha provato a superarlo ma non ci è riuscito per un bloccaggio. Il monegasco è finito al quarto posto e ha chiuso la gara arrabbiatissimo, ma ha poi fatto i complimenti sia al suo compagno Vettel, tornato sul podio, sia a Hamilton.
Stroll ha invece chiuso al nono posto e Valtterri Bottas, con l’altra Mercedes, l’unico che avrebbe potuto rinviare la festa iridata di Hamilton, ha chiuso al 14° posto e si è fatto addirittura doppiare. Per trovare le Red Bull di Max Verstappen e Alexander Albon dobbiamo scorrere la classifica fino al sesto e settimo posto, visto che si sono fatte superare anche dalla McLaren di Carlos Sainz. A chiudere la top-ten Daniel Ricciardo.
Anche se sia il campionato costruttori sia quello piloti sono stati già assegnati, restano ancora tre gran premi da disputare per definire tutte le altre posizioni delle classifiche. Si torna in pista il 29 novembre al Bahrain International Circuit di Manama per la prima di due gare, il Gulf Air Bahrain Grand Prix che precede di una settimana il Rolex Sakhir Grand Prix. Gran finale il 13 dicembre ad Abu Dhabi con l’Etihad Airways Abu Dhabi Grand Prix che si disputa allo Yas Marina Circuit.
Formula 1, le classifiche dopo il GP Turchia 2020
Classifica piloti F1:
1) Lewis Hamilton (Mercedes) 307 punti
2) Valtteri Bottas (Mercedes) 197
3) Max Verstappen (Red Bull) 170
4) Sergio Perez (Racing Point) 100
5) Charles Leclerc (Ferrari) 97
6) Daniel Ricciardo (Renault) 96
7) Carlos Sainz (McLaren) 75
8) Lando Norris (McLaren) 74
9) Alexander Albon (Red Bull) 70
10) Pierre Gasly (AlphaTauri) 63
11) Lance Stroll (Racing Point) 59
12) Esteban Ocon (Renault) 40
13) Sebastian Vettel (Ferrari) 33
14) Daniil Kvyat (AlphaTauri) 26
15) Nico Hulkenberg (Racing Point) 10
16) Kimi Räikkönen (Alfa Romeo) 4
17) Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 4
18) Romain Grosjean (Haas) 2
19) Kevin Magnussen (Haas) 1
20) Nicholas Latifi (Williams) 0
21) George Russell (Williams) 0
Classifica costruttori F1:
1) Mercedes 504 punti
2) Red Bull Racing Honda 240
3) Racing Point BWT Mercedes 154
4) McLaren Renault 149
5) Renault 136
6) Ferrari 130
7) AlphaTauri 89
8) Alfa Romeo Racing Ferrari 8
9) Haas Ferrari 3
10) Williams Mercedes 0
MotoGP: Morbidelli vince a Valencia, Mir è campione del mondo
A Valencia fa festa anche l’Italia: prima di tutto per la terza vittoria stagionale di Franco Morbidelli che, con la sua Yamaha, dimostra di essere un pilota pronto a lottare per il Mondiale. E poi un po’ anche per il trionfo iridato di Joan Mir, in quanto il suo team manager alla Suzuki è l’italiano Davide Brivio. Inoltre sul podio finale c’è una moto italiana che è quella di Jack Miller, arrivato secondo con la Ducati del Team Pramac. A tagliare il traguardo per terzo è stato invece Pol Espargaro con la KTM.
Morbidelli ha tenuto alto il nome della Yamaha conquistando il settimo successo stagionale della casa giapponese, ma tutti gli altri in sella alla M1 se la sono cavata piuttosto male: Fabio Quartararo è caduto, Maverick Viñales è arrivato decimo e Valentino Rossi dodicesimo. Al quarto posto troviamo Alex Rins, che con la Suzuki perde il secondo posto nella classifica generale, perché superato da Morbidelli.
La parte più emozionante della gara è stato l’ultimo giro che ha visto il “Morbido” lottare con Jack Miller per difendere la prima posizione e andare a trionfare per la terza volta dopo i GP di San Marino e di Teruel. Quello di ieri per il pilota romano è il quarto podio stagionale, ricordiamo infatti anche il secondo posto nel GP della Repubblica Ceca.
Per quanto riguarda gli altri italiani, oltre al dodicesimo posto di Rossi, troviamo l’ottavo di Andrea Dovizioso (Ducati), l’undicesimo di Francesco Bagnaia (Pramac) e il quindicesimo di Danilo Petrucci (Ducati), mentre Lorenzo Savadori con l’Aprilia del Team Gresini ha chiuso all’ultimo posto.
Il Mondiale di MotoGP si conclude la settimana prossima con il GP del Portogallo che si disputa domenica 22 novembre a Portimão, all’autódromo internacional do Algarve, un circuito lungo in totale 4,684 km, con sei curve a sinistra e nove a destra, una carreggiata larga 18 metri e con il rettilineo più lungo che è di 969 metri.
MotoGP, le classifiche dopo il GP della Comunità Valenciana
Classifica piloti MotoGP:
1) Joan Mir (Suzuki) 171
2) Franco Morbidelli (Yamaha) 142
3) Alex Rins (Suzuki) 138
4) Maverick Viñales (Yamaha) 127
5) Fabio Quartararo (Yamaha) 125
6) Andrea Dovizioso (Ducati) 125
7) Pol Espargaró (KTM) 122
8) Jack Miller (Ducati) 112
9) Takaaki Nakagami (Honda) 105
10) Miguel Oliveira (KTM) 100
11) Brad Binder (KTM) 87
12) Danilo Petrucci (Ducati) 78
13) Johann Zarco (Ducati) 71
14) Alex Marquez (Honda) 67
15) Valentino Rossi (Yamaha) 62
16) Francesco Bagnaia (Ducati) 47
17) Aleix Espargaró (Aprilia) 34
18) Cal Crutchlow (Honda) 29
19) Iker Lecuona (KTM) 27
20) Stefan Bradl (Honda) 18
21) Bradley Smith (Aprilia) 12
22) Tito Rabat (Ducati) 10
23) Michele Pirro (Ducati) 4
24) Lorenzo Savadori (Aprilia) 0
Classifica costruttori MotoGP:
1) Suzuki 201
2) Ducati 201
3) Yamaha 188
4) KTM 175
5) Honda 133
6) Aprilia 44
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