Dalla Spal alla Spal? È quello che si augura il Milan che deve subito ripensare se stesso dopo Cagliari e soprattutto tornare a vincere a San Siro, cosa che non accade dal Milan-Spal di campionato dello scorso 31 ottobre, 75 giorni fa. Tanti. Per Milan-Spal di Coppa Italia, i rossoneri devono fare i conti con diversi fattori. Donnarumma aveva accusato un fastidio muscolare nel finale di gara alla Sardegna Arena sabato e le sue condizioni devono essere monitorate; Ibrahimovic, soprattutto se circondato dal freddo di gennaio, non può giocare ogni tre giorni; uno fra Romagnoli e Musacchio (soprattutto l’argentino) ha bisogno di rifiatare al centro della difesa; i 30mila di San Siro possono essere una buonissima vetrina per rimotivare Paquetà, Piatek e Suso.

I rossoneri sono anche un po’ contati sugli esterni, perché gli infortuni di Calabria e Ricardo Rodriguez tolgono a Stefano Pioli la possibilità di fare grandi cambiamenti sulle corsie in vista della gara unica degli ottavi di finale di Coppa Italia, contro una Spal che non va sottovalutata vista l’ottima prestazione della Semplici band a Firenze. Nonostante la sconfitta di misura maturata nel finale, la squadra ferrarese ha creato e attaccato parecchio, creando molte occasioni da rete prima di, come si diceva una volta, capitolare.

Per il resto il Milan è uscito molto bene da Cagliari. Le ottime prestazioni davvero di Bennacer, Kessie e Castillejo non meritano che si parli solo di Ibra. Anche se forse era proprio quello che ci voleva: depressurizzare le spalle degli altri giocatori e portare tutto il peso su quelle larghe di Zlatan. Con lui ogni partita non viene vissuta dallo spogliatoio rossonero come una prova del nove e il risultato è che gli stessi giocatori un po’ frenati e impauriti di 15 giorni fa oggi giocano osando di più e proponendosi con più autostima. Le dichiarazioni di Maran e dei suoi giocatori parlano di un Cagliari che avrebbe giocato meglio del Milan nel primo tempo e che la differenza l’avrebbe fatta l’episodio del gol di Leao.

Nota a margine: il Milan nel primo tempo ha messo Theo Hernandez solo davanti al portiere, ha colpito il palo con Ibra e ha sfiorato un gol quasi fatto a fil di palo con Leao. Le occasioni del Cagliari invece non sono state frutto di un lavoro di costruzione dei sardi, ma di un paio di errori individuali dei rossoneri. Tenuto conto che contro l’Udinese sarà dura, il Milan deve passare senza danni il turno infrasettimanale di Coppa. Contro l’Udinese sarà ardua, perché i friulani sono ostici per i rossoneri a San Siro (2 vittorie Milan, 2 pareggi e 1 vittoria Udinese negli ultimi cinque campionati) e perché la squadra di Ivan Gotti ha appena sbriciolato a Udine quel Sassuolo che aveva bloccato il Milan sullo 0-0 nel giorno della Festa del Centenario.

Spal in Coppa Italia e Udinese in campionato, entrambe di scena a San Siro: due occasioni per ricucire con i tifosi milanisti che sono stati parecchio penalizzati dai risultati in questa stagione. Il Milan lontano da San Siro, 15 punti, è addirittura meglio di quello dell’anno scorso, 14 punti, mentre nel secondo semestre del 2019 a Milano davanti ai tifosi rossoneri sempre presenti almeno in 50mila, sono arrivate solo le vittorie contro Brescia e Spal. I tifosi si meritano qualcosa in più e si meritano che la squadra rimanga sul pezzo, senza pensare al mercato. Mattia Caldara è partito per il giudizio tecnico e fisico che su di lui hanno dato i suoi ultimi 3 allenatori al Milan: naturalmente, dopo un anno e mezzo di inattività e 2 operazioni subìte dal giocatore, le condizioni di mercato non potevano essere esaltanti. Simon Kjaer, che arriva al suo posto a completare la rosa dei difensori centrali, non ha fatto male a Bergamo: più semplicemente non ha legato con il caratterino di Gasperini, fin dai primi allenamenti.

Il passaggio di consegne fra Pepe Reina e Asmir Begovic non sposta le gerarchie alle spalle di Gigio Donnarumma. Salutato un commosso Borini, i rossoneri attendono sviluppi sia sul mercato in uscita che su quello in entrata. Se sarà possibile, il club proverà a fare un altro difensore centrale. Ma tutto è legato alle condizioni e ai movimenti generali del mercato, tutti fattori che a gennaio possono essere contaminati e spostati a ogni partita e a ogni infortunio, come dimostra purtroppo quello che è accaduto a Zaniolo e Demiral in Roma-Juventus. In bocca al lupo ragazzi!