Andre Agassi è uno di quei campioni che hanno scritto pagine importantissime nella storia dello sport e che dunque non hanno assolutamente bisogno di presentazioni. Oggi, però, è un’occasione speciale, perché compie 50 anni e lo celebriamo ricordando la sua carriera e tutto quello che lo ha reso un personaggio ancora oggi molto amato da tutti, non solo dagli appassionati di tennis.

È noto anche come il “Kid” di Las Vegas perché è lì che è nato e cresciuto ed è lì che vive ora con la sua bellissima famiglia. Le sue origini però sono miste, perché sua madre è americana, Elizabeth Dudley, mentre il vero nome di suo padre è Emanoul Aghasi, iraniano, che ha partecipato come pugile alle Olimpiadi del 1948 e del 1952. Proprio suo padre, che poi ha cambiato il nome in Mike Agassi, è stato fondamentale nella vita di Andre, perché gli ha messo la racchetta in mano all’età di due anni e lo ha fatto allenare duramente fin da bambino, facendogli praticamente odiare il tennis. Aveva creato appositamente una macchina sparapalle che chiamava il “drago” e che era una vera e propria tortura per il giovane atleta.

Nella sua biografia “Open”, un bestseller in tutto il mondo, Agassi ha raccontato il difficilissimo rapporto con il padre che lo ha poi fatto diventare un insopportabile ribelle. All’Accademia di Nick Bollettieri Andre è rimasto più di quanto potesse permettersi grazie al suo talento, ma ha poi cercato di farsi espellere in tutti i modi, senza peraltro riuscirci. Quando Bollettieri gli ha chiesto che cosa volesse per smettere di cercare la fuga dall’accademia, lui ha risposto che voleva lasciare la scuola che lui, come tutti gli altri ragazzi dell’accademia, era costretto a frequentare, e cominciare a partecipare ai tornei importanti. Andre ha ottenuto quello che ha chiesto e si è fatto valere, diventando prestissimo un campione da top ten.

Agassi, uno dei più grandi tennisti di sempre

Andre Agassi è l’unico dei quattro figli di Mike a essere diventato un campione, nonostante lui avesse provato, con i suoi duri metodi, a farli diventare tutti grandi atleti. Eppure, proprio Andre, il più giovane dei quattro, era quello meno predisposto a una vita da sportivo, visto che è nato con una malformazione, la spondilolistesi: ha una vertebra lombare staccata dalle altre e sporgente. È anche il motivo per cui, anche in campo, camminava in modo strano, sempre in punta di piedi, e ora, a 50 anni, è la causa della sua leggera zoppia e anche di tante notti insonni a cui contribuiscono numerosi altri acciacchi di una vita da atleta ai massimi livelli. E che livelli!

Non possiamo raccontarvi tutti i titoli vinti da Andre Agassi nella sua gloriosa carriera, semplicemente perché sono troppi e servirebbe un’enciclopedia, ma è bene ricordare che nel 1999, con la vittoria al Roland Garros, diventa il primo tennista a riuscire a vincere tutti i tornei del Grande Slam su tre superfici diverse (erba, terra battuta e cemento), e ha conquistato anche la medaglia d’oro del torneo singolare delle Olimpiadi (quello che si definisce il Golden Slam), il torneo ATP World Championship e la Coppa Davis. In pratica ha vinto tutto ed è stato numero 1 del mondo per 101 settimane.

In tutto sono otto gli Slam vinti da Agassi. Vediamo quali e contro chi li conquistò in finale:
– Wimbledon 1992, vittoria in finale contro Goran Ivanisevic per 6(8)-7, 6-4, 6-4, 1-6, 6-4
– US Open 1994, contro Michael Stick per 6-1, 7-6(5), 7-5
– Australian Open 1995, contro Pete Sampras per 4-6, 6-1, 7-6(6), 6-4
– Roland Garros 1999, contro Andrey Medvedev per 1-6, 2-6, 6-4, 6-3, 6-4
– US Open 1999, contro Todd Martin per 6-4, 6(5)-7, 6(2)-7, 6-3, 6-2
– Australian Open 2000, contro Evgeny Kafelnikov per 3-6, 6-3, 6-2, 6-4
– Australian Open 2001, contro Arnaud Clément per 6-4, 6-2, 6-2
– Australian Open 2003, contro Rainer Schüttler per 6-2, 6-2, 6-1

Per quanto riguarda le Olimpiadi, invece, l’oro arrivò nel 1996 ad Atlanta, battendo in finale lo spagnolo Sergi Bruguera per 6-2, 6-3, 6-1. Agassi ha inoltre conquistato la Coppa Davis con gli Stati Uniti per ben tre volte: nel 1990, nel 1992 e nel 1995. In totale, inclusi gli Slam e l’ATP Tour World Championships del 1990 (in finale contro Stefan Edberg), Agassi ha collezionato ben 60 titoli ATP e ha giocato altre 30 finali. In doppio, invece, ha vinto solo un titolo, il Cincinnati Masters 1993, in coppia con Petr Korda, nella finale disputata contro Edberg ed Henrik Holm. La rivalità più accesa è stata con il connazionale Pete Sampras, che ha sorpassato in classifica nel 1995, proprio mentre si trovavano entrambi in Italia per disputare insieme il quarto di finale di Coppa Davis contro gli azzurri di Adriano Panatta (finito 5-0 per i “marziani” a stelle e strisce).

Agassi è stato anche il più vecchio numero 1 al mondo fino al 2018, anno in cui è stato superato da Roger Federer. Andre lo è diventato per l’ultima volta in carriera a giugno del 2003, a 33 anni e 13 giorni, ed è rimasto primo per altre 12 settimane. Federer è però poi riuscito a tornare numero 1 a ben 36 anni (in totale in carriera lo è stato per 310 settimane, più di chiunque altro).

Andre Agassi, la rockstar del tennis

Agassi è stato un grande campione, ma anche un “personaggio” del jet set, di cui è entrato a far parte molto presto, soprattutto grazie alle sue frequentazioni femminili. Ha avuto come “amica speciale” Barbra Streisand: il loro rapporto è stato molto chiacchierato perché lei era più grande di lui di ben 28 anni e negli anni ’90 il concetto di toy boy non era stato ancora sdoganato. Nel 1997 ha sposato quella che era considerata la donna più bella del mondo, l’attrice Brooke Shields, ma il matrimonio è durato appena due anni ed è stato disastroso soprattutto per la carriera di Agassi. Quei due anni, infatti, sono stati i più bui per lui come uomo e come tennista.

Fin da ragazzino ha abituato tutti a look estrosi: già quando frequentava l’Accademia di Nick Bollettieri a volte metteva orecchini vistosi e smalto sulle unghie, soprattutto al fine di infastidire suo padre, notoriamente omofobo. Sono tantissimi i look colorati e bizzarri di Agassi tra gli anni ’80 e ’90. All’inizio della sua carriera ha addirittura rifiutato di disputare i tornei di Wimbledon e gli Australian Open perché richiedevano necessariamente completi bianchi. A lui è stato anche attribuito il motto “L’immagine è tutto”, che in realtà era il claim di una pubblicità di cui era protagonista (per Canon), dunque non farina del suo sacco, mentre la frase che più lo contraddistingue è “credere in me stesso mi fa vincere”.

John McEnroe, che è stato anche suo compagno di doppio, lo ha definito la rockstar del tennis. Agassi è stato un personaggio punk, sopra le righe, appariscente con quella sua folta chioma che in realtà, come ha clamorosamente svelato nel suo libro, era solo un parrucchino. E come tutte le rockstar più celebri, Agassi non si è fatto mancare neanche la droga. Abbiamo detto, infatti, che nel periodo del suo fallimentare matrimonio con Brooke Shields ha toccato il fondo anche come uomo: infatti ha sviluppato una dipendenza dalle metanfetamine che lo ha portato anche a mentire all’ATP per evitare una squalifica. Quando nel 1997 fu trovato positivo a un test antidoping, disse di aver ingerito un cocktail di vodka che, a sua insaputa, conteneva anche droga. Invece ne era già dipendente, ma, da campione, ne è uscito, anche se per molti è caduto come mito (tra i delusi anche Roger Federer e Rafael Nadal).

Andre Agassi e Steffi Graf, la coppia d’oro

L’Andre Agassi del 2000 è stato molto diverso da quello degli anni ’90 e il motivo principale ha un nome, un cognome e una bacheca di trofei immensa: è Steffi Graf. Il Kid di Las Vegas, infatti, non è il più vincente della sua famiglia. Abbiamo visto la sua carriera impressionante e dunque solo un’algida tedesca dalle gambe chilometriche poteva vantare più titoli di lui. Stiamo parlando di una delle più grandi tenniste di tutti i tempi con cui Agassi ha cominciato una storia d’amore nel 1999, quello che lui definisce l’anno migliore della sua vita proprio perché ha incontrato lei e perché ha vinto il Roland Garros che aveva inseguito per tanto tempo.

In realtà Agassi ha inseguito per tanto tempo anche Steffi Graf. Infatti il 1999 non è l’anno in cui l’ha incontrata, ma quello in cui si sono messi insieme dopo un corteggiamento durato anni. Steffi era l’idolo di Andre fin da quando erano ventenni. La venerava, aveva una sua foto sul frigorifero anche negli anni del matrimonio con Brooke Shields. Nel 1992, quando entrambi vinsero Wimbledon, Andre pensò che finalmente avrebbe potuto ballare con lei, perché avrebbero dovuto partecipare insieme alla serata di gala di chiusura del torneo più importante dell’anno. Per lui era il primo titolo Slam, per lei, più grande d’età di soli dieci mesi, era già l’undicesimo (ma ne ha poi vinti altri undici). Il gala fu annullato, ma i due posarono insieme, vestiti eleganti, con le insalatiere in mano e quelle sono diventate foto “storiche” e talvolta spacciate come quelle dell’inizio della loro storia, ma in realtà il vero inizio è stato solo sette anni dopo, quando Agassi aveva già rinunciato al parrucchino.

Andre ha inseguito Steffi per tutta la vita, ma lei, fino a quando è stata marcata stretta da suo padre, non si dedicava alla vita mondana. È stata fidanzata appena un anno con il tennista Alexander Mronz, che si diceva fosse stato scelto proprio dal padre; poi, quando il papà di Steffi è stato arrestato per evasione fiscale (proprio sui guadagni della figlia), lei ha intrapreso una relazione con il pilota Michael Bartels. Nel frattempo Agassi, appena poteva, la corteggiava, ma solo nel 1999, quando lei ha deciso di ritirarsi dal tennis a nemmeno 30 anni, ha ceduto a quella corte sfrenata e da allora non si sono mai più separati. Pe molti Steffi è stata anche il motivo per cui Andre ha messo la testa a posto ed è riuscito a continuare a vincere e a tornare numero uno anche dopo i 30 anni. Nel 2001 si sono sposati e quattro giorni dopo il “sì” è nato il loro primogenito Jaden Gil, prematuro di sei settimane. Nel 2003 è nata la secondogenita Jaz Elle. I due giovani Agassi, però, non giocano a tennis: sarebbe un dramma psicologico competere con due genitori così. Ma comunque Jaden è già un giovane campione ed è considerato una grande promessa del baseball. In fondo il DNA non mente.